2015 Autoproduzione
Tra i tanti – anche molti – che più o meno egregiamente portano avanti la bandiera 80,s , spicca il duo romagnolo dei FermoImmagine, che ha due anni dal precedente lavoro torna a raffinare la scena e l’ascolto con Frammenti, dieci brani più il remix di uno di questi che facilitano lo scivolare sognante verso quelle decadi in chiaroscuro; e la loro è una wave cantautorale essenziale, con spruzzate stilistiche che fanno ping pong con l’allora e l’adesso, sintomi di Battiato 11.12.13, 40 anni, Bluvertigo Distante, e un Garbo Nebbia, Pugile in un compendio riuscitissimo di “confronti e raffronti” che escono bene e non fanno mancare quella convinzione che si è con un disco e una formazione in stato ottimale.
Dunque electro-wave a profusione, nebbie atmosferiche, scuri e grigi in contraltare e melodie melanconiche, un mid di shoegazer ed elettricità che non fa mancare certamente quel guizzo emozionale – magari esercitando più d’un giro stereo per entrarci dentro a corpo morto – che poi esplode educatamente nella ballata pop Fiore di campo, la stellina della tracklist che illumina l’intero lotto.
Mirko Ravaioli e Luigi Maresca – questi i FermoImmagine – si pongono tra la disfatta dei sogni e la rinascita dell’estetica, favorendo poi a fine corsa quest’ultima, e lo si tocca con “orecchio”!
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