Atelier Sonique
Sesto lavoro per i Guignol che hanno ancora cambiato formazione. Tuttavia, Pierfrancesco Adduce resta il deus ex machina, dato che il progetto continua a ruotare esclusivamente attorno alla sua persona e alle sue pregevoli doti. La direzione intrapresa nel passato in “Abile labile” viene intensificata. Il blues malato, che evoca il sound espresso da Hugo Race e dal Nick Cave degli anni ’80 è la punta di diamante del quartetto milanese che in questo lavoro aggiunge altri elementi, rendendo il sound maggiormente compatto.
Questo aspetto emerge in maniera lampante nella pulsante “Rifugio dei peccatori”, il cui testo è molto introspettivo, caratteristica che condivide con l’eterea e terrena “L’angolo” e con “Piccolo demone,” uno dei brani migliori del lotto, perché da un lato riprende gli stilemi classici del gruppo, dall’altro vengono miscelati in modo efficace, vale a dire senza risultare derivativo, il post punk del primo Nick Cave e il blues sporco dei Gun Club. I Guignol si sono misurati anche con una cover: “Il merlo” di Pietro Ciampi, resa con un blues struggente e penetrante.
Tra i testi migliori spicca “L’uomo senza qualità”, calzante e attualissimo, dato che il protagonista del brano è un aspirante terrorista alla ricerca di un riscatto dopo una vita deludente e ai margini. Sono proprio maledetti e urticanti i Guignol!!!