Articolo e foto di Roberto Finizio
Si è svolta ieri la prima giornata del Lowlands Festival 2019, una delle più importanti rassegna musicali (e non solo) che si svolgono in Europa durante il mese estivo.
Il Lowlands, abbreviazione di A Campingflight to Lowlands Paradise è un festival musicale che si svolge a Biddinghuizen (un’oretta scarsa da Amsterdam) e dura tre giorni, richiamando ogni anno circa 60.000 persone. È uno dei festival musicali più grandi dei Paesi Bassi, terra già ricca con lo storico Pinkpop in giugno (clicca qui le vedere ultime sette edizioni nelle quali siamo stati presenti) ed il Nord Jazz Sea Festival nel mese di luglio.
Una tre giorni di musica su 11 palchi, tutti rigorosamente sotto tendoni o container, in quanto nella regione del Flevoland, a pochi km dal Mare del Nord, l’instabilità metereologica la fa da padrona.
Torniamo a Biddinghuizen a due anni distanza dall’ultima visita (qui il report) pregando in un tempo più clemente del 2017, e forse almeno per la prima giornata ci sono valide speranze.
Si parte di primo mattino con un’ora di yoga e si va avanti fino a notte fonda con svariati generi musicali, il tutto in questo villaggio globale con centinaia di punti food per tutti i gusti, spettacoli teatrali, dibattiti politici, cinema e molto altro.
La nostra prima giornata è inizia all’ora di pranzo con il rock di Frank Tuner e i suoi Slepping Souls, recentemente passato nel nostro paese, che ha battezzato l’Alpha stage (il palco principale del festival).
Dopo Frank ci siamo spostati su uno dei palchi minori per incotrare gli Slaves, potente duo chitarra-batteria da Kent UK, in Italia due anni fa in apertura ai Kasabian, che hanno ribaltato l’India stage.
Dopo il duo brittanico ci spostiamo per la prima volta sul Bravo stage, il tendone secondo per capienza dopo il main, dove ci aspetta FKJ, per esteso French Kiwi Juice, polistrumentista transalpino, che dal suo podio pieno di chitarre, tastiere, campionatori e sax, ha deliziato la folla da one man show, una versione più jazz di Tash Sultana. Passato due anni fa dal Base di Milano ma ora in ascesa lo aspettiamo presto nel nostro paese (qui la sua playlist su Spotify)
Il tempo stringe perchè gli acts si susseguono e dopo sole due canzoni dobbiamo abbandonare il morbido suono di FKJ per trasferci al palco Heineken, ovviamente fornitore locale di luppoli (qui la birra costa come l’acqua e non è la brodaglia italica da 7 euro, ndr), dove dopo solo 20 minuti arriverà il garage rock degli americani The Growlers, in uscita il prossimo autunno con il nuovo album e pronti a tornare in Italia dopo 5 anni con una data unica al Circolo Magnolia di Segrate (MI). Sul sito Dna Concerti tutte le info per i biglietti.
Un’ora di break per ricaricare le energie e sul palco Lima arriva Zachary William “Bill” Dess, conosciuto sul palco come Two Feet, da New York City, chitarra voce e campionamenti, in tour nei festival europei per la prima volta nella sua giovane carriera. Un suono particolare che siamo certi farà successo anche da noi. Qui la sua playlist su Tidal.
Un festival così vario porta anche a repentini cambi di ritmo, e dai suoni delicati di Two Feet si passa al punk rock dei canadesi PUP, per intero Pathetic Use of Potential, nel container strapieno del X-Ray stage, passati dal Bay Fest alla vigilia di ferragosto, saranno nuovamente in Italia il 15 novembre all’Ohibò di Milano (qui i biglietti del live milanese).
Due soli brani brani per i canadesi e poi corsa verso il Bravo stage dove ci aspettano i Jungle, versione soul inglese degli Arcade Fire, molto seguiti nel nord europa ma non ancora pervenuti da noi. Potete ascoltare su Apple Music la loro playlist. Questa invece la setlist al Lowlands:
Smile
Heavy, California
The Heat
Julia
Happy Man
Beat 54 (All Good Now)
Cherry
Casio
Pray
Platoon
Drops
Busy Earnin’
Time
Saltare da genere a genere. Dal soul all’hip-hop la strada è breve (anche se non fisicamente in questo caso) e sull’Heineken stage arriva The Streets, gruppo britannico capitanato dal folle Mike Skinner, che appena parte una nota della sua band si presenta trasferendosi in mezzo al pubblico per l’intera durata della prima canzone, per poi continuare ad interagire durante le sue rime con i fans. Davvero un personaggio notevole dal flow molto simile ad Eminem nonostante lui arrivi dalla terra della Regina. Anche lui in tour nei festival europei non ci risulta essere mai passato nel nostro paese. Qui la sua playlist di Amazon Music, per gli amanti della old school.
Dopo il rap di Mike Skinner si torna sotto il palco principale dove salirà sul palco una delle più acclamate della giornata. La bella inglesina Anne-Marie, vista un anno fa dalle nostre parti, anche lei regina qui nel nord europa, con una sostanziosa fan base al seguito. Il suo kilt non è certo passato inosservato sul palco principale. Qui la sua setlist al Lowalnds:
Ciao adios
Do It Right
Bad Girlfriend
Alarm
Perfect to Me
Can I Get Your Number
Trigger
Let Me Live (Rudimental cover)
Don’t Leave Me Alone (David Guetta cover)
Then
Rockabye (Clean Bandit cover)
2002
FRIENDS (Marshmello & Anne-Marie cover)
In un festival multiculturale e multi etnico c’è spazio anche per l’Asia con i Hyukoh, classica band indie per la prima volta in tour europeo, ovviamente da noi ancora sconosciuti. Li potete ascoltare su Spotify.
Si torna al femminile sul Bravo alle 18.30 è il turno bellissima Jorja Smith, voce inglese R&B dal fascino incredibile. Anche per lei il bel paese sarà terra di conquista prossimamente. Ne siamo certi. Ecco la setlist olandese e la sua musica su Tidal
Lost & Found
Teenage Fantasy
Where Did I Go?
February 3rd
The One
On Your Own
Lifeboats (Freestyle)
Be Honest
Wandering Romance
I Am
Blue Lights
(Unknown)
Get It Together (Drake cover)
On My Mind
Si avvicina sera e sono in arrivo le due band per noi più interessanti della giornata. Ovviamente si rimane nel Regno Unito, vero bacino di talento ed energia, e da Brighton infatti arriva il duo Royal Blood, che stanno continuando la loro ascesa nell’olimpo dell’alternative rock europeo e mondiale. Mancano dall’Italia da due anni, li avevamo già seguiti al Fabrique, e li aspettiamo ancora magari in previsione di una nuova uscita discografica. Ecco la loro esplosiva scaletta di ieri:
Hook, Line & Sinker
Where Are You Now?
Come on Over
Lights Out
Loose Change
I Only Lie When I Love You
Boilermaker
Little Monster
How Did We Get So Dark?
King
Ten Tonne Skeleton
Figure It Out
Out Of The Black
L’atto finale della giornata per noi tiene banco sul Bravo stage con l’ultimo concerto della tournèe dei The God The Bad & The Queen, il super gruppo capitanato da Damon Albarn (Blur, Gorillaz) con al basso Paul Simonon (The Clash), Simon Tong (ex The Verve) e Tony Allen alla batteria.
Un Damon Albarn in un misto tra eccitato e commosso è salito sul balco di tuba munito ed ha scatenato tutte le sue energie in questa ultima performance per i numerosi fan olandesi accorsi.
Quale sarà il futuro della band ora? Il nostro sicuramente sarà sempre sui campi del Flevoland per un’interessante seconda giornata. Vi aspettiamo su questi schermi.
Clicca qui per vedere la gallery del primo giorno del Lowlands Festival 2019 (o sfoglia la gallery qui sotto)
