Connect with us

Hi, what are you looking for?

Reportage Live

Reportage Live: FATBOY SLIM protagonista allo Sherwood Festival di Padova

Foto di Luca Dalla Pria / Sherwood Foto

Possiamo affermare con certezza che il Fatboy Slim di dieci anni fa è andato perduto? No. Però Quentin (o Norman, come preferite) è annacquato, piatto. Cioè, lui in quanto individuo no, anzi quasi quasi è più vivo e su di giri di tutti i ventenni che venerdì sera si sono presentati allo Sherwood per vederlo esibirsi, ventenni che negli anni di splendore di You’ve Come a Long Way, Baby (sto parlando del millenovecentonovantotto) erano in fasce, ma va bene così.

Sale sul palco poco dopo le 22:00, piedi nudi e camicia hawaiana, accolto dall’entusiasmo che giustamente viene riservato al primo headliner internazionale del festival. Parliamo del set: cosa succede? Succede che ci tocca salutare da lontano Right Here, Right Now e avere soltanto un assaggio di Praise You, in apertura e chiusura. Weapon of Choice? NO. E allora vuoi farci piangere. Concede più tempo alla più recente Eat, Sleep, Rave, Repeat ma non c’è spazio per i grandi classici come The Rockafeller Skank. Capitano pure minuscole incursioni nel repertorio degli amici di sempre Chemical Brothers e al momento giusto arriva Everybody Loves a Carnival, a più riprese. La folla non diventa mai ressa, eppure i tentativi di pogo sono molteplici. Almeno cinque, poi ho smesso di contarli. Totalmente fuori luogo. Non è un rave, non è un moshpit, se siete confusi dovete rimanere a casa vostra.

Entro la mezzanotte è tutto finito, ma non sto dicendo che non ne è valsa la pena, sto dicendo che forse siamo fuori tempo massimo e FORSE era meglio il 2006, magari con un set sulla spiaggia, privo di gente nata negli anni ’90. Poi, Fatboy Slim è sempre Fatboy Slim, gli si deve volere del bene anche solo per quel progetto meraviglioso che era Here Lies Love, concept album sulla vita della first lady delle Filippine Imelda Marcos, a cui hanno partecipato quasi esclusivamente vocalist donne quali Florence Welch, Cyndi Lauper, Tori Amos, Sia e Santigold. Però se prima di andarsene avesse passato anche solo un minuto di Toe Jam (tormentone rilasciato con lo pseudonimo di The BPA nel lontano 2009) almeno me ne sarei tornata a casa meno amareggiata. In sostanza, fico, ma poteva essere più fico. Tutto chiaro?

Written By

Anello di congiunzione tra le Spice Girls e Burzum fin dal 1988

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri anche...

Reportage Live

Articolo di Alberto Cristofolini | Foto di Matteo Scalet La sera del 3 luglio, Padova è stata travolta da una tempesta di punk rock....

Reportage Live

Articolo di Umberto Scaramozzino (Flowers Festival, Collegno) | Foto di Denis Ulliana (Sherwood Festival, Padova) Arrivano direttamente da Glastonbury, il festival dei festival, nel...

Interviste

Il countdown per la data veneta dell’HELLRAISERS tour è ufficialmente iniziato. Dopo aver sbancato tutto nei primi due appuntamenti speciali alla Fiera Milano Live...

Festival

Si partirà il 7 giugno e si andrà avanti fino al 13 luglio: un mese di musica, socialità, teatro, sport e cultura nel Park...