E’ venerdì sera ed al circolo Ohibò di Milano il pubblico di Bugo (Cristian Bugatti) che si aggira dai 26 ai 36 anni circa, cuorioso, attende il concerto del lancio del nuovo disco RockBugo, la sua prima raccolta ufficiale che contiene i suoi brani più amati riarrangiati in chiave rock.
Nell’attesa c’è chi ha già acquistato la maglietta e chi invece preferisce il suo adesivo con la scritta “io mi bugo”, divertito e complice di questo nuovo Bugo rock’n roll.
E’ stato definito da AllMusic uno dei più interessanti e controversi artisti ad emergere dalla scena indipendente italiana degli anni 90, amato dai fan e da alcuni critici, ma anche disprezzato e giudicato da altri.
Nel corso degli anni Bugo ha conservato un senso innato per la provocazione e per la libertà di espressione, caratteristiche che lo hanno portato ad essere osannato dal pubblico e bacchettato spesso dalla critica.
Dopo l’abbandono dell’elettronica, che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni della sua carriera, nel 2012 il giornale britannico The Guardian inserisce Bugo tra i grandi della musica italiana, mentre nel 2015 il suo volto viene inserito tra i 100 della musica italiana nello speciale celebrativo targato Rolling Stone.
L’anno successivo pubblica un nuovo disco in vinile che balza al primo posto delle vendite ufficiali.
Nello stesso anno Bugo è tra i protagonisti del concertone del Primo Maggio a Roma in Piazza San Giovanni e dello Sziget Festival di Budapest.
Ad aprire il concerto c’è Margherito, un cantautore italiano che ci sa fare e fra un acustico ed un’altro riesce a coinvolgere il pubblico ed a conquistare qualche fan con il suo fare scherzoso e semplice che riceve risposte positive al confronto con un pubblico di nicchia come quello di Bugo.
Sono le 23:00 quando fa il suo ingresso sul palco accolto da grida di gioia, tutti impazienti di ascoltare i brani più conosciuti in chiave rock rigorosamente live, il circolo è pieno per questa serata e i fan non lasciano passare un singolo pezzo senza cantare e riconoscere i brani come non li avevano mai sentiti prima.
C’è tutto in questo live: dalla grinta di Vado ma non so all’alienante Casalingo; Poi l’ormai divenuto inno generazionale di Io mi rompo i coglioni, e non mancano i toni più romantici con Comunque io voglio te e infine le immancabili Me la godo per definizione inno alla gioia, Ggeell e il doveroso piacevole tributo a Vasco Rossi con Bollicine.
Rockbugo piace, la passione e il coinvolgimento di tutti fino all’ultimo pezzo ne è la dimostrazione.
Bugo: la scaletta del concerto di Milano
Portacenere
Sintetizzatore
Vado ma non so
Casalingo
C’è crisi
Io mi rompo i coglioni
Che diritti ho su di te
Nei tuoi sogni
Comunque io voglio te
Sei la donna
Questa mattina
Nel giro giusto
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Me la godo
Ggeell + Bollicine