Foto di Sonia Santagostino | Articolo di Fabio Miceli
Un aforisma è una frase che riassume con semplicità un concetto specifico. In alcuni casi trasforma un pensiero complesso morale e filosofico, in una formula magica per sciogliere le matasse più intricate della vita. In sintesi è un concerto di Gio Evan, uno dei cantautori emergenti piu’ bravi a pedalare sulle lettere con incredibile abilità fra circuiti di massime e sentenze. In un breve spazio, mediante l’uso di semplici e veloci espressioni, costruendo continue idee ricche di significato.
Il parallelismo tra il virtuoso scrittore, performer, poeta e cantautore e una delle figure retoriche più popolari è d’obbligo, dato che rappresenta un suo marchio di fabbrica, sia nella prosa, sia nelle canzoni. Aforsimi e metafore sono le sue compagne di viaggio e, per osmosi, del suo pubblico, le armi che Evan usa per distinguersi, e in effetti su molti vince per distacco, grazie al fascino tipico di tutti i gli artisti unici.
A Bergamo ieri sera è andato in scena il secondo atto del tour estivo, dopo il debutto di Fontaneto d’Agogna (NO).

Piove ma la voglia di normalità protegge più di ombrelli e teli un pubblico festante ed eterogeneo animato dalla voglia di ripartenza, tanto celebrata anche dal cantastorie coi folti capelli arricciati e le vesti sgargianti. Come un insieme di parole che girando su se’ stesso diventa metafora, anche lui si contorce sul palco vincendo da subito l’ansia da pandemia. Vuole abbracciare il suo pubblico, ha atteso il momento e la sua emozione è tangibile. Difficile per l’umiltà che trasuda dai suoi pori distinguere la star dal pubblico del Piazzale degli Alpini.
Piatto forte come sempre le ballate alternate da pezzi più veloci entrambi accumunati dagli inni alla gioia, all’amore, alla resilienza come strumento contro le avversità, alla bellezza di ritrovarsi insieme dopo un anno e mezzo di clausura. “Trasformate la solitudine di questi mesi nella vostra specialità . Conoscetevi, riempite gli spazi lasciati vuoti dagli scorsi mesi”. Le note accompagnate dal bagliore dei telefonini, i più retro’ illuminano invece gli accendini.
Le canzoni in scaletta si alternano alle celebri poesie spaccacuore, come i suoi aforismi rappresentano anche queste un punto di partenza per infinite riflessioni, capaci di stupire proprio per la loro concretezza di suscitare empatia per la forte concentrazione di significato. La penna è quella di un ispirato praticante di meditazione e straordinario osservatore dei dettagli dell’anima, stese nel tempo su fogli di appunti mentre girava il mondo con la sua fedele bicicletta, per questo magica come un tappeto volante.
Una festa bagnata ma bollente nel calore generale, cui partecipano tutti insieme, senza distinzione di ceti e classe sociale. Diventano protagonisti anche i non udenti, agevolati dalle traduzioni a loro dedicate da due interpreti così sinuose nei gesti da rubare talvolta la scena al cantante. Un vero orgasmo di belle sensazioni, si può dire, senza troppi giri di parole.
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GIO EVAN – Le prossime date del MAREDUCATOur 2021
17/07 JESOLO – PARCO PEGASO
25/07 RICCIONE – CONCERTI ALL’ALBA
03/08 FANO – ROCCA MALATESTIANA
07/08 GENOVA – PORTO ANTICO
30/08 FIRENZE – ANFITEATRO LE CASCINE
21/08 FORTE DEI MARMI (LU) – VILLA BERTELLI
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