Articolo e Foto di Fabio Lombardi
Mark Knopfler è tornato a far visita al pubblico italiano per presentare Privateering: ultima opera della sua carriera solista, pubblicata nella seconda metà del 2012.
Accompagnato da uno stuolo di musicisti, e dal consueto arsenale di chitarre, l’ex Dire Straits ha incantato il pubblico milanese con un set intenso di oltre due ore, durante il quale sono stati riproposti alcuni dei pezzi che hanno scritto la storia del rock mondiale.
E’ il riff di What it is ad aprire le danze alle 21.00 spaccate. Le dita di Knopfler scivolano sulle corde che è un piacere, la cura degli arrangiamenti è quasi maniacale e la presenza di violini e contrabbassi non fa che dare risalto al talento innato del giovanotto ultrasessantenne venuto da Glasgow.
Il resto del concerto è un autentico viaggio fra le melodie del mondo: ci vuole veramente un attimo per passare dalle sonorità della verde Scozia alle locande blues degli Stati Uniti e ancora più giù, fino in Paraguay. Sultans of swing, autentica perla del firmamento musicale, è forse l’emblema di questo viaggio: un pezzo senza tempo che ha macinato chissà quanti chilometri nelle autoradio di padri, prima, e di figli e nipoti, poi.
Telegraph road e So far away accompagnano il pubblico entusiasta verso il finale di concerto, affidato (non a caso) a Piper to the end. Alle 23.00 cala il sipario e, come si dice al di là della Manica: “bow down before King Mark”, inchiniamoci di fronte al re delle 6 corde e aspettiamo con ansia il suo ritorno in estate.
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SETLIST
1) What it is
2) Corned beef city
3) Privateering
4) Father and son
5) Hill farmer’s blues
6) Back to Tupelo
7) I used to could
8) Romeo and Juliet
9) Sultans of swing
10) Gator blood
11) Postcards from Paraguay
12) Marbletown
13) Speedway at Nazareth
14) Telegraph road
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15) So far away
16) Piper to the end
