L’8 marzo 1993 è la data di nascita del “più scalcinato e improbabile accrocchio di musicisti irriverenti, fuori da qualsiasi legge di mercato e di tecniche di marketing, un controverso fenomeno destinato a cavalcare fino ad oggi una originale storia”.
E’ questa, per Carlo Lucarelli, la Bandabardò: nel docu-film Bandabardò, un mistero italiano, in onda su Sky Arte HD (110, 130 e 440 di Sky) oggi, lunedi 30 dicembre, alle 20.30.
Nel programma prodotto da Level 33 e presentato con grande successo in anteprima la scorsa estate al Giffoni Film Festival, il maestro della narrazione esamina come un vero “caso” il successo della band folk-rock toscana che da vent’anni scala le classifiche, riempie le piazze, fa cantare e ballare migliaia di persone in tutto il mondo pur continuando ad essere un fenomeno underground.
Arricchito inoltre da estemporanee “testimonianze” di colleghi musicisti, come Daniele Silvestri e Max Gazzè, il docu-film ruota intorno all’interrogativo “Chi è la Bandabardò?”, a cui Lucarelli risponde miscelando toni ironici e dissacranti al suo inconfondibile stile “noir” per raccontare la storia della band: dai primi successi guardati con sospetto dalla critica al rifiuto di partecipare a Sanremo, dalla pretesa di controllare il prezzo dei dischi e dei concerti, all’imprescindibile gusto di sudare sul palco.
Un’attività, quest’ultima, costante e “devastante” per il numero di live tenuti in questi anni nelle più svariate location (dai palasport, alle piazze e alle strade, dai festival ai teatri) e per l’energia profusa. Finale a sorpresa con l’invasione della Banda nello studio di Lucarelli.
