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Interviste

Agosto andiamo, è tempo di TRANSUMARE FEST. Perché non potete perdere una prima edizione con Cosmo, TARM e Dov’è Liana

Sulle sponde dell’Abruzzo nasce un nuovo format di festival che punta a fare della creazione di una comunita’ il suo elemento vincente, e noi di RockOn non ci siamo assolutamente tirati indietro per supportarlo. Ne abbiamo parlato con uno dei suoi co-organizzatori, Luca Marini, che ci ha raccontato di piu’ su come mettere su un festival in un semestre, ovvero: cambiare lavoro, vita, mettersi contro tutto e tutti (soprattutto il sistema), crederci tanto e portarsi a casa grandi soddisfazioni. Dove? A Roseto degli Abruzzi, dal 22 al 24 agosto.

Articolo di Marzia Picciano

La transumanza, Wikipedia alla mano, è il momento o processo di migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure o viceversa, percorrendo le vie naturali dei tratturi. Per chi è abruzzese, tipo la sottoscritta, è una parola che impari con lo stampino sin dalla tenera età, quando ti mettono in mano un libro e ti impongono di imparare a memoria i primi versi della celebre poesia del Vate pescarese, con tanto di lacrimuccia pensando ai tuoi potenziali avi tutti barba e pecore che scendono da Pescocostanzo al mare. Cosa c’entra questo momento di lirismo campestre con RockOn? Tutto, dal momento che dal 22 al 24 agosto saremo con i ragazzi di TRANSUMARE FEST sul Lungomare Trento di Roseto degli Abruzzi per la prima edizione del festival che si ispira, non solo per il nome, al grande movimento di masse che ancora scuote i nostri cuori, ci fa sentire ancorati alla terra e alla nostra comunità.

Perchè è proprio questo il senso del Transumare Fest: creare una comunità, e chi siamo noi di RockOn per dire no a un’idea così bella? Ce la facciamo spiegare meglio da Luca Marini, tra gli organizzatori del festival, che poi alla fine è un gruppo di amici dai vari background professionali (avvocati, matematici, DJ…) che è riuscito a portare sulla costa abruzzese un parterre di artisti oggi in ribalta sulla scena musicale italiana come la giovanissima Whitemary, ma anche certezze piu o meno storiche come gli headliner Cosmo e Tre Allegri Ragazzi Morti, senza dimenticare del fenomeno senza eguali e generatori seriali di musica da festa, i francesi svezzati a Palermo di Dov’è Liana – e non solo. Non male per una prima edizione. 

Cosmo in concerto al RugbySound Festival di Legnano foto di Lara Bordoni

In realtà siamo sei amici (Francesca Marini, Luca Marini, Edoardo Cosmi, Nicola Di Sante, Simone Rapagnà, Francesco Luciani), veniamo da mondi diversi, l’unica cosa che ci accomuna che siamo nati e cresciuti a Roseto. Negli ultimi dieci anni abbiamo vissuto fuori, alcuni come me fuori l’Italia, altri fuori dall’Abruzzo” (che per un abruzzese e’ gia’ tanto eh). “In breve, ci siamo ritrovati a casa 7-8 mesi fa, abbiamo organizzato una festa insieme, una festa privata di musica live elettronica, ci siamo divertiti così tanto che abbiamo detto: proviamo a fare un passettino in più. E’ iniziata come un gioco, un gioco tra amici, son partiti i primi due-tre artisti, che ovviamente non erano a livello di rilevanza come Cosmo, e poi siamo fatti prendere la mano”.

L’ultima volta che mi sono fatta prendere la mano io al massimo ho finito una bottiglia di vino. Invece qui e’ iniziata una sfida personale a fare il Big Bang delle prime edizioni. Soprattutto seguendo le proprie (altissime) ambizioni. “Sulla parte artistica abbiamo cercato di mixare la musica che piace a noi, con, essendo noi tutti over-30, un occhio di riguardo un pubblico più giovane, perché poi fondamentalmente ci sentiamo molto più giovani di quello che siamo” ci scherza su, ma a vederlo Luca Marini e’ fresco come un ventenne. “Facendo salvo un principio che è quello del proporre musica da movimento o da ballo, non necessiamente da ballo, però musica che sia “una presa bene” (n.b. e non possiamo dargli torto, visto che passano da Queen of Saba a Laila Al Habash come se nulla fosse), vista la location che è proprio fronte mare… quindi messi questi “mini paletti”, che poi sono finti paletti, siamo partiti un po’ a tentoni, perche’ come ti dicevo, nessuno di noi viene dal mondo della musica, se non uno di noi cinque, che e’ un dj, però nessuno di noi ha mai organizzato eventi, nessuno di noi ha aveva contatti con etichette, agenzie eccetera… siamo proprio partiti da pagina Instagram dell’artista, dal sito del dell’artista, il che poteva sembrare una follia, ma poi oggi siamo qui… certamente una soddisfazione per essere arrivati dove siamo”.

Tre Allegri Ragazzi Morti in concerto al Viper Theatre di Firenze, foto di Luna La Chimia

Nulla di piu’ esaltante: quando il gioco da ragazzi diventa qualcosa di serio, e torna a casa. Mi prende nel cuore: quante volte ho e abbiamo sognato di tornare a casa per fare qualcosa di bello per il posto in cui siamo cresciuti? E personalmente di viaggi ne ho fatti. Luca sicuramente di piu’, prima di arrivare qui e prendere in mano una situazione che e’ diventata un impegno costante.

Sembra veramente la favola della startup ben riuscita, un piccolo sogno americano sulla costa adriatica, tanto che mi viene voglia di abbandonare tutto e seguirli, del resto come hanno fatto molti di loro, lo stesso Luca, che ha lasciato il suo impiego per impegnarsi in questo evento (“questo è il primo step una serie di progetti che voglio portare in vita in Abruzzo” dice). Inaspettato: del resto, volevano fare una festa piu’ grande, e si sono trovati un signor festival, in soli 6 mesi. “il primo incontro folle dove abbiamo detto “ok, lo facciamo” è stato il 3 gennaio...”. 

E come ci si sente a mettere su un festival in 6 (soli) mesi? “Nessuno di noi si aspettava tutto questo lavoro, perché appunto non veniamo da questo mondo, non perche’ lo sottovalutassimo. Esiste una parte burocratica iper-macchinosa, per cui ci vuole un lavoro di fluidificazione di vari meccanismi, sia lato burocrazia italiana sia lato proprio degli artisti: tutto il lavoro con le agenzie le etichette, conferma budget, eccetera quindi sì da un lato è fattibile dall’altro lato ti assicuro che dal 3 gennaio ad oggi penso che noi  organizzatori ci siamo visti o sentiti tutti i giorni almeno due ore al giorno”. Ha aiutato di certo la provenienza da background diversi (chi viene dal lavoro in finanza, chi sa comunque mettere su un budget plan), anche con la fondazione della loro APS, Rosangeles (chi non e’ mai stato a Roseto non puo’ capire il veridicita’ di questo nomignolo). Con poi le decisioni determinanti. “Uno dei risultati naturali è stato due di noi sono licenziati! Però diciamo lo stiamo facendo con un’enorme sorriso sulle labbra, grande soddisfazione, poi vediamo questi i prossimi mesi, sono quelli cruciali ovviamente” (ovvero prima del festival).

E contrariamente alle aspettative molti hanno creduto nell’opera prima, il che non e’ scontato. “Il primo artista abbiamo con cui abbiamo firmato sono stati i Tre Allegri Ragazzi Morti, e nel chiacchierare con i ragazzi de La Tempesta dischi, non mi ricordo se su whatsapp, il commento è stato: ‘Figo! a noi piace molto supportare le prime edizioni!’ e quando anche loro chiedevano da dove fossimo partiti, cioè ‘chi avete dentro di questo mondo?’ io ho risposto: nessuno! Siamo cinque sei amici. Così, stupito dalla cosa, ci dicono di essere super felici di supportare queste realta’ perché non esistono più nuovi festival. Seppur piccoli noi siamo i primi a stimolarli e loro sono stati i primi che ci hanno dato questo riscontro, che poi ci ha dato un forte boost proprio termini morali, per farci dire ‘non lo sta facendo nessuno’… sembra folle e  noi ancor di piu’ ci proviamo!”. Eppure l’Abruzzo non e’ cosi’ digiuno di esperienza peculiari dal punto di vista della musica (si pensi a Paesaggi Sonori, o l’ormai conclusa esperienza – lacrimuccia – del Siren Festival di Vasto) e neanche Roseto, dove una volta la generazione Rock.it trovava la sua sede nel SoundLab Festival. Ma dopo di quello non si e’ fatto piu’ niente di quella che appunto le istituzioni chiamano “musica giovanile” (ironia, se si pensa che la techno in Germania diventa patrimonio Unesco). Quindi ben vengano festival come Transumare: rivalutano il territorio, rilanciano un’offerta plausibile e attuale, creano, e non ci stancheremo mai di dirlo, comunità e non divisione. Basta vedere cosa hanno in mente i ragazzi per intrattenere i “transumanti” nelle calde giornate in attesa della serata… stay tuned se lo volete sapere.

Ovviamente di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno e chiaramente serve tantissima buona volonta’ per raggiungere dei risultati in un mercato cosi’ stretto. Il loro salto nel vuoto e’ stato proprio questo: “entrare senza nessuna reputazione, senza nessuna raccomandazione di amici di amici di amici, nel mondo della musica in generale, quindi farci ascoltare, farci rispondere e ‘calcolare’ da booking, etichette agenti e subagenti vari, cercare di rompere le catene degli ‘per fare così in Abruzzo devi per forza rivolgerti alla persona X che coordina tutti gli artisti lì’… Non venendo da questo mondo c’erano tante cose che per noi non avevamo nessun senso. Abbiamo provato a rompere questi schemi, siamo stati idealisti se vogliamo e all’inizio questo approccio non ha funzionato, quindi tante persone ci hanno messo bastoni tra le ruote!” Soprattutto se vuoi portare artisti come Cosmo: “è stata è stata la nostra telenovela. Ci dicevano in una prima edizione Cosmo non ci sara’ mai e invece era mai ma è invece sta qua cioè oggi oggi c’è, e’ il nostro headliner. Questo, in varie fasi, ci ha fatto dire certe volte: ok, molliamo… perché se abbiamo tutto lato struttura e poi non riusciamo ad avere gli artisti che vogliamo, che pensiamo siano quelli giusti…sarà dura. Poi un po’ la tenacia, un po’ di fortuna sicuro, pero’ per me il fatto che secondo me stiamo provando a fare tutte le cose per bene e’ importante”.

Abruzzesi forti e gentili? La spinta e’ verso un concetto di festival diverso perche’ libero, sembra chiaro dalle parole di Luca, soprattutto “libero da” almeno quattro elementi: primo, le barriere (per una completa accessibilità, altrimenti come permetti a tutti il sacrosanto diritto di fare festa con Cosmo?), discriminazioni, plastica e auto. “Porteremo in vita questi quattro temi sia in comunicazione online, sia in maniera forte nell’area del festival perché sono alla base dei valori in cui crediamo per far si che il festival sia un esempio di come si possono fare le cose diversamente.” E noi vogliamo davvero sia un festival diverso, caro Luca.

Vi aspettiamo tutti il 22 agosto.

𝗧𝗥𝗔𝗡𝗦𝗨𝗠𝗔𝗥𝗘 𝗙𝗘𝗦𝗧

22 • 23 • 24 Agosto 2024
Lungomare Trento, 83 – Roseto degli Abruzzi (TE)

𝐃𝐚𝐲 𝟏 • 22 Agosto
Dov’è Liana
Whitemary
Bruno Belissimo
Alexander Robotnick
Philo

𝐃𝐚𝐲 𝟐 • 23 Agosto
Cosmo
Laila Al Habash
Queen of Saba
Prisma & Gordon

𝐃𝐚𝐲 𝟑 • 24 Agosto
Tre Allegri Ragazzi Morti
Marco Castello
Pietro Mio
Nicky Macha

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Dall’Adriatico centrale (quello forte e gentile), trapiantata a Milano passando per anni di casa spirituale, a Roma. Di giorno mi occupo di relazioni e istituzioni, la sera dormo poco, nel frattempo ascolto un sacco di musica. Da fan scatenata della trasparenza a tutti i costi, ho accettato da tempo il fatto di essere prolissa, chiacchierona e soprattutto una pessima interprete della sintassi italiana. Se potessi sposerei Bill Murray.

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