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Interviste

EMAN: il coraggio di essere libero. E aspettare l’alba

La parola al centro, la vita delle persone come ispirazione e il coraggio di vivere davvero. Rivendicando la propria libertà ogni giorno

Foto credits Gianluca Mingotto

Alla vigilia della partenza del tour che porterà Eman, al secolo Emanuele Aceto, nei club di tutta Italia, da Milano fino a Cosenza, abbiamo intervistato l’artista originario della “città dei tre colli” (ovvero Catanzaro) e milanese di adozione, per farci raccontare del tour e … non solo!

Emanuele, grazie per il tuo tempo! Un inizio 2024 molto carico, con diverse date, altrettanti club e … tanti chilometri! Con che mood tornerai live e cosa hai preparato per chi verrà ad assistere ai tuoi concerti? C’è un tema cui tieni particolarmente che vuoi far arrivare ai tuoi fan? Che rapporto hai con il tuo pubblico?
Con buona parte del mio pubblico siamo cresciuti insieme… Posso dire che siamo una grande famiglia! Mi piace parlare durante gli spettacoli e credo che il messaggio di fondo sia uno: godetevi il viaggio, date importanza alle cose reali e occupatevi della Ricerca: la ricerca della felicità, di sé stessi…

Ad aprile 2023 è uscito il tuo ultimo EP, Distratto, 4 tracce dai testi molto pregni. Immagini cariche di tenerezza, poesia e sentimento puro, vanno di pari passo con una chirurgica visione della realtà. E non mancano (come nei testi antecedenti) gli elementi: l’acqua/il mare, il fuoco, l’aria/il soffio e la terra che hanno un che di ancestrale, ma che sono vita e libertà. In pratica: c’è tutto, consapevolezza, denuncia ed anche speranza.
Quali sono gli scrittori e gli artisti di riferimento per Te, che sono stati di ispirazione e che hanno contribuito a darti questo tuo personale linguaggio e capacità espressiva? Ci sono artisti o pittori dalle cui immagini o visioni ti sei sentito colpito?

Per me le parole sono veramente importanti e sono contento che questo aspetto esca fuori con l’ascolto. Prendo spunto sempre dalla realtà che mi circonda e dalle vite degli altri, è sempre la gente la mia più grande ispirazione. Devo tanto alla lettura e all’arte in genere, qualche nome in particolare: Hrabal, Pavese, Kavafis, Chomsky tra le letture; De André, Bertoli, De Gregori, Rino Gaetano, Cohen, Bowie… per la musica mi fermo qui perché ho già fatto torto a qualcuno non nominandolo.
Cinema e pittura Tim Burton, Ang Lee, Caravaggio…

Foto credits Gianluca Mingotto

Tornando ai tuoi testi… perché ci siamo ridotti così?… la pongo meglio!
Fare l’amore e dormire tra i capelli della propria amata è un’immagine bellissima, ma il protagonista di Distratto è ostacolato in questo desiderio naturale dalle aspettative genitoriali. Un sognatore non risolve i problemi. Il sogno, a mio avviso, è un elemento fondamentale senza il quale non si va da nessuna parte. Ma spesso il sognatore ha come un peccato originale da farsi perdonare rispetto a chi ha un approccio razionale e strutturato. Perché stiamo complicando le cose semplici come, ad esempio, amarsi? Ti sei mai ritrovato a dover fare delle scelte in contrasto con un tuo “sogno” e quale è stato l’insegnamento?

Domanda bella e complessa che meriterebbe una puntata dedicata di un poadcast… Proverò a sintetizzare. Partiamo da un fatto: il futuro non è più quello di una volta. Il protagonista di Distratto si ritrova a combattere con le aspettative del mondo di prima e le “brutture” del mondo di oggi: lavoro sicuro/precariato, casa di proprietà/monolocale in affitto, sono solo immagini che ci aiutano a localizzarci nel tempo, ma la realtà è un’altra: quanto coraggio abbiamo oggi?
Quanto coraggio ci rimane per ribaltare il tavolo e provare a Vivere davvero?
Mi chiedi come abbiamo complicato un’azione così istintiva e bella come “amare”? Perché non sappiamo più godere degli attimi e siamo diventati le cose che possediamo, perché le emozioni non sono instagrammabili, perché l’egoismo dei tempi moderni ha ucciso il singolo e la collettività, perché amare vuol dire “scambiarsi la pelle” e noi lo abbiamo dimenticato.
Per quanto riguarda me e il mio sognare: mai smesso di farlo, sempre andato dritto per la mia strada anche pagando prezzi altissimi. Sai cosa mi rimane? Potrò dire a mia figlia che suo padre è caduto e si è rialzato e che ci ha sempre provato…

Se vai troppo forte, poi vivi a metà dici ne Il Matto. Velocità, multitask, essere performante, tutti “mali moderni”. Perché nonostante ci sentiamo tutti un po’ vittime di determinati ritmi e quotidiani non riusciamo a dire “basta” e continuiamo ad accelerare, “vivendo a metà”? Talvolta “la madre” di Distratto non rischiamo di essere anche noi, nella ricerca sempre di un qualcosa oltre a quello che vorremmo/abbiamo bisogno veramente? Queste domande nascono anche dal “fottuto padel” denunciato in Cobalto, che ammetto, mi ha strappato una risata, così come altre immagini, in cui tanti di noi si possono tranquillamente rivedere perché, in effetti, “siamo così”. Siamo dei cliché?
Ci siamo omologati, volevamo essere tutti diversi e siamo diventati tutti uguali… Invidiamo la vita che vediamo in un reel e speriamo di viverne una simile. Ma come? E soprattutto: quando abbiamo scelto di non essere felici? Casa mia è grande quanto la cabina armadio di una nota influencer, se dovessi giudicare il mio percorso in funzione di questo dovrei dichiararmi fallito? Il 99% invidia la vita dell’1% e non si preoccupa di vivere la propria ed è diventata vittima di cliché. Fittare una barca, una supersportiva, far finta di essere “ricchi” per provocare invidia nell’altro… che grande fallimento per l’umanità, non credi?

Uno dei temi, importantissimo, che emerge dai tuoi brani è la libertà. E ne L’ Alba ne parli in maniera esplicita, se pur il pezzo sia tutt’altro che tale, anzi, lo definirei criptico. Parlare di libertà non è per nulla facile, tutt’altro. E il significato cambia a seconda delle condizioni in cui ci troviamo. Per cui non ti chiedo cos’è per Te la libertà, ma … la scelta del titolo. Ogni volta in cui vediamo l’alba, vediamo un nuovo giorno, è vita. Perché questo titolo, quali le connessioni?
Sono nato sul mar Jonio, per me vedere il sole sorgere è pura poesia… La calma, il silenzio, le barche dei pescatori immersi nella luce, un nuovo giorno che inizia. Trovo sempre forza nel sole che sorge, di solito le mie notti sono piene di “mostri” (eheheh). La libertà è la chiara protagonista del brano, perché io mi preoccupo tanto di essere libero, rivendico la mia ricerca di libertà ogni giorno. Io devo poter andare… Essere libero di aspettare l’alba.

Quali altri progetti hai, se ce li puoi dire, per il 2024?
Nuova musica, ovviamente. Daremo un assaggio anche durante i live.

Gli ultimi anni ci hanno insegnato che nulla è scontato. Ma se avessi una sfera di cristallo dalla quale poter vedere il futuro, come e dove ti vorresti vedere?
Sai qual è la prima immagine? Sulla spiaggia, a guardare l’Alba… Ma se mi sforzo ho un’altra immagine, ancora più bella, in cui non sono solo. Mi fermo qui…

…Grazie Eman!

Il via ufficiale del tour, prodotto da Mazinga Eventi in collaborazione con Antenna Music Factory, sarà l’11 gennaio dall’Arci Bellezza di Milano.

EMAN in tour, le prime date

11 gennaio – Arci Bellezza (Milano)
12 gennaio – Cap 10100 (Torino)
13 gennaio – Locomotiv (Bologna)
18 gennaio – Monk (Roma)
19 gennaio – Mood Social Club (Cosenza)

A questo link i biglietti! Non perdere l’occasione di ascoltare Eman dal vivo!

Foto credits Gianluca Mingotto

Written By

Nata e vissuta sul mare, da qualche anno a Milano dopo una parentesi romana. Cresciuta a pane e Bruce Springsteen, da un lato gli studi scientifico matematici, un lavoro nell'IT che mi appassiona, dall'altro l'amore per la pittura, la scultura, la fotografia, il teatro e i film di Sergio Leone. Amo sia visitare città, sia la natura e lo stare all'aria aperta. La musica è una costante nella mia vita, ogni momento ha una colonna sonora; amo soprattutto la musica dal vivo, unico modo per conoscere veramente un artista. Amo scrivere e sono alla costante ricerca del modo migliore per tradurre su carta le emozioni. Sono profondamente convinta dell'importanza dell'amare e del mettere passione in tutto quello che si fa... con anche un pizzico di ironia!

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