Non siamo neanche all’inizio dello spettacolo e già il pubblico lancia le rose, intonando una scia di applausi. La voce limpida di Beatrice Dellacasa sta conquistando il suo posto nella scena della musica Soul, Jazz, RnB, sia come solista – cantautrice che come voce nei brani di Drag.On Quanta paura, On Off Man Ocean trop. A 16 anni inizia il suo viaggio nella musica, dalla città di Bologna parte con le lezioni di canto, proseguendo con i primi live e le prime band Blurango e Gipsy Caravan, coronado ora il suo progetto in singolo.
Lancia le basi con una formazione artistica nel bolognese, per spiccare poi verso il Conservatorio “A.Buzzolla” Adria (RO), dominando successivamente i palchi dell’Oltre Music Contest, Bologna Musica d’Autore e molti altri.
La musica di Beatrice riesce a sussurrarti situazioni ed esperienze quotidiane, da cui prende il lato migliore e lo trasforma in un viaggio, che parte semplicemente premendo play. Non si limita ad un solo mondo, ma ne collega tanti nella sua musica, dalla recitazioni all’arte, creando un flusso di pensieri ed emozioni. Continuiamo a dargli voce con qualche domanda:
Ciao Beatrice! Quali sono stati gli elementi determinanti nella scrittura di Giro Strano uscita venerdì 23 ottobre?
Giro Strano è nata in una circostanza assurda, l’estate scorsa io e Juicy Gustavo, il produttore, ci siamo chiusi in studio per un mese a buttare giù idee e nello stesso periodo è finita una storia importante. Sono contenta però, a posteriori, di come sono andate le cose, è stato un momento davvero carico di energia.
Ci hai regalato il tuo pianeta rosso, e il tuo giro strano, ci vuoi descrivere cosa rappresentano per te?
Pianeta Rosso è il mio posto, è caotico, disordinato, ingarbugliato ma è comunque mio, il luogo dove posso sentirmi libera di fare e dire ciò che voglio.
Giro Strano invece è un flusso di pensieri, domande e ripensamenti fatti alla fine di una storia importante. Mi sono messa a nudo, sono scesa nell’intimo cercando di esorcizzare i pensieri che mi assillavano in quel momento.
Come ha influito la tua carriera da attrice sulla tua ispirazione?
Mi sta aprendo un sacco di porte a mondi inesplorati.
Sono davvero contenta di aver iniziato anche questo percorso, anche perchè è tutto molto più collegato di quanto pensassi, ogni volta che preparo un provino, studio un personaggio mi immagino la sua vita, cerco di entrare in contatto con le sue emozioni e vedo ciò che vede lui, sono in un continuo flusso di pensieri e questo mi apre nuove strade.
Avendo recitato nella serie per teenagers Summertime, come pensi ti possa vedere questo nuovo pubblico?
Marti, il nome del personaggio della serie, è una tipa molto tosta e un’amica leale, sono contenta di essermi esposta al pubblico in questo modo.
Tra l’altro non mi sento neanche così più vecchia, posso dirlo??
Sei quasi un manifesto per la nuova generazione musicale, un’artista poliedrica, e ti chiediamo, questa nuova Beatrice attrice cosa ha da dire alla Beatrice musicista?
Lasciati andare, ancora di più, non frenarti per paura di sbagliare, non fermarti anche se non è perfetto, per paura del giudizio degli altri.
L’importante è fare le cose con la carica e l’energia giusta, questo è quello che ho provato la prima volta che mi sono trovata sul set.
Cosa hai acquisito e abbandonato nel tuo percorso? Cosa è cambiato di Beatrice da quando canticchiava sui muretti a Bologna ad ora?
La cosa più importante che ho acquisito e alla quale lavoro giorno dopo giorno è la sicurezza in me stessa, questo sta cambiando la mia visione nel fare le cose.
Un’altra cosa molto importante è la consapevolezza di ciò che sto facendo, più vado avanti, più studio, più mi scopro e più escono piccole parti di me che sono sempre state nascoste.
In realtà non credo di aver abbandonato cose, mi piace portarle con me e aumentare sempre il mio bagaglio di esperienze, così come mi diverto ancora a cantare sui muretti di Bologna e non solo.
C’è un/una artista con cui ti piacerebbe collaborare in futuro? Anche non solo cantanti o band, uscendo dal mondo della musica, per dar voce ad opere d’arte magari, facendo parte di un progetto più grande.
Io prima di iniziare il conservatorio ho fatto un anno in Accademia di Belle Arti a Bologna, indirizzo scultura. Ho sempre pensato di legare più forme d’arte, è una cosa che mi ha sempre attratto.
Uno dei miei artisti preferiti è Giuseppe Penone, scultore italiano che ha lavorato tanto sul rapporto corpo umano e ambiente esterno.
C’è un momento particolare della tua vita che vorresti mettere sotto forma di canzone?
Appena ho letto questa domanda mi sono venuti in mente svariati momenti della mia vita, come quando a 10 anni ho lasciato da un giorno all’altro il paesino dove abitavo per trasferirmi a Bologna, ma penso che sia questo che sto vivendo ora il momento migliore da descrivere, ovvero un periodo pieno di cambiamenti, di sorprese, novità, con tutte le incertezze del caso.
Un anno fa non mi sarei neanche immaginata di vivere le esperienze che sto vivendo ora.
Quando una canzone ti prende particolarmente mentre la stai cantando, cosa non riesci proprio ad evitare di fare? Per esempio alzarti in piedi o pensare ad un immaginario e viaggiare con la mente, ecc…
Quando mi prende è finita, inizio a viaggiare fortissimo con la mente e mi porta su un palco davanti a un sacco di persone mentre porto in giro uno spettacolo, mi immagino a saltare e ballare con le mie ballerine a seguito, perchè si, nei miei viaggi mi sento un pò Rosalia, però ecco, sulla parte ballo ci sto ancora lavorando!
Giulia Garulli