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Intervista agli ELETTRICA

Dopo il singolo d’esordio “Fammi Male“, gli Elettrica ritornano con un nuovo brano dall’attitude rock, questa volta esplorando il tema dell’amore in una prospettiva più matura e tangibile. Se in “Fammi Male” il trio – guidato dalla direzione artistica di Davide Autelitano (Divi), frontman dei Ministri – ha affrontato le varie sfaccettature dell’amore nascente, con tutte le incertezze e i dubbi che caratterizzano questo sentimento effimero, capace di graffiare durante il suo passaggio, in “Mai +” invece sboccia l’amore nella sua fase matura: le incertezze e “quel blu” (collegato al blue monday, giorno più triste dell’anno), elementi che trovano la massima espressione nell’incisivo finale “soli mai +”.

In Mai + l’amore è il motore della vostra canzone. A cosa vi siete ispirati per la stesura del testo? Ci sono riferimenti autobiografici?

Mai+ è un pezzo che si è sviluppato nel tempo. Ci arrovellavamo su questi quattro accordi che ci piacevano parecchio ma a cui non si riusciva a dare un senso. Io (Dami) tornavo da Londra, ancora immerso nelle esperienze vissute e nell’immaginario un po’ alla New Order che ha quella città. È stato un periodo strano, come dice la canzone, ed assieme al grigio della city ho sviluppato un senso tutto mio del “blue” inglese, quella sensazione di caduta libera, una malinconia dolce, lenta e ovattata. Un romantico e silenzioso “lasciarsi andare”. Volevo in qualche modo riuscire a trasmetterne la mia versione. Volevo che sapesse di casa e volevo usare parole mie per parlare un po’ di amore -blu-.

Tra voi e Davide Autelitano – frontman de “I Ministri”- c’è un rapporto di stima, infatti è proprio lui a curare la direzione artistica del vostro progetto. Se i vostri ruoli si scambiassero per un giorno, su quale dei brani de I Ministri vi sarebbe piaciuto lavorare?

L’esperienza con Divi è stata super formativa ed è sfociata anche in una bella amicizia. Ascoltavamo tutti “i Ministri” fin da piccolini, guardando a loro come una band da cui imparare. Averlo come produttore ci ha cambiato moltissimo, ci ha permesso di coltivare il nostro sound come band. Se si scambiassero i ruoli? Credo che non toccheremmo niente per paura di incasinare qualcosa. Non toccateci i Ministri!

“Mai +” rappresenta una sorta di sequel musicale del vostro singolo precedente “Fammi Male”. In questo secondo brano c’è finalmente un lieto fine: la relazione, delineata come un aereo pronto a precipitare nel vuoto senza mai atterrare, alla fine si lascia cadere, ma sorprendentemente senza subire danni. Se doveste fare un paragone cinematografico, a quali film assocereste i due brani?

La frase “È stato un periodo strano” l’ho sempre associata alla scena finale di Fight Club: esplodono i palazzi, parte la soundtrack con “Where is My mind” dei Pixies e il protagonista dice “Mi hai conosciuto in un momento molto strano della mia vita”. L’ho sempre trovata una scena fantastica.
Oppure Thelma&Luise, quando con la loro auto saltano nel vuoto per sfuggire alla polizia. Si guardano, si stringono la mano e poi vedi questa Ford del 66 che vola nel vuoto. Il film finisce prima di vederla precipitare, di fatto per quanto ne sappiamo Thelma e Luise stanno ancora cadendo nel vuoto, giù da quel canyon. Una caduta infinita.

“Mai +” racconta di una storia d’amore nella sua fase più solida, senza più dubbi e incertezze. Se doveste curare una playlist che racchiuda la stessa atmosfera sonora e tematica ricreata in “Mai +”, quali brani sarebbero presenti per accompagnare il vostro singolo?

Il brano è interpretabile anche in modo più negativo. Magari la infilerei in qualche playlist che stimola un po’ di sana malinconia, a volte ci sta, lasciarsi andare. Oppure insieme agli altri pezzi del nostro album. Ci vorrà pazienza prima che escano tutti, ma ne varrà la pena. Promesso.

Il 3 novembre avete esordito con un brano dalle sonorità fortemente rock (Fammi Male), il vostro secondo singolo Mai + abbraccia un sound più pop. Che direzione artistica avete in mente di prendere in futuro?

Abbiamo una direzione e con l’uscita dei prossimi brani sarà sempre più chiara, ma più che un’idea precisa é sempre stato piuttosto un modo di vedere le cose, una sorta di filtro personale applicato a quello che ci succede attorno. Mai+ rappresenta sicuramente un momento più riflessivo accompagnato da sonorità più pop rispetto a Fammi Male. É una sorta di respiro, di pausa, di riflessione.

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