Jacopo Et è un ragazzo degli anni ‘90 con il pop in testa. Di lui, per ora, possiamo ascoltare solamente tre singoli: “Fulmini”, “Fuori” e l’ultimissimo “Golf” uscito il 5 ottobre. Anche se, per ora, ci ha regalato solo pochi brani, già si sente parlare molto dell’artista, che dopo essere finito in Viral 50 su Spotify con il racconto dei suoi amori impossibili, ha deciso di passare ai motori. Il mix tra la disco vecchio stampo degli 883 e la provincialità tutta italiana stile “Fatti mandare dalla mamma” sono irresistibili e fanno venire una gran voglia di ballare.
Proprio in occasione del suo ultimo brano, un inno alla Golf, abbiamo deciso di fare una cosa speciale per RockOn: non una semplice intervista ma qualcosa di più personale e, secondo noi, anche parecchio difficile. Abbiamo chiesto ad alcuni artisti di scegliere le cinque automobili della loro vita e di raccontarcele. Ecco quelle scelte da Jacopo Et che inaugura questa rubrica rombante.
Volkswagen Golf GTI II
La Golf GTI II rappresenta più o meno il mio concetto di perfezione estetica. Io sostanzialmente vorrei sembrare una Golf, zarra ed elegante, cattiva ed educata come nessun’altra. Mi piace tantissimo anche la GTI I (nel video di Golf, il mio ultimo singolo, abbiamo utilizzato una GTI I dell’81 devastante), però il restyling dell’85, ovvero quello della mascherina coi due fari e del terminale di scarico a doppia canna è troppo vincente e quindi al mio primo posto tra le macchine della vita e tra le Golf di tutti i tempi, c’è per forza la GTI II.
Macchina da campioni veri.
Ferrari Testarossa
La Testarossa è la macchina che comprerei se fossi ricco e avessi una tipa figa. Credo sia in assoluto la supercar migliore di sempre, roba da signori veri. 390 cavalli di sogni da realizzare. Peccato solo per la versione F512 M, con quei fari brutti forte.
A livello personale posso dire che è stato il primo modellino della Bburago che abbia mai avuto – i miei mi avevano visto in grande probabilmente. E poi la Testarossa era la protagonista dello storico Out Run di Sega, uno dei pochi videogiochi di macchine che mi piace ancora (mentre so bene che è famosa anche per Miami Vice, ma di quello m’importa meno).
Macchina di un altro campionato.
BMW 3.18 iS (E36)
Alla 3.18 iS sono legato per motivi musicali principalmente; è stata infatti la macchina del mio primo video (il video di Fuori). Quella in foto è del ‘94, quella del mio video invece era del ’92, ma poco cambia: stiamo parlando di una macchina pazzesca. L’ho guidata una giornata intera e scendere è stato decisamente faticoso, soprattutto perché poi sono salito su un regionale e dopo ancora su una 500 Enjoy. Io poi sono fissato coi fari (come si poteva intuire già da quanto ho scritto sulle macchine precedenti) e i fari di questa sono una mina.
Gran ferro.
Lancia Delta HF Integrale
Va beh, questa è scontata lo so. Però oltre ad essere una delle migliori auto di tutti i tempi (e non servivo certo io per saperlo), mi ricorda momenti felici, parecchio felici. Mi ricorda una gara di rally dove mi portava mio nonno, che mi sembrava lo spazio. La foto che ho scelto non è a caso, è una Delta HF Integrale Verde York rarissima, che credo sia stata venduta all’asta a cifre folli. E a me le robe rare fanno sempre impazzire, quindi di questa sono ovviamente innamorato.
Vincitrice di 5 Campionati del Mondo Rally Costruttori (1988, 1989, 1990, 1991, 1992) e fantasticamente italiana, è la macchina che sicuramente mi metterebbe più in difficoltà se dovessi sceglierne una tra le cinque che ho elencato. Perché lasciar perdere questa è durissima.
Macchina totale.
Opel Corsa A
Questa macchina è nella lista per ragioni principalmente romantiche: era la macchina di mia mamma e per me rappresenta gli anni d’oro di San Ruffillo. Mi portava a scuola e a dare i primi calci al pallone. E’ stata la prima macchina che comprarono i miei e, sapendo quanta fatica possa essergli costata, è per me un’auto di grande importanza. Detto questo credo sia anche l’unico esemplare di Opel Corsa degno di nota, dopo questa mi sa che alla Opel si sono bevuti il cervello. Le linee, i fari quadrati, la mascherina hanno qualcosa di infinitamente nostalgico, è innegabile. E secondo me basta guardarla in questa foto per darmi ragione.
Macchina di cuore.
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di Giorgia Salerno
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