Leonardo Parmeggiani, in arte Mancha, è un giovane rapper, che con passione e dedizione sta approdando nella scena musicale italiana. Abbiamo avuto modo di ascoltare i suoi primi singoli, “Crimine” e “Solo quando voglio” che ci hanno fatto chiedere se fosse davvero italiano, visto che dalle sonorità funk e techno sembra un artista d’oltreoceano.
E’ nato invece nella provincia di Bologna, suona, produce, canta e tra serate da dj e aperture di concerti di altri colleghi bolognesi si afferma nuovamente presentando il brano “Acida” disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 23 giugno. Questo brano ha anche la preziosa voce femminile di Nicol, nuova promessa del panorama urban, vicentina classe ’99, che con le sue rime arricchisce la canzone prodotta da Mr. Monkey, che vanta collaborazioni con tanti artisti della scena mainstream del momento (Madame, Tredici Pietro, Psicologi).
Noi di Futura 1993 siamo rimasti particolarmente incuriositi da questa collaborazione, e abbiamo scambiato quattro chiacchiere virtuali con i tre artisti per scoprire qualcosa di più sul pezzo e sui loro rapporti:
Ciao Leonardo, hai iniziato la tua avventura nella musica suonando la chitarra. Da autodidatta, in un secondo momento, hai aggiunto il canto e la composizione. Qual è stato il momento in cui hai deciso che questa passione sarebbe diventata il tuo lavoro?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di trasformare la musica in lavoro, c’è stato un momento in cui la musica si è trasformata automaticamente in lavoro. Questo momento io lo identifico in un paio di anni fa quando scrissi al mio attuale manager chiedendogli un consiglio su come iniziare a muovermi nell’oceano musicale, consiglio che si è trasformato in un “ok, mettiamoci al lavoro”.
Sei nato e hai vissuto nella provincia di Bologna, città ricca per eventi musicali ma anche di etichette indipendenti. Come vivi questa città e cosa ti ha dato fino ad ora?
Bologna mi ha sempre dato molto a livello musicale. Ci sono tante realtà in cui la musica è protagonista, ma soprattutto ci sono tanti musicisti! Quando facevo il liceo avevo 3 band e facevo 4 prove alla settimana con persone diverse. Nelle situazione bolognese ho conosciuto persone che mi hanno insegnato a vivere la musica come cultura e non solo come passione. A sviscerarla fino in fondo.
I tuoi precedenti singoli, “Crimine” e “Solo quando voglio” , sono due brani introspettivi e personali. Nella tua musica tendi a parlare spesso di te e delle tue emozioni o prendi riferimenti anche da storie altrui?
Assolutamente no, ho provato varie volte ad immedesimarmi in storie altrui ma mi viene estremamente difficile. Quando scrivo è perché in quel preciso momento c’è un flusso di emozioni dato dalla musica stessa e dai miei sentimenti che mi attraversano e finiscono sul foglio. Se non c’è questa condizione non spreco neanche tempo nel provare a tirare giù un testo, so già per esperienza che non uscirà nulla di buono. Tendo a non pensare troppo quando scrivo, almeno il concetto principale viene senza pensarci.
Il nuovo singolo è “Acida”. Come nasce questo brano e la collaborazione con Nicol?
Questo brano è nato qualche mese fa nel mio home studio. Ho iniziato a suonare la chitarra e a cantarci sopra, e subito mi è comparsa in testa la direzione che volevo dare al pezzo. Sapevo che volevo la cassa dritta, sapevo che volevo il basso in terzine, avevo chiarissimo il sound. Una volta scritto il testo e fatta un prima demo della produzione, ho scritto a Mr. Monkey per un parere da amico (cosa che faccio spesso perché da anni mi fido dei suoi consigli) e da lì abbiamo iniziato a parlare di lavorarci assieme. Lui è super preciso in ogni cosa che fa, ha sempre chiaro come deve suonare una certa cosa all’interno di un certo tipo di canzone. È stato ore a cercare la perfezione del suono, ad aggiungere suoni, a toglierne altri che erano in eccesso e a modellare il tutto in funzione del brano. “Chirurgia Acustica” .
Nel mentre io e il mio team eravamo molto sicuri che in questo pezzo ci sarebbe stata molto bene una voce femminile. Abbiamo iniziato a cercare fino a che non è comparsa NICOL. Quando mi hanno mandato il link Spotify dei suoi pezzi ero a lavoro, mi sono chiuso in uno sgabuzzino per dare un ascolto veloce, e infatti mi sono bastati 10 secondi per ogni pezzo per dare la conferma che lei era quella giusta. Ci siamo trovati in studio da Monkey e in un pomeriggio abbiamo chiuso la sua strofa bomba!
ACIDA è uno di quei pezzi che già al primo ascolto mi ha fatto venire una gran voglia di cantare insieme a voi, mi da come l’impressione che vi siate divertiti a scriverlo. Raccontaci qualche dietro le quinte della creazione di questo brano!
In realtà è un brano che abbiamo scritto “a distanza”. Quando abbiamo consegnato il brano al team di NICOL il pezzo aveva già due strofe mie di cui una è stata poi sostituita dalla parte di Nicol. Quello che dici però è vero, il pezzo sembra essere stato scritto insieme nella stessa giornata. Questo è in gran parte merito di Nicol che che ha per prima cosa capito l’intenzione che volevo dare e soprattutto sua è l’idea delle mie controbattute nella secondo strofa. Questo ha aiutato il pezzo a essere più legato.
Ciao Nicol, siamo molto curiosi di sapere com’è andata questa collaborazione. Cosa pensi di Mancha come artista? Come vi siete conosciuti?
Ciao ragazzi! Io e Mancha ci siamo conosciuti perché mi ha contattato, dopo aver sentito i miei pezzi online, mandandomi la bozza del pezzo “ACIDA”.
Io mi sono subito innamorata del pezzo e la settimana dopo ero in studio a Bologna assieme a lui e a Mr Monkey per lasciare la mia strofa.
Nella strofa di “Acida” canti “Solo tu così acida mi dai quel brivido”. Cosa vuoi trasmettere con questa canzone e come vivi le persone dal carattere difficile?
Penso che chiunque si sia trovat* a volere ciò che non poteva avere, o ciò che era più difficile ottenere. Personalmente mi ritrovo molto spesso nelle relazioni ad inseguire caratteri difficili, perché mi piace entrare nei labirinti delle persone e provare ad uscirne capendole.
Spotify Italia ti ha incluso tra gli artisti di “Claim your space” per celebrare il mese del Pride. Cosa ne pensi dei limiti di genere e come vivi questo status in musica?
Ho sempre partecipato in prima linea portando questo messaggio nei gesti quotidiani.
Da quando da più piccola alle elementari sceglievo di vestirmi con dei vestiti definiti dalla società “maschili” e dicevo alle altre bambine che anche loro avrebbero potuto farlo.
A quando mi tiravano i sassi perché giravo per strada con una ragazza mano nella mano e rispondevo con delle parole costruttive, non con la violenza, perché ognuno cerca di cambiare il mondo a modo proprio.
Io voglio uscire allo scoperto per come sono, per dimostrare a chi non è ancora uscito che può farlo, e che non deve avere paura, solo tanta pazienza per trovare le parole giuste per educare chi non è riuscito ad arrivarci.
Nel tuo scorso progetto dove il tuo nome d’arte era “Sadpup” cantavi in inglese, poi hai cambiato sia nome (usando il tuo reale) che la lingua in cui canti. C’è un’evoluzione in questo mutamento?
Si, sono uscita da un periodo buio da vincente e ho capito che dovevo mandare un messaggio: non sei nessuno per non farcela.
Se volevo mandare questo messaggio avrei dovuto iniziare da vicino, per questo l’italiano, per poi chissà espandermi un domani. Passo dopo passo.
Nonostante la tua giovane età hai avuto un trascorso combattuto che ti ha portata ad allontanarti dalla società. Quanto è stata importante per te la musica per rivalutare un intero percorso e provare ad avere dei nuovi sogni?
La musica è sempre stata importante, nella luce e nel buio, ha sempre permesso alle mie emozioni di uscire allo scoperto.
Ora la musica è il mezzo attraverso il quale ho deciso di lasciare qualcosa al mondo per migliorarlo e aiutare chi ne ha bisogno.
La musica mi fa sognare ogni giorno portandomi in alto e allo stesso tempo tenendomi con i piedi per terra attraverso la connessione che creo con le persone.
Ho pensato di cantare e raccontare la mia storia per cercare di avvicinarmi alle persone e farle sentire meno sole, e mi sono ritrovata io a sentirmi parte di mille storie così simili alla mia, attraverso gli scambi che avvengono con chi ascolta le mie canzoni e si apre con me.
Ciao Matteo, hai prodotto tanti artisti della scena rap e urban italiana: Madame, Ernia, Tredici Pietro, Psicologi. Com’è stato collaborare con loro? E cosa conservi in particolare da questa collaborazione con Mancha e Nicol?
Sono tutte esperienze che ricordo e vivo con estrema gratitudine, fare musica è ciò che amo… ogni artista (persona) ha il suo “vibe” e la sua visione della musica, il mio compito è cerare di capirlo ed enfatizzarlo al massimo, mi impegno per provare a cucire il miglior abito attorno alle idee che nascono in studio.
Mi ricordo che durante la sessione di registrazione ad un certo punto mi è sembrato che il timbro di Mancha e di Nicole nascessero dalla stessa “voce madre” sviluppata in versione maschile e femminile, è stato pazzesco perché nei momenti in cui suonano all’unisono c’è una miscela di timbri incredibile.
Tutto era un po’ partito per gioco, anzi per un gioco: Guitar Hero. Quando hai capito che la produzione di musica avrebbe dato una vera svolta lavorativa alla tua vita?
Diciamo che mi sono aperto al mondo della produzione dopo aver visto un annuncio di BeatStars che parlava di vendere beat online, io ero un musicista senza meta, ho sempre fatto musica perché mi piaceva suonare… sapevo che sarebbe diventata il mio lavoro ma non ho mai avuto un’idea chiara del come.
Il primo passo è stato mettere da parte un po’ di soldi e aprire il mio piccolo studio in garage.
D’altronde da qualche parte si deve partire e sopratutto abito in un posto davvero sperduto in mezzo ai monti, la realtà con la quale mi scontravo ogni giorno era davvero diversa da quella che vivo e vedo oggi… bisogna sognare nella vita (forse?).
Il singolo “Acida” con Mancha e Nicol unisce hip hop e post techno. Da cosa nasce la voglia di combinare due stili così diversi tra loro?
Non penso che ad oggi esistano davvero generi musicali.
Da producer, come valuti i nuovi artisti emergenti con cui collaborare? In particolare, come è nato questo brano?
Non ci sono parole per descriverlo, solo sensazioni… e sopratutto non mi sento di poter “valutare” nessuno, anzi penso proprio che nessun artista possa realmente essere “valutato”. Posso valutare una canzone, quella sì, ma il processo è parecchio strano e personale, un giorno forse lo renderò pubblico.
Questo brano è nato dalla testolina di Mancha, prima di essere un collega è un amico ci conosciamo davvero da tanti anni. Mi ha fatto sentire il provino, ci ho volato, ed ho aggiunto un po’ di elementi per renderlo più “fisico” poi Nicol ha registrato la sua parte alla velocità della luce e taaac.
di Giada Consiglio