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Interviste

Siamo tutti Amici. Intervista a PIERPAOLO GUERRINI sui suoi FRIENDS e sulla musica strumentale

Quello che ho imparato da una telefonata con Pierpaolo Guerrini, compositore e produttore dei grandi e soprattutto vero amante della musica, su come farla, appunto, la musica. Uno sguardo su Friends, il suo primo album solista, in distribuzione dal 10 Novembre.

Articolo di Marzia Picciano

Se e’ vero che siamo tutti immersi in un grande ordine di forze armoniose e karmiche (se cosi’ si puo dire) allora lo spirito guida di questo movimento deve essere Pierpaolo Guerrini, mente, mani e orecchio (ancora, se cosi’ si puo dire) delle piu’ note melodie di Andrea Bocelli, collaboratore e amico di lunga data – e non solo; ha prodotto nei suoi PPG Studios in Toscana, vicino Pisa, artisti del calibro di Stjepan Hauser, ma anche Ed Sheeran, Laura Pausini, Zucchero, per dirne alcuni.

Producer, sound engineer, compositore, candidato a 3 Grammy Awards, Pierpaolo Guerrini e’ l’archetipo dell’uomo senza il quale cantanti e artisti non potrebbero essere cosi’ brillanti. E’ colui a cui non dici “grazie” ma con cui instauri un sodalizio teoricamente infinito, che non teme esclusivita’. Un ruolo non sempre semplice e, nella mia personale visione, possibile solo per grandi menti e cuori profondi. Per questo, per arrivare al palco in prima persoa, c’e’ bisogno di qualcosa di speciale. Non parliamo di coraggio, neanche di capacita’ – quelle le si ha. Parliamo di idee, sentimenti, amici.

E’ cosi’ che nasce Friends, primo album solista di Pierpaolo, in distribuzione dal 10 novembre  da The Orchard e Fone’, che e’ una collezione di momenti della sua vita, con tanto di voci dei propri famigliari; la prova tangibile che dal talento e dall’incontro di grandi menti (o mani, per suonare strumenti) non possa che discenderne qualcosa, insomma, di bello, e quindi condivisibile. Forse immediatamente non per tutti, e’ quello che pensa Pierpaolo, o forse no, penso io. Friends e’ un lavoro strumentale, innazitutto. Undici track di pure sensazioni, ognuna diversa dall’altra, ognuna autonoma ma intrinsecamente legata alle altre e chiaramente a Pierpaolo. Ognuna che porta il segno di una collaborazione fondamentale (tra queste Hauser, Stephan Moccio, Andrea Griminelli, Alessandro Martire, Stefano Cocco Cantini e i CARisMA). Il brano Intimate, realizzato con il violinista croato Hauser (per chi ne fosse digiuno, la meta’ di 2Cellos), e’ in giro dal 2022 ma trova solo ora la sua casa nella raccolta del compositore. The Fifth Line vede un inedito Andrea Bocelli al piano: questa non e’ amicizia, nel senso, non solo. E Pierpaolo lo sa.

La cosa che mi ha colpito di piu’, quando l’ho sentito al telefono il giorno prima dell’uscita di Friends, e’ la sua voce calma e, direi, ricca. E’ uno sguardo a tutto tondo sul fare musica, che oggi non e’ scontato avere. Ammette che questo era un disco che faceva fatica ad uscire. “Sono un compositore, nasco come compositore, produttore, sound engineer. Queste mansioni tra loro sono distanti, ma si riuniscono in due passioni, musica ed elettronica”. Esatto, elettronica: e se si ascolta la opening track di Friends, Unity Time, e’ abbastanza chiaro, c’e’ un rimando costante ai Daft Punk. “Ho racchiuso queste due passioni nello studio di registrazione in cui lavoro da mattina a sera. Il disco doveva uscire una ventina d’anni fa ma come si dice… il calzolaio va in giro con le scarpe bucate”. Una condizione che pero’ non e’ limitante, ne’ crea imbarazzo. “Siamo arrivati tardi ma siamo arrivati. Questa (l’album, ndr) e’ stata un’idea presa in questa pausa durante il lockdown, a seguito dell’anniversario dello studio di registrazione. L’idea era andare a rappresentare un mondo mio melodico di composizione, ma legato anche alla mia attivita’ di produttore con lo studio.. e quindi andare ad affinare gli arrangiamenti, il mix… in breve, portare avanti in modo parlallelo queste due cose.”

Se la scelta non e’ stata immediata, ma alla fine semplice, semplice e’ stato anche realizzarla, e with a little help of my friends, cantavano i Beatles. Viene spontaneo da chiedergli, chi sono i Friends?

Sono davvero i friends! In questo tipo di attivita’ si sa che la musica unisce, ma si tratta anche di riconoscersi. Per esempio, penso a quando Hauser e’ venuto qui in studio, lui aveva un duetto con Bocelli, decisero di fare Melodramma, un mio brano, uscito nel 2001 nell’album di Bocelli. Lui voleva fare questa vesione con il chiello e la voce di Andrea, e’ venuto direttamente in studio da me, abbiamo fatto una nuova versione che e’ quella che poi e’ stata ripresa dal Teatro del Silenzio. Questa e’ stata un’occasione per me di scoprire un interprete incredibile.” Non ha nascosto la stima per l’artista. “Molto bravo, una preparazione una precisione uno scrivere anche intepretativo unico”. Ma la cosa piu’ importante Pierpaolo l’ha vista in quel momento: il trovare una controparte con cui dialogare. “Ha (Hauser) trovato una parte artistica che trova subito una stima reciproca”. E infatti, si e’ arrivati ad altro.

Gli altri friends sono storici, come Andrea (Bocelli). Quello che mi ha sorpreso e’ stata la sua disponibilita’ e coinvolgimento sul piano che ha suonato per me. E’ la prima volta che fa un prodotto discografico, e’ un onore che l’abbia fatto con me… intendo, un prodotto strumentale,  perche’ con me ha fatto non so quanti suoi dischi! Ho curato la registrazione della sua voce, pero’ ecco trovarselo musicista pianista e’ una novita’ anche per me! Questo mi ha commosso, sembra scontato, e uno ha sempre tante cose da fare, pero’ avere questo suo “regalo” e’ importante. E poi ci sono tanti altri amici, tra cui Andrea Griminelli, che ha solcato tanti palchi importanti, ha lavorato con Sting, Pavarotti, Bocelli, e’ uno dei flautisti nel mondo piu riconosciuti nel parterre di questo strumento classico…

Deve essere proprio bello essere nel mondo di Pierpaolo. Turbinare in tutti questi geni e fare musica, vederseli prestare la propria arte a servizio semplicemente del voler fare qualcosa di bello. Non scontato e di questo ne e’ sicuro anche Pierpaolo. “La cosa che mi ha sorpreso (parlando di Griminelli) e’ che si e’ prestato con disinvoltura, con voglia di fare, con gioco su Variable Timing (il pezzo firmato con lui) che in realta’ e’ un brano a tratti rock, a tratti elettrinico, progressive. E’ stato bello vedere che un musicista classico riesca a interagire, mi ha manifestatato il fatto che gli piaceva molto questo brano. E’ stata una bella sorpresa”.

Sorpresa e’ anche quella che ha un ascoltatore nell’approcciarsi a Friends. Perche’ come detto, ogni pezzo e’ a se’. Ognuno un piccolo mondo. “Io mi sono preso questa liberta’ di non pensare a una struttura di formattazione.” Siamo schiavi di questa regola che ci invade nella gestione anche dei nostri gusti? Secondo Pierpaolo un po’. “Oggi questo disco farebbe pochi streaming perche si sa, alla fine, cosa succede con la formattazione. L’utente dice: voglio cercare musica rock, va sul rock e ascolta quella, pero questo e’ un catalogo.” Friends e’ un’opera strumentale si, ma diversa.

A livello compositivo, ogni linea melodica ha un po’ nascosto in se, in questo disco, il suo punto arrangiamentale. Unity Machine ad esempio e’ cosi perche quell’arpeggio che e’ stato pensato all’ inizio con questo arpeggio, con questo inciso ‘cantabile’ aveva bisogno semplicemente di questi due pianoforti, di questi due colori di archi dell’Orchestra di Praga che ne rafforzassero l’effetto emotivo, la sua profondita’. Quando si arriva in Variable Timing anche questo ha il suo mood, la sua linea melodica”.

L’atto di coraggio di Pierpaolo quindi e’ tutto qui: non nel fare, ma nel permettersi di fare qualcosa di diverso. “Non mi sn fatto problemi a dare importanza a come e’ nato il brano piu’ che al genere. Lo fanno molti artisti e capisco sia giusto farlo. Se uno fa musica classica, o se uno fa crossover, pensi in quel modo li’, la melodia la pensi inquel modo li, per l’arrangiamento fai una cosa abbinata”. Invece in Friends c’e’ l’abbinamento individuale per ogni brano e non per tutto l album perche’, banalmente, “ogni brano non potra’ mai essere uguale all’altro. Non lo so se avro’ ragione o meno, ma se ci si mettesse su un divano con un buon impianto…” insomma, non ne saremmo delusi.

Verrebbe quasi da chiedersi se oggi i compositori siano in preda a una crisi da produzione. Questo e’ quello che ne pensa Pierpaolo, che non e’ solo compositore, ma abbraccia tutti i ruoli della macchina da presa della musica.

La formattazione” perche’ alla fine parte tutto da li “oggi ti porta a questa stratificazione individuale di ogni genere che.. ok, e’ un archivio, gli archivi sono belli da avere, la precisione degli archivi fa bene pero’ si va a ridurre tutto a piccole fotocopie. Alla fine e’ quello che volevo fare (con Friends), comunicare qualcosa che non fosse solamente il genere di per se’, ma il compositore che scrive. Il compostore deve saper scrivere musica per bambini, come deve saper scrivere una colonna sonora di un film, come anche per un gruppo rock”.

E se esiste un problema alla radice che magari ci rende anche meno pronti a salti in alto dalle spalle dei giganti, ne esiste anche uno all’arrivo, che include lo streaming – ma senza puntare il dito. E’ la democratizzazione della fruizione musicale che ci ha portato a termini di convenzione piu’ bassi, ad accontentarci di assaggi, ma senza assaporare? Anche perche’ bisogna avere gli strumenti adatti per farlo, soprattutto se si fa musica strumentale.

Oggi per tutti e’ un mondo in evoluzione, anche per chi scrive e per chi produce. Io mi sono reso conto di questo”. Ed e’ convinto che ascoltare musica strumentale porti a dei benefici chiari. “Lo strumentale si apprezza di piu’ quando hai un buon impianto audiofilo. Se si riesce a sensibilizzare questo mondo qui, potrebbe trovarne dei benefici” anche con un lavoro come lo definisce lui “corporso caldo” quale Friends. “Sicuramente ti metti sul divano, ti passano questi 50 min in un modo tranquilissimo e rilassante, ma ecco molti si persono questo passaggio”. Qui la parte del tecnico emerge. Se si ascolta in Dolby Atmos “ti trovi in un mondo per cui capisci che lo strumentale ha la sua importanza, il suo perche’, se non si vivono non si comprende a parole, pero vorrei infondere veramente una curiosita di chi ascolta in questo”. E come molti giovani tornano sul vinile, sulla scelta del buon impinato chi vuole puo’ tornare a comprare cd, che poi sono i due supporti che Pierpaolo ha scelto per i suoi Friends. E ci invita a sentirlo in studio. E forse si, un viaggio vale la pena farlo, in attesa di sentirlo dal vivo.

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Dall’Adriatico centrale (quello forte e gentile), trapiantata a Milano passando per anni di casa spirituale, a Roma. Di giorno mi occupo di relazioni e istituzioni, la sera dormo poco, nel frattempo ascolto un sacco di musica. Da fan scatenata della trasparenza a tutti i costi, ho accettato da tempo il fatto di essere prolissa, chiacchierona e soprattutto una pessima interprete della sintassi italiana. Se potessi sposerei Bill Murray.

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