Articolo di Emanuela Bonetti | Foto di Elisa Hassert
«Una passione in comune», come afferma Roberto Angelini: è da qui che è nato “Way To Blue”, il tour omaggio all’opera di Nick Drake con protagonisti il cantautore e Rodrigo D’Erasmo. Una lunga storia che affonda le proprie radici nel 2005, quando Angelini pubblica una raccolta di cover di Drake realizzata in collaborazione proprio con D’Erasmo (“PongMoon sognando Nick Drake – Storie di note”).
Una lunga storia che da allora è arrivata sino ai giorni nostri, con un progetto di 12 date live distribuite lungo tutto lo stivale (ultimo appuntamento previsto il 12 novembre).
Da Prato a Catania, passando per Milano e Roma, “Way To Blue” ha riscosso consensi unanimi ed ha permesso al pubblico di (ri)scoprire l’opera di Nick Drake, cantautore inglese e artista “per pochi”. La sua carriera non raggiunse mai livelli mainstream e soltanto dopo la sua morte la sua musica, poesia malinconica e decadente, è riuscita a raggiungere un pubblico più vasto.
Di tutta la discografia di Drake, “Way To Blue” è il titolo di una raccolta, una sorta di best of. Scegliere questo come nome del tour non è stato casuale, poiché i brani che contiene «erano i brani che sapevamo suonare, o forse quelli che ci venivano meglio».
Cosa vi ha spinto a scegliere Drake come comun denominatore fra voi due?
RA – Dopo esserci presentati ad un pranzo di tredici anni fa, un’iniziale simpatia, diventata poi un’amicizia, nacque proprio grazie a Nick Drake. Entrambi eravamo affascinati da quell’artista. E ne parlammo per ore.
RD – E quando provammo a suonarlo insieme nacque da subito un’alchimia ancora intatta, anzi se possibile accresciuta dall’esperienza.
Drake è sempre stato un cantautore molto introverso, un filantropo della musica che solo in tempi recenti ha raggiunto una più ampia notorietà a livello popolare. Ricordate il momento in cui voi lo avete scoperto come musicista?
RA – A me lo fece scoprire Pino Marino. Ero in uno studio a registrare delle versioni chitarra e quartetto d’archi di alcuni miei pezzi (parliamo del millennio scorso) quando ad un tratto il Marino, entrato in studio, mi disse «Tu sei un grande fan di Nick Drake». «Onestamente non so chi sia», risposi. «Male» mi disse, «ascoltati questi» e mi diede un foglio con scritto “Five leaves left”. Lo ringrazio ancora.
RD – A me passò una cassettina un amico musico. Lato A “Five leaves left”, lato B “Pink Moon”. La snobbai in macchina per qualche mese poi un giorno andando da solo ad un concerto vicino Viterbo la misi su e non ascoltai altro per mesi.
C’è un suo brano che sentite particolarmente vostro?
RA – Ti dico ‘River Man’ per dirne uno, ma è assai difficile per me.
RD – Io dico ‘Place to be’, per la modernità della scrittura, sia musicale che letteraria.
Di tutte le date fatte in questo tour ce n’è una che porterete in particolare nel cuore? Se sì, c’è qualche aneddoto che ci potete raccontare?
RA – Sono state tutte date incredibili per affluenza e calore, ma se devo sceglierne una la data di Roma mi rimarrà dentro per un sacco di tempo. Lascio l’aneddoto di Asti a Rod, se lo vuole raccontare…
RD – Anche io cito Roma fino ad ora ma spero di essere sorpreso dalle prossime. Per quanto riguarda Asti, al Diavolo Rosso (storico bellissimo club della zona) abbiamo avuto un assurdo personaggio in prima fila in tuta acetata che ha sbadigliato rumorosamente tutto lo show senza alcun pudore. Bob se n’è accorto solo alla fine. Io subito purtroppo, e l’avrei buttato fuori a calci se non fosse che ci hanno raccontato che il nostro amico va a tutti i concerti, anche quelli più rumorosi, si siede in prima fila e dorme! Quindi siamo stati anche bravi e fortunati a tenerlo sveglio tutto lo show…
Scegliere un compagno di viaggio col quale condividere un nuovo progetto ed un tour non è cosa semplice: pensate sia un capitolo che potrà essere replicato?Vedremo ancora la coppia D’Erasmo – Angelini insieme sul palco?
RA – Penso proprio di sì. Abbiamo una mezza idea di farci un giro nei teatri l’anno prossimo…
RD – …e un giretto in Europa. Forse anche in Giappone!
Attualmente state lavorando a nuovi progetti solisti?
RA – Sto lavorando al mio quinto disco d’inediti.
RD – Il 25 ottobre è uscito nelle sale “Uno di famiglia”, film per il quale ho composto la mia seconda colonna sonora originale. Dopo il tour con Roberto partirò per l’ultimo tour nei teatri del progetto Le luci della centrale elettrica.
Se doveste consigliare un disco alle persone che vi seguono, quale album consigliereste al momento?
RA – Lo lascio dire a Rod tanto so che è lo stesso anche per me.
RD – La nostra colonna sonora di questo tour, “Aromanticism” di Moses Sumney.
WAY TO BLUE – prossime date
27 Ottobre – Officina degli Esordi – Bari
28 Ottobre – Cantiere Hambirreria – Lecce
31 Ottobre – Bangarang La Claque – Genova
10 Novembre – Ex Convento San Francesco – Pordenone
11 Novembre – Way To Blue | Hall – Padova
12 Novembre – Teatro Bibiena – Sant’Agata Bolognese (BO)