Foto e articolo di Andrea Ripamonti
Quest’anno ho voluto raccogliere in un unico articolo i concerti del 2024 che mi hanno lasciato qualcosa, che sia un emozione o un’esperienza indimenticabile. Non vi aspettate la lista dei migliori concerti: ne ho visti una decina, fotografati 162, rimasto fino alla fine per pochissimi (dove possibile!). Sarebbe impossibile scegliere.
Queste sono alcune delle fotografie che sicuramente hanno segnato maggiormente questo 2024. Chiudo un anno con una quantità di live ed impegni fuori scala, chissà come sarà il prossimo 2025.
È un post soggettivo, un punto di vista prettamente da fotografo in quest’anno ormai giunto al termine. Che ha dell’incredibile, ma anche dell’ordinario altrettanto incredibile.
Iniziare con il botto. Thirty Seconds to Mars, ancora di meno per il palco
Se qualcuno quel giorno mi avesse detto: “guarda che salirai anche tu su quel palco insieme alla band stasera” lo avrei sicuramente mandato a quel paese. Invece, è andata proprio così. Jared e Shannon Leto hanno avuto questa pazza idea di posare per i fotografi facendoli salire con loro sul palco durante Kings And Queens. Insomma, un’occasione che dire incredibile e surreale è poco. Il palco ci sembra spesso qualcosa di irraggiungibile, pur rimanendo uno spazio a pochi metri da me, ma che rispetto. Entrarci è sempre meraviglioso.
Puoi leggere il nostro articolo “Bologna a 30 secondi da Marte, o come sentirsi epici per una notte. Cosa è successo con i THIRTY SECONDS TO MARS” oppure puoi trovare la galleria fotografica qui.

Milano in estate vuol dire I-DAYS
Gli I-DAYS 2024 mi hanno visto coinvolto sotto una nuova luce: sia per RockOn che per l’organizzatore stesso. È stato un traguardo importante per me. Ci ho lavorato, ci ho creduto e soprattutto ci ho lavorato. Come mi piace dire, con le mani in mano non ci so stare. Grazie a chi ha creduto in me.
E’ stata anche una sfida. Si è lavorato tanto, tantissimo, e rifarei tutto con la stessa attitudine e tono che ho tenuto sotto il sole di Milano, per tutte le giornate degli eventi agli Ippodromi (La Maura e San Siro). Ci sono stati live difficili da fotografare, problemi da risolvere e corse contro il tempo da affrontare. Ma non ero da solo: il team di cui ho fatto parte ha reso tutto molto piacevole e ancor di più interessante.
Occasioni al limite del (fisicamente) possibile: Queens of the Stone Age
Vista la situazione della band e del cantante Josh Homme (che ha portato ad annullare la maggior parte dei live del tour estivo europeo), ad un certo punto credo di aver pregato pure io per far si’ che il live potesse avere luogo quella sera. Vedere Josh scendere dal van non proprio in formissima (e si, era un problema serio quello che aveva), è stato preoccupante. Vederlo poi sul palco, senza risparmiarsi per riscattarsi ed eseguire un concerto eccezionale, è stato come fotografare un eroe con i suoi fedeli compagni al seguito. Vedere le foto per credere.
Puoi leggere il nostro articolo “QUEEN OF THE STONE AGE, ROYAL BLOOD, THE VACCINES. Più che un I-DAY è stato (quasi) un D-DAY.” oppure puoi trovare la galleria fotografica qui.

Lunga vita ai Green Day
Il punk rock era morto, poi son arrivati i Green Day, Dio benedica i Green Day e… ci vediamo al Firenze Rocks? Sognavo di fotografarli. Sapevo che Billie Joe Armstrong facesse tante smorfie, ma non potevo immaginare così tante.
Puoi leggere il nostro articolo “I GREEN DAY agli I-Days di Milano. Un altro Armstrong che ci porta sulla luna” oppure puoi trovare la galleria fotografica qui.

Adolescenza su rullino, con i Sum 41
Me lo sono chiesto: sarà veramente l’ultimo tour? Chi lo sa, fatto sta che un pezzo della mia adolescenza era sul palco quel giorno, in compagnia prima di Avril Lavigne e i Simple Plan. Non era la prima volta che li vedevo, nemmeno l’ultima dell’estate (li abbiamo visti al Mad Cool poco dopo, a Madrid), ma forse è l’ultima in cui li avrei potuti fotografare insieme (anche se a Bologna qualcuno ci è andato lo stesso).
Puoi leggere il nostro articolo “SUM 41 e AVRIL LAVIGNE agli I-DAYS: essere adolescenti per sempre, ma per una sola sera” oppure puoi trovare la galleria fotografica qui.

COLOURS OF OSTRAVA 2024
L’Est Europa che non ti aspetti: colorata alla Lenny Kravitz
È luglio, sono in Repubblica Ceca e sono con un amico fotografo ospiti a questo festival mai sentito fino a qualche settimana prima (e’ il COLOURS OF OSTRAVA 2024, una vera chicca) ed in sala stampa ci dicono: “Vi hanno autorizzato a fotografare Lenny Kravitz, sappiate che contando anche voi sarete solo in 7″. E si, direi che tutto va molto bene.
Se non conosci il festival Colours Of Ostrava trovi un recap con le photo gallery qui “Colours of Ostrava 2024: un esplosione di Colori e Suoni nel Cuore dell’Europa” e tutte le info sulla prossima edizione qui “COLOURS OF OSTRAVA: Iggy Pop e Justice per l’edizione 2025 del festival in Repubblica Ceca”

Quella che invece conosciamo ed e’ un’istituzione. Sziget 2024.
Sziget non è solo un festival, è un concetto di libertà. Qui vedo, sento, ascolto e fotografo artisti che spesso non passano mai dall’Italia. Ecco qui sotto alcuni che più mi hanno colpito.
Scoprire una pop star incredibile: Halsey
Se la conosci solo per il featuring con The Chainsmokers, non sai quello che ti perdi. È tornata a fare concerti da poco per via di un periodo piuttosto difficile della sua vita dal quale ne è uscita vincitrice. Il palco era suo, il pubblico era suo, lo Sziget era suo.

L’unica eccezione per il fotografo in movimento: Martin Garrix
Quando fotografi un DJ ti ricordi di quella lente che usi poco, che però hai sempre: il grandangolo.

Fedele a se stessa sempre. Janelle Monáe
Canta, suona e balla di e su quello in cui crede. Fotografare un soggetto così interessante e anticonvezionale è raro. Aggiungiamo anche outfit sgargianti e particolari ed ecco qui, e il gioco e’ fatto: Janelle Monáe.

In conclusione
Queste sono alcune delle fotografie che sicuramente hanno segnato maggiormente questo 2024. Chiudo un anno con una quantità di live ed impegni fuori scala e attendo con ansia il prossimo anno.
Infine voglio ringraziare chi ha condiviso con me questo anno. Non riporterò i nomi, ma chi ha condiviso con me viaggi, attese, preoccupazioni, pizze con l’ananas, kebab, caldo, fango, sabbia, pioggia, invasioni di formiche, disagi aerei, canoe, km in auto, ore piccole, levatacce, risate, blasfemie, sigari tagliati male, bagni di mezzanotte, e molto altro ancora, sa che è stato con me protagonista di un anno mica male.
