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10 artisti indie scelgono i brani per celebrare la fine dell’inverno

Anche quest’anno, e non era per niente scontato visto che sembra sempre di più che stiamo arrivando alla fine del mondo, è arrivata la fine dell’inverno: la neve, il piumone, i piedi freddi che si scontrano sempre inaspettati, il mondo fuori che, nonostante tutto continua ad andare avanti, noi che ce ne stiamo in smart working con i guanti e gli errori di battitura che ne conseguono, e dieci artisti che ci segnalano 10 brani per celebrare l’inizio della primavera.

Warmduscher – Midnight Dipper (Soulwax Remix)
consigliata da In.Visible

Ritmo deciso, ripetitivo e costante. Da prendersi a pallettate sulla neve!

Born Frustated – Rancid
consigliata dai Lansbury

Scegliamo questo brano perché racchiudeva già diversi anni fa un punto di vista lungimirante. Nel fare a palle di neve con questo pezzo pensiamo si possano unire una bella scarica di frustrazioni accumulate e alcune riflessioni non banali: a volte guardarsi alle spalle aiuta a comprendere meglio dove si è arrivati e, magari, come si vuol stare nel presente.

Space – Biffy Clyro
consigliata da Il Cinque

Il brano perfetto per fare a palle di neve è “Space” dei Biffy Clyro per l’intensità delle note e la dinamica dell’esecuzione, mi fa immaginare una coppia di adolescenti maschio e femmina che gioca a palle di neve con molta complicità quasi fosse un preliminare per un intenso primo bacio.

Surfin’ U.S.A – Beach Boys
consigliata da Rocco

Un brano così a caso? Senza vincoli? Allora scelgo “Surfin’ U.S.A.” dei Beach Boys, perché, a dispetto dell’apparente contrasto, giocare sulla spiaggia e giocare su un campo di neve mi dà la stessa sensazione di leggerezza, di spensieratezza e di vita che mi trasmette questa canzone. Poi chissenefrega se l’hanno fregata a Chuck Berry!

Roygbv – Boards Of Canada
consigliata da Trizio

Non fa freddo, ma l’aria è ancora cristallina. I Boards Of Canada sono sempre stati su queste timbriche. Prima un basso ed una batteria pungenti, poi un mare di sintetizzatori che col piano forte restituiscono la luce del sole, quel tanto che basta per poter stare all’aperto in maglione. Un’ultima cosa: esiste anche una mia cover di questo pezzo su Soundcloud, pubblicata con il Collettivo HCMF, dove ho aggiunto anche un breve testo cantato: dateci un ascolto!

Un chimico – Fabrizio De Andrè
consigliata da wLOG

Vivere a contatto con la natura mi fa percepire in modo disarmante e sorprendente i suoi inesorabili cambiamenti. Ogni mutazione stagionale e’ una spinta sempre più forte verso una deriva di pace e tormento. Di felicità e paura. 

Giovinda – Kula Shaker
consigliata da [lessness]

Finito l’inverno sbocciano i fiori. Questa è la canzone che mi ricorda lo sbocciare dei fiori di loto. Primavera di un bel periodo da fricchettone, la mia fissa del tempo, dopo averli visti live, erano i Kula Shaker. Nell’inconsapevolezza generale tutto quanto si stava predisponendo alla grande estate dell’amore del ’96. Da allora questa canzone è la mia personalissima colonna sonora per la fine dell’inverno, uno stato di esaltazione emotiva che dura una mezz’ora buona. Poi torna l’autunno.

Nessun Dorma – Pavarotti edit. 
consigliata da Calvino

Forse perchè la connessione è abbastanza spontanea; nel senso che l’inizio del giorno e la fine della notte li associo, come colori, a inizio della primavera e fine dell’inverno. E’ talmente epica che mi piacerebbe pensare che sia la soundtrack del sole quando si sveglia e si erge in alto splendente. 

It is just like heaven – The Cure
consigliata dai Different DNA

Questa canzone mi dà un senso di rinnovamento che è esattamente la sensazione che provo quando la primavera è così vicina.

You don’t know how like you are – Keaton Hanson
consigliata da Supernino

Non c’è cosa più fredda dell’essere soli. Le cose poi potrebbero addirittura peggiorare se ad esempio fossi solo e allo stesso tempo ti trovassi sul circolo polare artico. Questa canzone la ascoltavo durante il mio periodo di studi in Finlandia, durante le mie passeggiate in solitudine in mezzo alla neve alta due metri, circondato da una luce bluastra a -30 gradi sotto zero.

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