“Centomilavoci”, tutto attaccato, è il nuovo singolo del cantautore pop ligure Alchimista: un racconto dell’esperienza indimenticabile di un concerto in terra portoghese.
Gli abbiamo chiesto quali siano le sue cinque canzoni di riferimento.
La Cura – Franco Battiato
Un’inno all’Amore. Una poesia musicale il cui significato varia a seconda del livello di coscienza e della sensibilità di chi la ascolta.
Da dedicare a qualcuno di speciale, o semplicemente a noi stessi.
Ordinary World – Duran Duran
Una ballad che fin dal primo ascolto conserva un posto speciale nel mio cuore. Fra sogno e realtà, fra onirico e scene di vita quotidiana, Ordinary world è per me quel “conforto amaro” che eleva e rivaluta tutto ciò che prima veniva considerato mediocre.
Qualsiasi mondo, è il mio mondo, anche un mondo normale, ordinario.
Creep – Radiohead
Un’inno alla diversità, all’autenticità, sempre e ad ogni costo: al costo di sentirsi e di apparire agli occhi degli altri come un alieno che non appartiene a questo mondo.
No, I don’t belong here.
Matto – Alchimista
A chi è matto, perché ascolta la propria voce interiore: la voce di un bambino che non ha tante parole.
A chi è partito per un lungo viaggio, per inseguire un sogno e che, nonostante i mille dubbi, le mille difficoltà e la mancanza di certezze razionali, alla fine ce la fa.
I Guess That’s Why They Call It The Blues – Elton John
Dal mio punto di vista, musicalmente parlando, è la canzone più bella della storia della musica. L’armonia, la melodia e l’arrangiamento cullano l’ascoltatore in viaggio emotivo che tocca delle corde uniche. D’ impatto, eppure morbida, n’è triste né felice, eppure entrambe le cose.
