Federico Puglielli, dopo aver militato nella band marchigiana Hawkesi, ha iniziato a camminare con le proprie gambe in territori vicini al folk.
“Long Nights, Great Dawns!” è il nuovo ep, uscito poco prima della fine del 2023: cinque canzoni semplici che contrassegnano già una considerevole crescita.
Gli abbiamo chiesto di scegliere le cinque canzoni che preferisce. Ecco le sue risposte.
Layla – Eric Clapton (nella versione originale con i Derek and the dominos)
Quella volta che ho capito che volevo suonare la chitarra elettrica è anche quella volta che ho scoperto che il blues non è “solo” il lento 12 battute che parla di schiavitù e sofferenza, ma che ti può prendere a schiaffi, risvegliarti, farti prendere coscienza di chi sei. Le chitarre sono perfette, la melodia è perfetta, tutto perfetto. Anche l’outro con l’intervento del pianoforte.
If I Had A Gun (Noel Gallagher’s HFB)
Se proprio devo sceglierne una di uno dei miei artisti preferiti, scelgo questa ad occhi chiusi: il testo sincero, la progressione armonica geniale e varia, il clima è ascendente e non ha nemmeno un vero e proprio ritornello. Dimostra che nella comfort zone artistica non è vero che si tende ad auto copiarsi, bensì si può tirare fuori il meglio del proprio repertorio.
Hai Un momento, Dio? (L.Ligabue)
La prima canzone che ho imparato a suonare per intero con la chitarra classica, riff, ritornello, fraseggi vari. Poi il dialogo con Dio, l’amico che incontri al bancone del bar come fosse il signore coi baffi ne “Il Grande Lebowski”. In effetti sono affezionato quasi di più al testo, alla capacità di fare e di farsi domande cantandole su un ritmo pop rock… alle continue metafore e figure retoriche. Tratta un tema di grande importanza con molta leggerezza.
Fiume Sand Creek (F.De Andrè)
Anche qui, se proprio devo sceglierne una, scelgo questa perchè il significato è cambiato totalmente da quando l’ho ascoltata per la prima volta da adolescente. Sembra quasi uno stornello, una di quelle canzoni che racconta, ma è solo una storia. In verità, da grande, questa ballad in Do maggiore ti trascina nel racconto fino alle lacrime, dimostra non solo quanto è bello il potere della musica, il potere delle parole, ma la profondità e la ricchezza di un messaggio, se scritto col cuore, super ogni prova del tempo. Un po’ tutta la produzione di De Andrè nel periodo “L’indiano-Crueza de Ma-Le nuvole” mi colpisce molto sotto ogni punto di vista.
Rebel Rebel (D.Bowie)
Un po’ inno generazionale, un po’ simbolo lui come artista poliedrico. Non era uno qualsiasi, anzi, è stato il primo a sovvertire equazione per cui cantante=persona condannata a fare il cantante per sempre. E’ stato attore sul set, attore nella vita, scrittore, un vero, vero ribelle. Più che una scelta musicale, tutto è ricaduto su questo brano per lo spirito che trasmette ascoltandolo.