Articolo di Serena Lotti
Al giorno di quaraantena numero 14 abbiamo un pò perso di vista il senso della realtà. Tra video chiamate con amici, genitori, amanti e colleghi, pause caffè e aperitivi virtuali, partite di risiko da remoto e skype call ad ogni ora del giorno e della notte non sappiamo più distinguere il senso del tangibile e vediamo il tutto filtrato dallo schermo di uno smartphone o di un laptop. Qualcuno dice che questa sarà la nuova frontiera della comunicazione della nuova era che sta nascendo. Eh si perchè pare che dopo questa pandemia dovremo rinunciare alla vecchia normalità e guardare al futuro in modo completamente diverso. A noi però nostalgici, romantici, restii al cambiamento, coriacei nel guardarci alle spalle piace crogiolarci nell’attesa di tornare ad abbracciarci presto e a continuare a comunicare alla vecchia maniera, all’italiana maniera, alla nostra. Ci sono milioni di persone che stanno guardando al futuro oggi. Noi vogliamo essere quella infinitesimale parte che invece si aggrappa al passato, che male c’è. E alla musica, che come sempre si rivela essere sempre la panacea per tutti I mali. Nel 1981 il video dei Buggles Video Killed the Radio Star sanciva la fine di un’epoca a favore di un’altra. Nasceva MTV, arrivava un nuovo modo di comunicare. I video mandavano in pensione la musica radiofonica così come oggi questa pandemia, o perlomeno il post pandemia, vorrà mandare a raspare il vecchio modo di comunicare? Non so se il parallelismo regge ma io mi sento tanto come quella bambina del video dei Buggles che non è che l’ultima superstite innocente di un tempo prossimo a sparire. Lasciateci pensare che il Covid, che è attualmente la star globale ed incontrastata del 2020, non cambierà le nostre vite più di quanto non abbia già fatto. Lasciateci pensare al nostro passato, non siamo ancora pronti per il nuovo futuro. Lasciateci guardare gli anni 80, 90, 00…e riscoprire come generazioni fa si sono aperte le nuove ere della comunicazione. Facciamolo attraverso quelli che sono stati I video musicali più innovativi, iconici, sorprendenti, originali e controversi della storia della musica. Lasciateci ancora divertire a modo nostro. Lasciateci guardare al passato, quando #andavatuttobene.
Take on Me – A-ha (1984)
Siamo nel 1985 e l’innovazione viaggia nello stile simil-rotoscopico di immagini che mescolano persone del mondo reale e del mondo animato. Con più di 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube questo resta uno dei video più memorabili di tutti i tempi grazie ala combinazione di animazione a matita e live-action del regista Steve Barron.
Don’t Come Around Here No More – Tom Petty and the Heartbreakers (1985)
Tom Petty che da sempre è ricordato con una combinazione di frustrazione, malinconia, ribellione, cinismo, esaltazione e irrequietezza prende a prestito il tema di Alice nel Paese delle Meraviglie trasformandosi nel Cappellaio Matto per eccellenza con il compito di presidiare il caos psichedelico. Il superclassico di di Lewis Carroll e il suo sequel Attraverso lo specchio finiscono per essere la scelta perfetta per Tom Petty and the Heartbreakers offrendo un originale sguardo alquanto inquietante sulla psiche contorta dell’animo umano.
Walk This Way – RUN-D.M.C. feat Aerosmith (1986)
Rivoluzionaria la canzone, rivoluzionario il video. Gli Aerosmith e i RUN-D.M.C uniscono le loro forze. Il video inizia mentre i due gruppi litigano, separati da un muro, ma quando questo viene e i gruppi si guadagnano il rispetto reciproco attraverso le esibizioni. Insomma gli artisti sono artisti e la musica è musica, indipendentemente dalla forma. La battaglia tra rock e hip-hop è esistita davvero nell’86, e molti fan allora pensavano di dover essere fedeli o all’uno o all’altro genere. Gli artisti attraverso questo contributo mostrano un immenso rispetto reciproco e abbattono le barriere che li separano.
Sledgehammer – Peter Gabriel (1986)
Un video che fu allora rivoluzionario, grazie all’uso della clay animation, la pixilation, la stop-motion animation e la stop-motion lip-sync. Per realizzare i dieci secondi del binario e del trenino che gli ruotano intorno alla testa, Gabriel ha dovuto rimanere fermo nella stessa posizione per sei ore. Nel 1987 si è aggiudicato 9 premi tra cui Video of the Year. E’ il maggior numero di premi vinto da un singolo clip.
Smells Like Teen Spirit – Nirvana (1991)
Smells Like Teen Spirit è una delle più grandi canzoni di tutti i tempi e il video è una testimonianza di come il brano sia un autentico inno rock. La band si esibisce in un raduno al liceo in cui le cheerleader hanno il simbolo anarchico sul petto. Lo spettacolo degenera con la rivolta degli studenti che iniziano a pogare e fare headbanging fino a demolire il set con Kurt Cobain che sfascia la propria Fender Mustang.
Karmacoma – Massive Attack (1994)
Karmacoma, brano dalla fittissima anima mantra dub satura di visioni inquietanti dalla natura dark e noir, qui trova la sua naturale espressione nel video clip di debutto di Jonathan Glazer in un kubrikiano scenario fatto di alienazione, allucinazioni narcotiche e momenti di trance ipnotica. Il video include molte immagini di Shining, dall’ambientazione dell’hotel fino alle inquietantissime gemelle morte.
Buddy Holly – Weezer (1994)
Il concetto di questo video è stato, per il suo tempo, eccezionale. Il regista Spike Jones ha combinato il brano dei Weezer con una scena di Happy Days in un modo semplicemente geniale. La canzone si adatta perfettamente, così come l’aspetto della band, mentre suona dentro il locale iconico della serie TV. Il coinvolgimento di Al Molinaro nel video ( il mitico proprietario del locale Arnold’s) lo ha ulteriormente elevato rendendolo indimenticabile.
Black Hole Sun – Soundgarden (1994)
Black Hole Sun ha dominato MTV nel 1994, nonostante la canzone non fosse la migliore del fenomenale quinto album dei Soundgarden, Superunknown. M questo accadde grazie all’assurdo video surreale e inquietante di Howard Greenhalgh che pone la domanda: “Cosa accadrebbe se l’intero decennio degli anni ’50 facesse un viaggio acido?”
It’s Oh So Quiet – Bjork (1995)
It’s Oh So Quiet è una cover della canzone di Betty Hutton e a sua volta cover di Und jetzt ist es still, brano del 1948 eseguito da Harry Winter e scritto da Hans Lang ed Erich Meder.
Oh So Quiet è senza dubbio il video musical più famoso di Björk e gran parte di quel successo deriva dalla sua collaborazione con il regista Spike Jonze. La freschezza jazzy di questo video, che sembra un film della Disney con una Björk-Mary Poppins che diffonde la sua verve da folletto contagiosa per le strade mentre balla e ride, è un contemporaneo musical di strada, un pò folle, un pò romantico e, a suo modo, autenticamente alternative.
The Universal – Blur (1995)
Per questo video i Blur hanno creato un parallelo con le opere di Stanley Kubrick, A Clockwork Orange e 2001 A Space Odyssey. Questa canzone parla di una “droga come il Prozac” che ha conquistato la vita delle persone del futuro e che sviluppa bene il tema della perdita del libero arbitrio presente in A Clockwork Orange a cui fa da scenario lo stile futuristico di 2001. Ed è proprio Damon che tenta di raggiungere le masse e far loro sapere che cosa sta realmente accadendo loro. Inquietante.
Around the world – Daft Punk (1997)
Girato da Michel Gondry il video vede come protagonisti cyber robot, altleti, nuotatrici sincronizzate, disco girls, scheletri, mummie tutti che marciano o ballano su una piattaforma-vinile. E’ una rappresentazione visuale della canzone in cui ogni elemento visivo rappresenta uno strumento differente. Secondo le note di produzione di Gondry, i robot rappresentano la parte vocale (la voce robotica) del brano; gli atleti simboleggiano il basso; le “disco girls” la tastiera; gli scheletri le chitarre e le mummie la drum machine. Un video che ha fatto storia.
Bitter Sweet Symphony – The Verve (1997)
Video diretto da Walter Stern e che ha fatto sbavare milioni di ragazzine. Un Richard Ashcroft incazzatissimo che cammina lungo Hoxton Street, senza mai spostarsi o fermarsi, urtando chiunque incontri e continuando a camminare, guardando dritto, sguardo fiero e adirato e continuando a cantare “No change, I can’t change, I can’t change”. Da quel momento tutte innamorate di lui.
Smack My Bitch Up – The Prodigy (1997)
Dopo la pubblicazione di Smack My Bitch up iniziò la guerra a un brano che, stando al titolo (Picchio la mia puttana), incitava alla violenza sulle donne. Così la band realizzò un video che fece storia: un’intera soggettiva di una notte delirante in cui il protagonista fa tutto quello che, in genere, viene attribuito a un uomo. Nel video, il protagonista sniffa coca, si inietta eroina e poi esce a far risse, a bere, a vomitare, fino a portarsi una donna a casa. Dopo aver fatto sesso si palesa la scioccante rivelazione finale. Un video che ci aiuta a capire, senza retorica, che un uomo e una donna sono assolutamente alla pari, avendo lo stesso peso specifico e la possibilità di convivere con le stesse pulsioni e le stesse debolezze.
All Around The World – Oasis (1998)
All Around the World, terzo estratto dall’album Be Here Now, si eleva visivamente in un video ispirato al film Yellow Submarine dei Beatles, con i fratelli Gallagher e soci che suonano all’interno di una navicella spaziale di colore giallo che ruota “intorno al mondo” e si imbatte in cartonati fantasiosi e a tratti inquietanti. Il testo ripete in maniera ossessiva e continua che non bisogna indugiare in pensieri negativi, poiché alla fine tutto andrà bene. Messaggio quanto mai contemporaneo in questa complessa pagina di storia che stiamo vivendo.
Learn to Fly – Foo Fighters (1999)
La parodia del film L’aereo più pazzo del mondo, i FF che interpretano se stessi e i Tenacious D che nascondono nella macchina del caffè un allucinogeno. Cosa può esserci di più folle? I FF, gli unici non aver bevuto il caffè contaminato si trovano costretti a far atterrare l’aereo al posto dei piloti. Ha vinto il Grammy 2000 come miglior video musicale.
Viðrar vel til loftárása – Sigur Rós (1999)
Video controverso e bellissimo. Quello che viene messo in scena con sconcertante naturalezza è l’amore omosessuale tra due adolescenti, dolorosamente spezzato dalle convenzioni sociali e familiari. Il video è ambientato nell’Islanda degli anni Cinquanta e ha il suo climax durante una partita di calcio dove i due giovani calciatori dopo un gol vittorioso si baciano sul campo di fronte allo sconcerto e all’ira del pubblico, soprattutto del padre di uno dei due ragazzi.
Let Forever Be – The Chemical Brothers (1999)
Let Forever Be è stato diretto dal visionario Michel Gondry attraverso una tecnica di riproduzione meccanica visiva che riesce a riprodurre artificialmente i corpi incorporati al suo interno, anche grazie all’impiego di collage, effetti speciali dando vita a giochi visivi ed illusioni in grado di creare un mondo simulato e onirico. Schermi che si dividono e si moltiplicano in fotogrammi simmetrici e compositivamente identici dell’immagine precedente, spostandosi verso primi piani che poi si dividono ancora in decine di cornici a forma di diamante, con elementi iperreali che si sovrappongono, contrastando il carattere piatto e monodimensionale dell’immagine reali. Un trip.
Try, Try, Try – The Smashing Pumpkins (2000)
Fimato dal controverso regista Jonas Åkerlund, il video è l’adattamento del suo cortometraggio Try che racconta la toccante e scioccante storia di una coppia di tossicodipendenti in una Stoccolma grigia e drammatica. Il video girato in stile documentario fu censurato a causa delle immagini fortissime e crude di prostituzione, overdosi e morte.
Weapon Of Choice – Fatboy Slim (2001)
Un irresistibile Christopher Walken che balla e vola in un hotel è quanto di più folle potesse uscire dalla mente di Spike Jonze. Walken, da ballerino esperto, mette in mostra abilità incredibili mentre si lancia in una freestyle dance nella hall vuota dell’hotel. Mentre a Jonze va il merito per averlo girato perfettamente, il video deve tutto alla folle performance carismatica di Walken. Il video ha vinto sei VMA nel 2001 e il Grammy per il miglior video musicale nel 2002.
Fell In Love With a Girl – The White Stripes (2001)
Hurt – Johnny Cash (2001)
Johnny Cash aveva 71 anni e stava combattendo seri problemi di salute ed in questo toccante video di Mark Romanek la sua fragilità viene messa a nudo e si contrappone alle immagini dello stesso Cash giovane. Il decadimento della vita è il tema principale e l’emozione e la tristezza del rimpianto e della perdita si adattano alla voce di Johnny Cash e ai potenti testi. La moglie di Cash, June Carter Cash, ha partecipato al video, ma è morta tre mesi dopo le riprese. Johnny stesso se ne andò quattro mesi dopo. Questo video è stato l’ultima grande testimonianza che ci ha lasciato.
Juicebox – The Strokes (2005)
Il video di Juicebox, diretto da Michael Palmieri è stato censurato da MTV perché ritenuto troppo hard e con contenuti sessuali estremamente espliciti. Ubriaconi, vomitate sul marciapiede, smacciamenti nei bagni, tutto è estremo. Nota di rilievo il cameo di David Cross come DJ. Il video è ambientato in uno studio radiofonico e si alterna tra le immagini della band che suona all’interno dello studio radiofonico con varie situazioni a sfondo sessuale.
Crazy – Gnarls Barkley (2006)
Crazy è il primo singolo del gruppo Gnarls Barkley, una collaborazione musicale fra Danger Mouse e Cee-Lo. Il video in questione è stato creato con lo stile del test di Rorschach, per rimanere in tema con l’argomento della “pazzia”. Macchie di inchiostro colorato si trasformano da una forma all’altra formando a volte il volto sia di Cee-Lo che quello di Danger Mouse, insieme al logo del gruppo e ad altre figure di insetti e animali.
Here It Goes Again – OK Go (2007)
Gli OK Go sono noti quasi esclusivamente per i loro complicatissimi video a ripresa singola (che sono veramente assurdi…) Ma tutto è iniziato il 31 luglio 2006, quando la rock band di Chicago ha pubblicato questo video su YouTube diventando immediatamente virale. Spiegarono poi gli OK Go…“ci sono voluti 17 tentativi per riuscire nell’intento”. Questo video ha persino vinto un Grammy per il miglior video musicale nel 2007.
Her Morning Elegance – Oren Lavie (2007)
Diretto da Oren Lavie, Yuval Nathan e Merav Nathan, questo video in stop-motion è elegante, poetico, delicatissimo. Le immagini fantasiose si incastrano perfettamente ai testi molto oscuri di Oren Lavie, riuscendo a restituire il loro senso più profondo e creando un bellissimo contrasto. Visivamente sbalorditivo.
Look – Sébastien Tellier (2008)
Animazione ipnotica bianco e nero, un soggetto veramente appealing, un buon tema musicale. Questo video è la dimostrazione che con una buona idea e con pochi mezzi si riesce ad ottenere un risultato stupefacente. Elegante, ipnotico, sensuale…
Breezeblocks – alt-J (2012)
Il video è stato diretto da Ellis Bahl e si apre con la morte di una donna per mano di un uomo che la colpisce con un blocco di pietra (Breezeblock). Il video procede in senso inverso mostrando tutta la violenta lite tra i due, rivelando un finale terrificante. Questo video ha il potere di far meditare sulle potenti e opposte forze dell’amore e dell’odio, offrendoci una danza bellicosa e al rallentatore in grado di dipingere la natura delle relazioni, ma anche l’importanza che può avere la prospettiva, per qualsiasi storia.
Uptown Funk – Mark Ronson e Bruno Mars (2014)
Video girato ad Hollywood e totalmente ambientato nei glamouroses anni ’70. Mark Ronson e Bruno Mars si atteggiano da figaccioni vestiti con abiti retrò ballando lungo le strade di una cittadina americana. Il video, così come il brano, coniuga perfettamente il mondo del funk degli anni ’70 con la moderna musica pop. Durante la clip (co-diretta da Mars e Cameron Duddy), la coppia e il loro funkettonissimo equipaggio si giostrano, ballando e ammiccando, tra lustrascarpe, parrucchieri trash e limousine. Ad oggi conta oltre 2 miliardi di visualizzazioni essendo così il terzo video più visto di tutti i tempi.
Shake It Little Tina – Low Cut Connie e Adam Carpenters (2015)
W il boogie della vecchia scuola e il rockabilly, W il rock’n’roll, Jerry Lee Lewis, Screamin’s Jay Hawkins, Chuck Berry…Qui c’è anche la demenzialità adorabile di Adam Carpenter, il re della daily dance di Instagram mentre fa piovere soldi del Monopoli sui bambini, balla con gli anziani e spara petardi dal sedere. Imperdibile.
Up&Up – Coldplay (2016)
Realizzato da due giovani registi israeliani, Vania Heymann e Gal Muggia, il video è un affresco surreale e coinvolgente che tocca molti temi da sempre cari alla band come guerra, inquinamento, immigrazione, riscaldamento globale con un montaggio toccante e surrealistico. In uno scenario decisamente onirico gli effetti speciali lasciano a bocca aperta e rendono tutto possibile. Poetico.
