E’ uscito a fine settembre “Pensare”, il nuovo singolo di Marsenio, pseudonimo di Manuel Fronterrè. A un anno di distanza dalla sua ultima pubblicazione, l’artista siciliano torna a collaborare con la cantante Caterina Catalano per regalarci un brano rap introspettivo dalla sonorità rock, nel quale l’artista racconta l’impatto negativo che hanno avuto su di sé certi pensieri ossessivi che lo hanno accompagnato durante un lungo periodo della sua vita.
“Pensare parla della mia attitudine ad essere una persona introversa e del mio modo di vedere la vita da eterno ed inguaribile pensatore. Lo considero una sorta di brano rivelatore della mia personalità dove la tematica trattata è quella dell’angoscia esistenziale. Nel brano parlo di un momento specifico della mia vita – anche se non ne faccio mai alcun tipo di riferimento esplicito – che ho scelto di prendere come esempio per sottolineare certi aspetti fondamentali della vita come il rispetto per sé stessi, la necessità di avere un legame forte con l’altro, l’urgenza di trovare dei punti di incontro con tutto ciò che ci è diverso e l’importanza di mettersi in discussione e di fare autoanalisi. Tutti noi per sentirci parte di qualcosa, infatti, abbiamo bisogno gli uni degli altri ma quando questa sensazione viene a mancare ci scoraggiamo e rischiamo di entrare in una condizione mentale in cui di ogni cosa vediamo solo i suoi lati negativi. Pensare credo sia uno di quei brani che più l’ascolti e meno ti sembra di conoscerlo, come se non fosse mai esaurito appieno dalla tua conoscenza.”
Marsenio, pseudonimo di Manuel Fronterré, nasce il 23 gennaio del ‘93 nella splendida ed accogliente città di Siracusa. All’età di diciassette anni si appassiona alla cultura hip-hop ed inizia a scrivere i suoi primi testi musicali rap insieme al suo caro amico Lele, appassionato anche lui di hip-hop. Insieme, acquistano una scheda audio ed un microfono su internet ed iniziano a registrare le loro prime rime. Nel giro di sei mesi realizzano il loro primo mixtape, formato da ben 12 tracce e contenente diversi featuring con altri rapper della città. Decidono di stamparne circa un centinaio di copie e di distribuirlo nei vari locali al termine delle loro esibizioni live. Il risultato è soddisfacente: distribuiscono circa metà delle copie ed ottengono un articolo su La Sicilia. Il loro percorso insieme, però, termina dopo appena un anno e mezzo dall’uscita del loro primo progetto. Dovendo da quel momento in poi proseguire da solo, decide di fare le valigie e di trasferirsi a Bologna.
Nel periodo di adattamento nella nuova città emergono fin da subito le prime complicazioni. Bologna è grande, dispersiva e la gente si muove ad un ritmo diverso, più frenetico. La voglia di mettersi in gioco però è tanta, e quindi prova a fare il possibile per cercare di inserirsi al meglio nella nuova realtà. Inizia a prendere le sue prime lezioni di canto, a studiare le basi della teoria musicale ed a frequentare giovani musicisti coi quali spesso si ritrova a suonare in sala prove. Insieme a loro realizza dei brani inediti che ha l’opportunità di cantare in pubblico in occasione di alcuni festival dedicati alla musica emergente. Intanto, nella sua mente inizia a farsi strada l’idea di voler realizzare al più presto un disco rap da solista. Si mette quindi in contatto con i vari studi di registrazione presenti in città alla ricerca del produttore giusto. Dopo averlo trovato, i due iniziano a lavorare insieme per dare forma a ciò che fino a quel momento era soltanto un insieme di idee, appunti e note vocali sullo smartphone.
L’album, dal sound principalmente rock viene intitolato Divide Et Impera. Il disco non è ancora del tutto pronto quando lui, nel frattempo, ha già lasciato Bologna e si è trasferito a Torino. I due continuano a lavorare a distanza, e quando tutte le strumentali sono pronte, si mette alla ricerca di una cantante a cui affidare il compito di registrare le parti melodiche di ciascun brano (ritornelli, special e bridge). Si tratta di una scelta artistica che si rivela vincente: la giovane studentessa universitaria, Caterina Catalano, la quale accetta di collaborare con lui, riesce, con la sua voce fine e cristallina, a donare al progetto quella profondità che fino a prima di quel momento mancava. L’album viene così registrato presso il Password Studiodi Luigi Venuti a Torino ed inviato per la stampa alla Shelve s.r.l. di Salerno. Nel marzo 2022 pubblica il suo primo brano ufficiale, Divide Et impera (feat. Caterina Catalano), primo estratto dall’omonimo album. È un brano impetuoso, travolgente che parla di ribellione nei confronti dell’oppressore. Accolto molto positivamente dal suo pubblico, viene inserito in alcune playlist di Spotify e promosso da alcune piccole web radio che lo mandano in onda sui loro canali. Il mese successivo, esce il videoclip ufficiale del singolo, girato interamente presso il Knowhere Studios di Torino. Il videoclip vede la partecipazione dell’attrice ed equilibrista Giulia Cammarota che interpreta il ruolo di una silhouette danzante che incarna l’anima dell’artista. Il 29aprile 2022, pubblica il suo secondo singolo intitolato Che Ci Faccio Qui (feat. Caterina Catalano), secondo estratto dall’album. Ѐ un brano introspettivo, dal carattere malinconico che lui stesso definisce come “il più intimo del disco”. Qui l’artista racconta di un periodo della sua vita apatico ed insoddisfacente in cui dice di sentirsi come un estraneo nel mondo. Trascorsi 4 mesi dalla sua ultima pubblicazione, ritorna sulla scena il 23 settembre 2022 con un nuovo singolo intitolato Dilemma (feat. Caterina Catalano), il terzo estratto dall’album. Il brano consiste in una sorta di storytelling dove i due protagonisti, una coppia di ex fidanzati, si rincontrano per caso in un bar a distanza di molto tempo dall’ultima volta. Ad una settimana di distanza, cioè il 30 settembre 2022, dopo aver ottenuto un’anteprima video sul portale MEI web, pubblica ufficialmente il videoclip del singolo. Il video, diretto dal fratello Alessandro Fronterrè, e girato tra il parco Vallere di Torino (per gli esterni) e l’interno di un’abitazione, vede l’artista ricoprire i ruoli di due personaggi contrapposti, quello del “buono” e del “cattivo”.