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RUMATERA: guarda in anteprima il video di “Leoni”, il nuovo inno del Benetton Rugby

RUMATERA e BENETTON RUGBY, nasce una nuova coppia made in Veneto tra musica e sport. La band ha scritto infatti il nuovo inno del club, LEONI.
 
Rumatera sono stati in grado di unire le tradizioni della propria terra e l’uso del dialetto alla scuola californiana punk-rock degli anni ‘90. Un legame indissolubile con il Veneto, di cui cantano storie e sfaccettature: culla condivisa con Benetton Rugby, eccellenza sportiva della regione. Le radici comuni hanno portato a una sinergia che vede in LEONI uno spirito, un’attitudine, una regola di vita, sopra un palco o su un campo da gioco.
 
LEONI” fa seguito allo storico inno “Anima Bianco Verde” che ha accompagnato il Benetton Rugby dal 2007 ad oggi. Un brano composto dal trevigiano Red Canzian e da Stefano D’Orazio, arrangiato da Bruno Zucchetti e con la voce di Marco Guerzoni. Due inni quindi che calzano alla perfezione rispetto all’epoca rugbistica attraversata dalla franchigia trevigiana. Il primo, che ha rappresentato il percorso del Benetton Rugby nel passaggio tra il tramonto delle conquiste in campo italiano e gli albori dell’inserimento nella Celtic League, rappresentando i Leoni in campo internazionale, con il coronamento del successo nella Rainbow Cup. Il testimone ora passa al secondo, che configura il club biancoverde all’inizio della nuova avventura nello United Rugby Championship, in una veste nuova ed effervescente.

Come nasce la vostra collaborazione con Benetton Rugby?
I ragazzi della società ci hanno scelti per scrivere il nuovo inno per questa grande squadra. E’ stata una bella sfida perché non avevamo mai fatto niente del genere prima. Ci siamo lasciati ispirare dallo spirito della squadra e dello sport del rugby, e ne è uscita una canzone che parla di famiglia, lealtà, onore e festa! “Leoni” sta piacendo molto alla squadra ed ai tifosi, anche noi Rumatera ci riconosciamo in questa canzone sia musicalmente che nei valori che esprime.

Cos’hanno in comune Veneto e California?
A dire la sincera verità non molto. Lì è un po’ tutto molto “finto”  dalle nostre parti di si dice “stucco e pittura fa bea figura” nel senso che sembra sempre tutto perfetto ma è un effetto di facciata sotto c’è veramente poco. Qui in Veneto siamo magari un po’ grezzi ma ci concentriamo di più sulla sostanza. Sono due mondi veramente diversi sia come mentalità delle persone che come luoghi, come cibo e come storia. Poi è anche vero che ogni posto è paese quindi quando poi incontri persone affini, come è successo a noi quando abbiamo trovato Jen e la sua compagnia di amici, ti sembra di stare a casa. Una cosa in cui Veneto e California cominciano ad assomigliarsi, potrebbe essere il clima viste le temperature di questi primi giorni di ottobre.

Avete in cantiere un nuovo album? Come sarà?
Si, è da un po’ che è in cantiere, diciamo che abbiamo avuto tutto il tempo di lavorarci con calma e di curarlo nei minimi particolari.
In quest’album siamo tornati alla formazione originale della band (infatti Rocky Giò detto Gianca è tornato ad essere dei nostri dopo una pausa bella lunga), questo si riflette su tutto, anche sulle canzoni chiaramente. Quello che uscirà l’anno prossimo è un album che fa viaggiare tra un sacco de emozioni e stati d’animo diversi. Da un lato lo spirito ironico e goliardico dei Rumatera è sempre vivo e più in salute che mai, dall’altro troverete dei Rumatera più maturi e consapevoli.

I Rumatera rappresentano un’eccezione più unica che rara nel panorama musicale italiano. I ragazzi, tutti provenienti dalla provincia di Venezia, sono stati in grado di unire le tradizioni della propria terra e l’uso del dialetto alla lezione punkrock della scuola californiana degli anni ’90. Scriverlo oggi, dopo dieci anni di tour, oltre 500 concerti e dischi è senza dubbio meno speciale, ma nel 2007, quando nasce ufficialmente la band, rappresentano un’eccezione più unica che rara nel panorama musicale italiano. I Rumatera sono da sempre la voce dei Tosi de Campagna e rappresentano la rivincita di quel mondo fatto di tradizioni di provincia e di ruspante genuinità contro il messaggio omologante dei talent e della città.

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