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SIMONE MATTEUZZI: guarda in anteprima “ELETTRICO – Mille acrobazie nello spazio che ci circonda”

crediti foto: Camilla Matteuzzi

Lo scorso settembre, su invito dell’etichetta indipendente Costello’s Records, abbiamo partecipato in qualità di media-partner alla realizzazione di una bellissima (e necessaria) rassegna a BASE Milano curata dal talentuoso artista ventiduenne milanese Simone Matteuzzi dal titolo ELETTRICO – Mille acrobazie nello spazio che ci circonda.

Due serate in cui l’artista ha dato spazio ad alcune delle caratteristiche peculiari del suo repertorio: il rapporto con gli strumenti e con la musica da una parte, e quello con le parole e la poetica dall’altra. 

Nella prima, svoltasi il 10 settembre, l’hub culturale milanese ha ospitato quattro progetti selezionati dal cantautore in linea con le tematiche e dalla indubbia qualità – i F.A.Z. Trio e Marco Scipione sul fronte “musica strumentale”, e Vittoria Sciacca e Simone Famiglietti, su quello del “cantautorato”; nella seconda, l’11 settembre, ha visto andare in scena un piccolo capolavoro musicale: “Invito per colazione”, l’album d’esordio di Simone Matteuzzi, suonato dal vivo con un arrangiamento per quartetto d’archi interamente curato dall’artista.

Oggi, a distanza di tre mesi da quei giorni di bellezza assoluta, siamo orgogliosi di ospitare in première sulle nostre pagine il video dell’intero concerto della seconda serata, accompagnato dall’appassionante racconto dello stesso Simone Matteuzzi, che lasciamo di seguito.

Buona lettura e buona visione!

Come spesso capita nella vita, ciò che più tardi si rivela cosa autentica e necessaria nasce in principio da un’esigenza ben poco romantica, direi pratica.

Piccola premessa: che questo non tolga poesia o commozione alla vicenda che andremo a raccontare, da grande fatalista credo anzi che gliene aggiunga.
Lo scorso Giugno, grazie al lavoro con Costello’s Records e Simone Castello, è nata l’occasione di organizzare una piccola rassegna, una due giorni sotto la mia direzione artistica da BASE Milano all’insegna della libertà espressiva nella musica e nelle parole, svincolata da qualsiasi coerenza di genere o direzione univoca.
Ricordo una colazione estiva con Simo (ndr. Simone Castello di Costello’s), in cui iniziammo a dare forma al tutto: la rassegna si sarebbe chiamata: “ELETTRICO – Mille acrobazie nello spazio che ci circonda”, titolo e sottotitolo estrapolati dal secondo brano del mio disco d’esordio: “Invito per colazione” e sarebbe andata in scena a BASE il 10 e l’11 Settembre.
Nella prima serata avrei lasciato spazio sul palco a quattro progetti meritevoli d’attenzione da me selezionati, ondeggiando tra impressioni strumentali dal coraggio sperimentale (Marco Scipione e F.A.Z.) e penne cantautorali innovative e sincere (Simone Famiglietti e Vittoria Sciacca).
Per la seconda serata l’idea iniziale era quella di un mio concerto, del mio solito set in band: sintetizzatori, voce, basso e batteria.
Purtroppo, o per fortuna direi a posteriori, questa opzione non era contemplabile in quanto lo stesso concerto sarebbe andato in scena nella stessa venue poco tempo dopo in occasione di Linecheck, music meeting and Festival.
Ricordo Simone guardarmi e dirmi: “Se non facessi proprio lo stesso stesso concerto forse si potrebbe anche fare eh, magari con una formazione diversa… che ne so tipo col quartetto d’archi…”.
Idea buttata li. Come si diceva prima, non per chissà quale guizzo creativo da parte dei due Simoni sciolti in un bar di provincia, ma per un’esigenza pratica.
Ok pensai, questa è una bella sfida.
Per chi non conoscesse il mio progetto, vi invito ad ascoltare il mio disco d’esordio per rendervi partecipi del fatto che riarrangiare quel materiale, così contorto, elettronico o come diciamo in gergo “spippolato” per quartetto d’archi e voce non è una facile impresa, è una sfida appunto.
Per mia fortuna, le sfide mi piacciono molto: mi piace gettarmi fuori dalla bolla, dalla zona di comfort, mettermi scomodo, metterei in discussione, in crisi, almeno musicalmente parlando.
Vi ricordo che eravamo a Giugno, e quindi cominciò la mia estate: al posto degli ombrelloni un computer e dei software di notazione musicale, al posto del mare “La mer” e il quartetto d’archi
op. 10 di Claude Debussy, al posto di drink freschi e fruttati qualche gelato confezionato nelle pause tra un arrangiamento, un’idea e l’altra.
La mattina del giorno di ferragosto, festeggiai la fine dell’arrangiamento dell’ultimo brano per il concerto.
Quella che mi sembrava una sfida al di fuori della mia portata tecnica, teorica, musicale, sembrava iniziare ad esistere o a poter timidamente idealizzare di farlo, dico questo perché c’è
una bella differenza tra quello che a ferragosto usciva dalle casse del mio computer e come quella cosa sarebbe stata riportata nella realtà da un quartetto d’archi in carne e ossa, o dovrei dire in legno e crini.
Potrei spendere fiumi di inchiostro nel raccontarvi l’emozione, la gioia e la soddisfazione personale che ho provato la prima volta che ho sentito quegli arrangiamenti eseguiti e funzionanti.
Potrei spenderne altrettanti fino a creare il mare che ho visto ben poco la scorsa estate nel raccontarvi l’emozione della sera in cui tutto questo è andato in scena, ma forse vi toglierei il gusto di scoprirlo voi stessi.

Grazie a un bellissimo lavoro di squadra, completamente indipendente, siamo riusciti a montare in un video i momenti più intensi di quella serata.
In conclusione prima di lasciarvi all’ascolto e alla visione mi sento di aggiungere solo una cosa: per me è stato l’ennesimo incontro con la Musica.
Sembrerà una cosa banale, ma capita a volte che, nella nostra relazione decennale, uno dei due si perda per strada o faccia dispetti all’altro.
Poi capitano situazioni come questo concerto in cui ci si ritrova nella commozione, nel divertimento, nel gioco e allora riemerge lampante quanto io sia innamorato della musica, veramente innamorato, e non c’è cosa più bella.
Se avete un’idea nel cassetto realizzatela!
Questo concerto mi sembrava una cosa infattibile, sopra le mie possibilità, che bello smentirsi, ricredersi, crescere!

Ringraziamenti:
BASE Milano.
Il meraviglioso quartetto d’archi: Violino I: Margherita Pelanda, Violino II: Rosita Tristano, Viola: Giulia Sandoli, Violoncello: Sofia Volpiana.
I bravissimi presentatori della serata: Philip Grasselli di Rockon e Benedetta Fedel di Musichetta Benedetta.
Riprese video e montaggio: Camilla Matteuzzi
Sound Engineer e riprese audio: Giuseppe Messineo
Mix e Master: Daniele Spatara
Produzione, organizzazione e Management: Simone Castello

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