Infectious 2014
Attaccati da Pitchfork come fossero nient’altro che pezzetti di ghiaccio a fare su e giù in qualche charts in Terra d’Albione, gli Alt-J (in concerto il 14 Febbraio a Milano – biglietti > http://bit.ly/altj2015) invece hanno dimostrato – e lo fanno tuttora – che le loro iconografie di riferimento non sono le melodie classiche di meccanismi modaioli, bensì una sana pennellata di alternative rock e striature word che una volta innescate danno un profitto immaginario stupendo, e quindi atmosfere sognanti e classe da vendere sempre sopra il costo.
A dimostrazione di ciò ecco arrivare sugli scaffali di mezzo mondo il seguito del bel An Awesome Wave, ovvero This is All Yours (scarica il disco da iTunes – compra l’album su Amazon), tredici tracciati che si evolvono ulteriormente e rotolano nella mente come un toccasana immaginifico, di soffuse vibrazioni field e lucide/opache stratificazioni. La formazione inglese introduce anche un pathos contrastante di organicità e fisicità rock Left hand free che riflette e mitiga la tracklist, come uno spartiacque ad intendere anche mire sonore parallele, ma ha colpire l’ascoltatore sono le nebulose evanescenti di Every other freckle, il vagare onirico Hunger of the pine, la solitudine vocale di Pusher e il tratteggio ancient folk che la stupenda Warm foothills emana come un incensiere acceso.
Mai fidarsi delle “criticherìe a tavolino”, l’ascolto completo dirà molto di più, un naufragare dolcissimo che ti porta le mani nel cuore. Alla faccia di Pitchfork!
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