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Il nuovo dei PUNKREAS “Electric Déjà-vu”

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu.

ph. Riccardo Spina-Milano

Articolo di laRolla (feat. Cesare)

Dopo l’ultimo acustico-pandemico “Funny Goes Acoustic” del 2021,è uscito il 31 Marzo “Electric Déjà-vu”, il dodicesimo album di inediti dei Punkreas

Esce il disco il 31 Marzo e il 01 Aprile i Punkreas iniziano già i live di presentazione partendo da Milano-Alcatraz. Niente pause, sempre su un palco (da trent’anni) con la stessa grinta. 

semper in ball” come direbbe qualsiasi vecchiodimerda (cit. Giancane che è di Roma) de’ Milan. 

“Electric Déjà-vu” è 10 nuove tracce dal minutaggio punk + a chiudere il brano “il Prossimo Show”, già pubblicato in acustico e presentato in versione elettrica suonata con Francesco Moneti e Franco D’Aniello dei Modena City Ramblers. 

“Electric Déjà-vu” è Qualcosa di vecchio, Qualcosa di nuovo, Qualcosa di prestato, Qualcosa di blu. 

Qualcosa di vecchio: una costante, una conferma quando si parla di temi sociali e ambientali, di politica, di lavoro, dell’oscurantismo di certo ottuso pensiero. 

La propaganda e la guerra in SIGNORI DELLA GUERRA, la politica di governo in UOMO MEDIOEVO.

DAI DAI DAI (con Giancane) ci racconta che chi ti consegnava i panozzi nel lockdown ha iniziato a correre allora e non ha ancora smesso. Sei tu che quando stavi a casa a panificare e a fare yoga in una masterclass su Zoom lo consideravi un eroe che sfidava il virus per il tuo benessere ed ora forse è solo uno che pedala e che tenti di evitare di investire al buio di notte. Il brano ci parla di questi lavoratori, essenziali in pandemia ed ora lasciati soli nella lotte per i diritti di base. Ce ne ha parlato di recente sulla carta stampata Zadie Smith nella sua racconta di saggi “Questa strana e incontenibile stagione” e tanto a lungo e appassionatamente ci ha  raccontato di battaglie di lavoratori e del lavoro d’oggi Sarah Jaffe in “Il lavoro non ti ama”. 

NON C’É PIU’ TEMPO, suonaperdarci la sveglia sul nostro pianeta che perde sangue. C’è una PippiThunbergCalzelunghe e degli irriverenti Sha la la la e Bla bla bla agli indifferenti e a chi è sceso a compromessi chiudendo occhi naso e bocca. Tutto molto punk.

BATTAGLIA PERSA celebra chi ha creduto nella scienza e nei pensieri e negli atti rivoluzionari. Un antico adagio, un piccolo passo per un uomo/donna/* un grande passo per l’umanità. Tutti pazzi e donnette (underdog senza dire underdog) che ancora ci difendono dai terrapiattisti e dal reggaeton.

In quota Qualcosa di nuovo è il brano di apertura dell’album LE MANI IN ALTO. E’ forse, insieme a Disagio, il brano più riuscito dell’album. Basta ascoltarlo un paio di volte ed è già un Punkreas’ NEW CLASSIC. Volente o nolente, la conosci, la sai e la canti. Il mio vicino-non-lo-posso-sopportare, nolente, la canta pure lui ormai. Mio figlio (8 anni) che con me ha ascoltato (volente) l’intero album ormai la canta come fosse un inno, con braccio alzato e pugno chiuso. 

Con il basso di Paletta che pompa, il brano decisamente suona. Bello il bridge con coro al grido di “potresti essere tu”, una piccola cavalcata delle valchirie vagamente soft metal.  

Mezzo NEW CLASSIC anche DEJAVU. Brano pieno, grande WHA WHA (CRY BABY), gocce di videogioco elettronico 80’ qua e là. Lo sentiremo ancora e ancora durante i live, già lo so. 

Qualcosa di prestato: le collaborazioni, tutte riuscite. 

Con Giancane in DAI DAI DAI. Giancane canta con una convinzione come se ne andasse della vita stessa, coinvolge ed energizza (per quanto riguarda me, dopo Vecchi di Merda, puoi fare quello che vuoi Gianca’ e io sorriderò). 

Con Raphael in DISAGIO abbiamo la quota reggae in un brano DI SA GIA TO. Un brano bello ricco con i fiati e l’incursione di una risata (letteralmente AH AH AH). Tiratissima la prima parte e poi il passaggio verso il contributo di Mr.Raphael, passaggio che onestamente non mi fa impazzire, uno stacco troppo netto, poco fluido. Il rientro ensemble riuscitissimo invece, impasto energico dritto verso il finale con sotto il coro sulla parola DI SA GIO, coro che mi commuove, lo ammetto.

Nonostante il disagio, comunque IRIE IRIE. 

Con Francesco Moneti e Franco D’Aniello dei Modena City Ramblers il “PROSSIMO SHOW” acquista pienezza e calore e, anche se ci ricorda ancora la pandemia delle strade vuote e del silenzio stordente, ci rimette in viaggio con una leggerezza tutta MCR. 

Qualcosa di blu (e mood): c’è qualcosa di nostalgico in questo “Electric Déjà-vu”.

Una vena a tratti malinconica che io sento in TEMPI DISTORTI. Meno ritmo ed il ricordo da lacrimuccia per una Milano senza più negozi di dischi senza la voglia la fame e la sete di musica di qualsiasi genere ma suonata. 

Qualcosa di blue mood, nonostante la determinazione a non farsi vincere, io ce la sento serpeggiare anche in GIORNO PERFETTO che, a parere mio, è il brano meno riuscito dell’album. Musicalmente poco trainante e forse penalizzato da un testo poco incisivo. Mi manca la frase BAAAM!, mi manca la pacca mi manca il salto. 

“Electric Déjà-vu” in autocitazionismo
01_LE MANI IN ALTO: Potresti essere tu!
02_DAI DAI DAI (DIE DIE DIE) feat. Giancane: controlla il GPS che ti sputo nel panino
03_NON C’È PIÙ TEMPO: Sha la la la e Bla bla Bla 
04_BATTAGLIA PERSA: tra libri bruciati e sere passate a ballar reggaeton 
05_TEMPI DISTORTI: da Mariposa a Zabrinskie Point 
06_DÉJÀ-VU: ma come faccio a sopportare questa musica di merda  
07_I SIGNORI DELLA GUERRA: 1000 anni di storia non bastano 
08_DISAGIO feat. Raphael: DI SA GIA TI fin da quando siamo nati 
09_GIORNO PERFETTO: – 
10_UOMO MEDIOEVO: mi sono fatto una sola domanda
11_IL PROSSIMO SHOW (electric version): quanto tutto intorno è più fragile 

Il disco l’abbiamo ascoltato ma come sempre il punk è live.

E abbiamo fatto anche ‘sta prova ieri sera Milano Alcatraz. 

La serata inizia presto con uno strano parcheggio trovato comodo comodo e presto presto, come fosse un regalo di Babbo Natale nell’uovo di Pasqua. 

Alcatraz ancora mezzo vuoto quando entrano gli Elephant Brain from Perugia. 

Formazione in 4/5 sul palco Vincenzo Garofalo, Andrea Mancini, Roberto Duca, Giacomo Ricci (+ Emilio Balducci). Sono carichi, fanno il loro, rispettano questo palco (come pare non fece Bugo a Sanremo) e lottano contro il tempo della loro mezz’ora per farci ascoltare più pezzi possibili. 

Presentano pezzi dal loro ultimo lavoro Canzoni da Odiare (“Neanche un’ora sveglio”, “Anche questa è insicurezza”) uscito a Novembre per Libellula/Believe, registrato sotto la supervisione di Jacopo Gigliotti dei Fast Animals and Slow Kids. Si sente l’influenza dei FASK, nella composizione dei brani e nello stile del cantato (intonatissimo e potente)

“Quando Finirà”, “Weekend”, “Scappare sempre” sono alcuni dei pezzi che ci propongono e che ci traghettano fino alle 22 quando inizia uno strano lungo miagolio di gatto elettrico a una testa, due nasi, due bocche, tre occhi e tre orecchie. Il buio e l’attesa si rompono quando parte le MANI IN ALTO. E sono davvero in alto, tutte. Parte l’esibizione, parte la festa. La scaletta ve la propongo sotto. Presentano praticamente tutto “Electric Déjà-vu”, tranne GIORNO PERFETTO. Avevamo detto che era il brano più debole ed anche i Punkreas pare siano d’accordo con noi. 

La serata è proprio un evento per tenere a battesimo il loro ultimo figlio e partecipano alla festa anche tutti i feat. Sale Mr.Raphael per la punk/reggae connection di DISAGIO, arriva Giancane in bicicletta con box del Deliveroo sulle spalle e maglietta Metallica su DAI DAI DAI. Camilla dei (cappelli) ROS suona in Tempi Distorti (pink stage diving a chiusura) e “Roberto “Rhobbo” Bovolenta nella ripresa in Signori della Guerra, Disgusto Totale e fino ai saluti finali (che sono di Paletta: “Buona Pasqua (??!!!)” e “Buona Pasquetta (☺)”). 

Ci fa piacere stare qua, Cesare (il figlio volente di cui sopra, 8 anni anche stasera) incontra un altro piccolo spettatore di cuffie antirumore munito e canta come se dovesse salvare i barbagianni dall’estinzione proprio ora, proprio adesso (‘sti giovani sono UNSTOPPABLE, ANOTHER WORLD IS POSSIBLE).

Il ritmo è serrato, arriviamo alla mezzanotte in un attimo proprio quando inizia ad arrivare il popolo della discorock anni 90’. Una serata dai corsi e ricorsi storici, con i cavalli di battaglia e le Battaglie Perse.  

Io sono soddisfatta, il disco suona benissimo dal vivo, omogeneo e pieno e punkreatico. 

Ci vediamo quest’estate!, ci invita Cippa ai saluti.

Seguite gli annunci delle prossime date nelle lande dell’internet e ci si vede al Prossimo Show. 

LaSCALETTA: 
Le Mani in alto 
Battaglia persa 
Voglio armarmi
Vulcani 
DÉJÀ-VU
Uomo medioevo 
Tutti in pista 
Sotto esame con i Fiatellas 
Disagio con Mr. Raphael + Rise Up (Mr. Raphael)
L’Orologio 
Canzone del bosco 
Tempi distorti con Camilla
DAI DAI DAI con Giancane + Ipocondria (Giancane)
Salta 
Aca toro
Sosta
–encore–
Signori della guerra 
Non c’è più tempo
Disgusto totale 
Il Vicino
Modena-Milano
Il prossimo show
Canapa 

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