
SUMO - Surrogati
Nothing City/Donnabavosa/Salterò/Basura/Piccole Speranze/Klas/Smartz/Choices Of Your Own/Dizlexiqa/Mastrotitta
Vanno dritti al sodo, senza compromessi ed impavidi i Sumo, quintetto bolognese, che con testi essenziali e chitarre taglienti ci riportano piacevolmente agli anni ’80, quelli del miglior hardcore sia nazionale che a stelle e strisce. Dieci brani in venticinque minuti, testi brevi e fortemente politicizzati.
Come nella migliore tradizione hc la politica non ha niente a che vedere con i partiti, ma è il personale che si confronta con il generale, è l’esistenziale che si confronta con lo scorrere della vita sociale. Introspettivi e scarni i cinque bolognesi hanno nel Dna gli Indigesti ed i Kina, i Minor Threat e l’emocore. La loro aggressività è più che altro uno sfogo di rabbia, senza voler attaccare nessuno in particolare, ma è l’urlo frustrato di chi non riesce ad affermare se stesso come vorrebbe in questo mondo sempre più condizionante.
La loro voce fuori dal coro è assolutamente salutare ed una bella boccata d’ossigeno in questo momento storico italiano così disperato e con poche speranze per un futuro dignitoso.
