Reportage Live

MATT CORBY: All that’s making sense to me is melody and rhythm

L’unica data italiana dell’australiano Matt Corby non me la potevo certo perdere. Santeria SOLD OUT e non mi meraviglio, sono anni ormai che seguo il sound di questo ragazzo, un sound che ha un pò tutto dentro, tutto ciò che è positivo, penetrante, profondo e le good vibes la fanno da padrona. Dopo l’uscita del primo singolo No Ordinary Life ad Agosto, Matt Corby ha pubblicato il suo secondo album Rainbow Valley che è, nelle parole di Corby, una joyous music, ma ha anche la profondità e la prospettiva di un artista che comprende che non si possa dare nulla per scontato, bisogna guadagnarsi tutto. Insieme al nuovo singolo All Fired Up. Registrato nell’ambiente idilliaco dei Music Farm Studios di Byron Bay, Rainbow Valley segue l’acclamato album di debutto di Matt Corby, Telluric (2016) e traccia il viaggio dell’artista verso la paternità, con la personale voglia di scrivere e la consapevolezza di essere pronto ad aprirsi a nuove direzioni musicali.


Come già in Telluric, gran parte dello slancio creativo alla base di Rainbow Valley proviene dalle jam session con Alex Henriksson, vecchio amico e artista e co-autore di due brani del disco, Get With The Times e Rainbow Valley. Incoraggiato dalla carica di ispirazione di queste sessioni creative, Corby ha iniziato a un album vero e proprio, con l’aiuto del produttore Dann Hume e il sound engineer Matthew Neighbour. Tutto il resto è venuto proprio da lui: Matt canta e suona ogni parte dell’album.

Entrando nel locale non posso fare a meno di notare che il pubblico di questa serata è per la maggior parte internazionale, mi guardo intorno e ascolto conversazioni in inglese, americano, tedesco; sono atterata in mattinata da Praga indosso ancora la giacca pesante e nel taschino dello zaino ho ancora la mappa della città scarabocchiata, pensavo di essere tornata in italia ma qui sembra di essermi catapultata in un altro viaggio, stavolta oltre oceano, e questo mi fa sentire maledettamente a casa, maledettamente bene. Sono in terza fila e sono arrivata anche presto, il locale pian piano inizia a riempirsi, le band a farsi attendere.

Il palco è un tripudio di strumenti che riempiono gli spazi; tre batterie, quattro tastiere, tre chitarre, un basso elettrico e un egg shaker. Corby oltre ad essere bellissimo, a cantare divinamente prima voce e cori nei sui brani registrati, suona praticamente tutti gli strumenti!


Con un pò di ritardo ecco che arriva Jarryd James, mani in tasca e un fare quasi timido ma quando inizia a cantare tira fuori tutto il carattere che serve a tenere su il pubblico di Milano, sonorità R&B avvolgenti che danno poco conto ad una quasi timida e riservata esibizione.

Cambio di scena, i tecnici veloci e silenziosi smontano una batteria in pochi secondi e preparano l’arrivo della band. Matt Corby sta arrivando, e quando fa capolino dal backstage le grida sovrastano la sala e il suo sorriso illumina il pubblico. Matt si presenta con una camicia maniche corte fantasia dal primo bottone aperto. Il suo fare deciso e rilassato mette tutti a nostro agio ed è subito poesia. Corby onstage è a casa. Iniziamo con Light My Dart Up il primo singolo di Rainbow Valley: dolce, soft per poi passare al singolo No Ordinary Life “We could live a life so simple” dice, e dio solo sà quant’è vero e al contempo difficile. Passiamo ad All That I See e qui gli occhi di Corby sono protesi verso quelle persone chiedono amore tenendo una pistola in mano, questa canzone è un’apertura focale in direzione di quelle persone che non capiscono che l’orgoglio, e la paura ti allontanano da quello che stai cercando di ottenere. Segue New Day Coming “I’ve decided I can be myself” canta, raccontando la sua crescita interiore, aver scoperto che non basta essere una persona per rappresentarsi, bisogna decidere chi essere ed iniziare a farlo; L’affettuosa All Fired Up, altro singolo importante; Intando voltandomi ed osservando le persone attorno a me sembra che tutto si sia fermato in un tempo infinito in cui le persone ballano con gli occhi chiusi e le braccia per aria, muovendo left&right la testa, un ragazzo più in là sulla destra del palco si è ricavato uno spazio fuori dalla massa di persone e balla come se non lo stesse guardando nessuno ed io sorrido, lo guardo e spero non mi veda ma non riesco proprio a farne a meno perchè è stupendo e rilassante, come un film muto in bianco e nero. E’ la volta di Sooth Lady Wine, Corby passa da uno strumento all’altro con disinvoltura, flauto, batteria, tastiera, la sua abilità da polistrumentista gli permette di sviluppare rapidamente le idee, di creare esattamente ciò che vuole che si senta, così sono nati i sui lavori.


Su Brother si solleva un boato di gioia, il primo singolo e vincitore dei Song Of The Year agli ARIA Awards 2012 nonchè terza posizione di altri due contest importanti. Corby si divora il palco, nato per fare musica e portarla alle persone. Lui se la gode proprio, le sue espressioni uniche al microfono, i giochi di chitarra, il mix fra l’interpretazione vocale ( perfettamente identica alla registrazione in studio, noterei, NON piccolo dettaglio) e fisica sono in perfetta armonia e diventa impossibile non esserne coinvolti. Il gioco di luci dei light designer è perfettamente consono all’esibizione, canta e suona praticamente quasi solo ad occhi chiusi e quando li apre, insieme, gli si apre un sorriso enorme in viso: Better, ” All that’s making sense to me is melody and rhythm “! Segue Elements / Old Man; Empire e poi Resolution quest’ultimo uno dei singoli più attesi, per me soprattutto e non solo, dolce, umile, sonorità soul e romantiche. In chiusura ci regala il ritmo di Souls A’Fire più forte fra i pezzi e Corby con la chitarra imbracciata ci regala un mix un pò rock, un pò folk. Chiude il pezzo e ci saluta e rigrazia, sparisce nel backstage e rimaniamo tutti un pò in sospeso, la folla inizia a fischiare a gridare ” One more song, one more song!” con un sorriso smagliante, grato e compiaciuto ci regala un’altra canzone, Miracle Love.

Con grande umiltà e gratitudine getta qualche battuta sul nostro coinvolgimento grandioso ci saluta e ringrazia, per davvero stavolta, con il cuore. Noi ti aspetteremo ancora Matt, puoi scommetterci!

Clicca qui per vedere le foto di Matt Corby a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).

MATTE CORBY – La scaletta del concerto di Milano

Light My Dart Up
No Ordinary Life
All That I See
New Day Coming
Get With The Times
All Fired Up
Sooth Lady Wine
Brother
Better
Elements/Old Man
Empires
Resolution
Souls A’Fire

Miracle Love

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