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Reportage Live

Apologia di tutte le ANNALISA che siamo, saremo e vorremmo essere. Il vortice fantastico del Mediolanum Forum di Milano, spiegato

Con la sua unica data del 2023 sold out di Milano del 4 novembre, Annalisa Scarrone ha definitivamente aperto lo stargate della sua emancipazione da aspettative, critiche e una ricerca fino a poco fa insoddisfatta di contenuti e forma, e ci da’ la sua versione dei fatti. Oltre a ricordarci di continuare sempre a rompere le scatole, soprattutto quando sbagliamo.

Articolo di Marzia Picciano | Foto di Andrea Ripamonti

Mi sono innamorata di Annalisa NaliScarrone, in arte Annalisa, savonese dagli occhi incredibilmente grandi, all’ascolto della sua Dieci portata a Sanremo 2021, l’anno dei Maneskin per capirsi, del fenomeno che ha asfaltato tutto il resto a partire dallo stesso festival (il secondo era uno che andava avanti in classifica con le repliche delle sue prove sull’Ariston). Arriva settima. Viene penalizzata dalla critica: gia’ sentita. Critica un po’ beffarda verso un’artista con cura ampiamente riconosciuta dei contenuti, insomma e’ “quella brava” con la voce ‘minesca’ che dovrebbe prendere piu’ di un distinto, ma poi le dicono, pecca sulle emozioni. Per me la canzone aveva un pregio di non poco conto: ci avevo trovato almeno tre o quattro situazioni della mia vita. Oddio, ma parla di me. E probabilmente di dieci altre persone con ben radicate tendenze alle relazioni tossiche.

Ecco perche’ sorrido alla felicita’, legittima e meritatissima della cantante, sia sul palco del Mediolanum Forum, incontenibile dall’Euforia che spiana la strada a tutto lo show, sia commossa nella piccola press conference a seguire nel backstage, per il concerto del 4 novembre piu’ uggioso di Milano che io ricordi. Un sold out annunciato da mesi, seguito da una meticolosa e ambiziosissima costruzione dello show con Friends & Partners, Warner Music, con le coreografie di Simone Baroni e gli eterni compagni di palco della cantante Daniel Bestonzo, Gianni Pastorino e Dario Panza.

Annalisa in concert at Mediolanum Forum in Milan photo by Andrea Ripamonti

Siamo ben oltre il semplice effetto WOW. C’e’ di piu dietro un’esibizione tachicardica dal sapore internzionale (del resto, chi se ne e’ occupato e’ Jacopo Ricci, direttore artistico che si porta dietro collaborazioni con soggetti del calibro di Travis Scott e The Weeknd). C’e’ anche di piu’ della semplice volonta’ dichiarata di realizzare “una grande festa”. Quello che Annalisa e i suoi partner in crime (inclusi il producer deus ex machina Davide Simonetta e Paolo Antonacci) hanno preparato e’ il compendio visivo della trasformazione dell’artista, da enfant prodige programmata per vincere (non sempre) concorsi e opinioni a quella di essere femminile senziente in grado di vincere menti (e non solo). Un Vangelo secondo Nali, o piu’ banalmente, l’apologia di Annalisa che si affranca da una visione di se’ riduttiva, come se non fosse nata per quello, per brillare.

Questo e’ il punto. Annalisa arriva a E Poi Siamo Finiti Nel Vortice, sua ultima e ottava fatica, con quell’incoscienza intenzionale che ha accumulato negli ultimi anni di ricerca di un nuovo modo di parlare a chi la ascolta (e la critica). Non un’impresa da poco quando sei gia’ quella in teoria bella brava e intelligente, insomma, l’alunna o la nuora dei sogni. Come per molti pero’, anche qui si e’ arrivati al classico punto del: se sono cosi bella e brava, come mamma ansia da prestazione e papa’ capitalismo mi hanno insegnato a essere sin dai miei primi sghembi passi, cosa manca? Al contrario di molte di noi, che stiamo tutte li’ Meredith Grey a implorare l’altro di sceglierci anche se proprio non vuole, Annalisa ha scelto di decidere di essere una fuoriclasse secondo i suoi i schemi, o piu’ semplicemente di non accontenarsi. Non mi ritengo la migliore ascoltatrice del mondo, ma il suo ultimo lavoro l’ho divorato e ieri sapevo tutte le canzoni. Annalisa, c’hai preso. Hai la mia attenzione e di quella di 12mila persone presenti ad Assago con me.

Annalisa in concert at Mediolanum Forum in Milan photo by Andrea Ripamonti

E quindi arriviamo alla data di ieri. Perche’ si tratta proprio di non accontentarsi. Chi si accontenta con un corpo di ballo di 12 anime, visual di impatto con tanto di AI generativa, tre cambi d’abito firmati D&G, fuochi d’artificio e soprattutto un’entrata in scena alla Ziggy Stardust calata dall’alto? Confessa Annalisa: e’ stata una sfida, a cui ha lavorato con tutti (e che ha voluto ringraziare dalla A alla Z, inclusi i singoli ballerini) perche’ i suoi fan, quelli soprattutto storici che lei riconosce dal palco, capissero dove stesse andando. In mezzo al vortice, appunto, di un Indaco Violento.

Parliamo del turbinio di sentimenti che ci coglie nelle diverse fasi della nostra vita? Della voglia di farci scombussolare da una notte a tre per sfuggire alla noia di un’esistenza castigata in regole sociali e necessita’ di legittimazione sentimentale mai risolte (sempre li’ a farci scegliere…)? Anche, ma sarebbe limitativo. L’anelatissimo esperimento del Mediolanum Forum costruisce sullo schermo il suo replicante in 3d pezzo dopo pezzo fino a lanciarlo nel caos spaziale delle interazioni umane per volteggiare, Ragazza (non piu’) Sola, nel vuoto. Negli intermezzi tra un cambio d’abito e l’altro (che forse potevano essere un filino piu’ corti, ma ok, siamo alla prima) emerge lei, la sua evoluzione, con forza da tutti i pixel: dopo appena aver chiuso Vento sulla Luna / Walking on the Moon passano almeno 3 minuti di primi piani di Annalisa-caschetto e taglio alla maschietto, una versione extended del jingle di trasformazione di Sailor Moon che io femminuccia degli anni 90 capisco piu’ immediatamente di 250 pagine di formazione del Giovane Holden.

Annalisa in concert at Mediolanum Forum in Milan photo by Andrea Ripamonti

Per fare cio’ si passa dalle varie ere geologiche del suo percorso artistico, perche’ “non ci si dimentica mai da dove si viene” e Annalisa e’ li a riavvolgere il filo di Arianna nel tentativo di dare un senso all’uscita labirintica dal suo minotauresco passato. Passando tra ballate (molto bella la performance de Il Mondo Prima di Te al piano), le hit che da sole nell’ultima estate l’hanno identificata come la next big streaming maker delle canzoni estive da cornetto in spiaggia (vedere il medley di Disco Paradise e Tropicana, Movimento Lento e Eva + Eva, ma anche tracce come Bollicine che con quell’eco rallentato e sincopato delle biciclette verde menta richiamano con insistenza le soluzioni dei TheGiornalisti di Completamente), e la sorpresa di una cover all’ultimo acuto (impressionante) di Purple Rain di Prince, perche’ canzone molto cara ad Annalisa e punto di riferimento nella wave eighties di “quando ero bambina” da cui l’artista ha preso a mani basse per la sua nuova io – che poi e’ un ritorno a casa, “e in questo mondo di colori arcobaleno emotivo… mancava quel colore”.

Che poi uno potrebbe dire: facile tornare a quei tempi, soprattutto quando i corsi e ricorsi storici dei trend che viviamo sui nostri social ci dicono che si, ora va di moda far si che nei nostri look of the day ricordiamo un po’ Madonna o Dave Gahan. O che siamo donne, e quindi abbiamo il dovere morale di essere splendide, e se davvero poi lo si e’ (appunto, come lo e’ Annalisa) si ha anche la responsabilita’ sociale di costruire un’immagine storica di “diva”. Solleveremo ora la dott.ssa Scarrone da un ruolo probabilmente non voluto di eroina del nuovo femminismo, per quanto viva il suo essere donna con molto entusiamo. Perche’ quello che ha fatto in quest’ultimo anno e mezzo e’ esattamente cio’ che dovremmo fare noi, bisfrattati incompresi inseguitori di doratissime cazzate. E Annalisa potrebbe essere tranquillamente la nostra amica che invece di pazientare all’ennesima prova della nostra incoscienza ci risolve: “confessa: ti e’ piaciuto e lo rifaresti almeno altre cento volte”. 

Annalisa in concert at Mediolanum Forum in Milan photo by Andrea Ripamonti

Quello che ha messo su ieri Annalisa e il suo team, che ci ha creduto fermamente e non e’ poco, e’ il racconto della sua corsa all’emancipazione da se’ stessa, quella coscienza di se’ che e’ possibile solo quando accettiamo il fatto di non poter controllare i nostri impulsi, soprattutto se ci chiedono di splendere in modi che non sono quelli che ci attendono da noi. Non ci sono regole per farlo. Significa prendere una deriva pop e sintetica, ma anche lasciarsi andare a quell’eccitazione di passioni quasi liceali (e chiaramente impossibili) che pensavi non potessi vivere di piu’ perche’ ormai siamo grandi grossi abbiamo un lavoro e delle performance review da soddisfare per aumenti sempre troppo piccoli. L’idea di abbattarci per terra e’ sempre troppo violenta e non abbiamo ossa tanto forti a superare tutti i “telavevodetto”. Abbracciamo il caos senza remore, per quello che e’: del resto la malinconia va allontanata, non ci si puo’ vivere per sempre, ma quanto siamo belli quando siamo malinconici? Sapessimo fare del nostro turbamento qualcosa di assolutamente spettacolare, come riempire il Mediolanum.

Arriveremo a capire prima o poi che se proviamo ad applicare costantemente le regole dell’ufficio alla nostra gestione sentimentale saremo condannati a risultati disastrosi o perennemente sotto le aspettative, il gioco e’ fallato, la nostra coraggiosa testadaggine e’ destinata a una frustrazione eterna da girone dell’inferno. Arriveremo a capire come la nostra eroina che fare apologia di noi stessi e’ necessario per superare i nostri cosidetti ‘errori’ e non dico risolverci, ma fare pace con noi stessi, che e’ decisamente piu’ importante. Che poi basta con questa retorica punitiva, quando ci insegnano sin da piccoli che ‘sbagliando si impara’. Annalisa e’ una vita (e diverse notti) che impara, e a me sembra che stia andando benissimo.

Clicca qui per vedere le foto del concerto di Annalisa a Milano o sfoglia la gallery qui sotto: 

Annalisa

ANNALISA – La Scaletta del concerto di Milano

Euforia

La Crisi a Saint Tropez

Se avessi un cuore

Alice e il Blu

Un Domani

Amsterdam – Tsunami

Bonsai

Direzione La Vita

Movimento Lento

Aria

Bye – Bye

Rosso Corallo

Mon Amour

Medley: Diamante Lei Luce lui, Una Finestra Tra Le Stelle, Senza Riserva

Avocado Toast

Vento Sulla Luna / Walking on the Moon

Nuda

Gommapiuma

Bollicine

Medley Tropicana/Discoparadise

Il Mondo Prima Di Te

Dieci

Eva + Eva

Ti Dico Solo

Stelle (vocoder)

Ragazza Sola

Purple Rain

Bellissima

Indaco Violento

Written By

Dall’Adriatico centrale (quello forte e gentile), trapiantata a Milano passando per anni di casa spirituale, a Roma. Di giorno mi occupo di relazioni e istituzioni, la sera dormo poco, nel frattempo ascolto un sacco di musica. Da fan scatenata della trasparenza a tutti i costi, ho accettato da tempo il fatto di essere prolissa, chiacchierona e soprattutto una pessima interprete della sintassi italiana. Se potessi sposerei Bill Murray.

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