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Reportage Live

BRING ME THE HORIZON, YUNGBLUD, IMMINENCE agli I-DAYS: abbiamo finalmente anche il metalcore a Milano!

Il temporale sopra l’Ippodromo SNAI San Siro di Milano non ha bloccato le diverse migliaia di fan accorsi per i Bring Me the Horizon, che ritornano a Milano dopo un anno e mezzo, con il meteo che ha esteso la loro scenografia. Uno scatenato YUNGBLUD e gli Imminence vanno poi a chiudere il cerchio in apertura.

bring me the horizon i-days

Articolo di Philip Grasselli | Foto di Andrea Ripamonti

È stata una domenica un po’ particolare, una di quelle che già non promettevano benissimo: al mattino il diluvio universale nel varesotto, poi un pomeriggio incerto e infine un’altra serata infernale. A parte il concerto di Lana Del Rey all’Ippodromo SNAI La Maura lo scorso 4 giugno, il tempo è sempre stato pressoché clemente. Alla fine, però, tutto è bene quel che finisce (quasi) bene.

Quella odierna è stata una delle tappe meno frequentate degli I-Days, un po’ più “specialistica” come line-up, ma è un problema relativo: i fan degli Imminence, di YUNGBLUD e dei Bring Me the Horizon sono semplicemente dei carri armati che non si lasciano intimorire da nulla.

Una bella rifinita prima dei live con Philips OneBlade

Poco prima del concerto degli Imminence, io e il mio amico Davide ne abbiamo approfittato per passare dagli amici di Philips per un’ulteriore passata con il nuovo Philips OneBlade: la differenza rispetto alla scorsa volta è che hanno raddoppiato i barbieri, ma il risultato è sempre top level. E oramai ho cambiato pure il mio modo di presentarmi con le persone che conosco. Quando mai ti capita di avere un taglio di barba dal barbiere prima di un live con i tuoi artisti preferiti?

Imminence: la freddezza svedese in una freddezza milanese

Una sostituzione annunciata poco tempo fa, vista purtroppo la cancellazione dell’intero tour dei Bad Omens per problemi di salute del loro cantante, Noah Sebastian.

Eppure il metalcore nudo, crudo e freddo che apre la serata viene proprio dalla Svezia con gli Imminence, in tour per promuovere il loro ultimo album “The Black”, dove la malinconia va a fare da collante per tutto il disco. A livello musicale, invece, la scelta fissa del violino di Eddie Berg come fil rouge rende ulteriormente più struggente il tutto, a tal punto che potrebbe essere considerabile avere una sottocategoria del metalcore a parte dedicata agli archi.

Imminence in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

There’s no finding a remedy

To the dark that festers in my heart

Just a bittersweet tragedy

When death is nothing at all

Heaven shall burn

Imminence – Heaven Shall Burn (2024)

“Heaven Shall Burn” è il terzo singolo uscito il 25 agosto 2023 ed è quello che apre in maniera pomposa e verace questo live con un’atmosfera anche spettrale, con le nuvole innocue, ma un po’ cattive che vanno a circondare l’Ippodromo. L’atmosfera continua con l’alternarsi tra gli altri cinque singoli usciti di “The Black”, non banale come scelta promozionale, quasi rischiosa, ma anche un paio di tracce da “Heaven in Hiding” e il resto da “Turn the Light On”.

YUNGBLUD è proprio come lo conosciamo noi: un divorapalchi!

Dopo un rapido cambio palco sale Dominic Richard Harrison, per tutti YUNGBLUD, un vero e proprio divorapalchi e uno degli artisti che più interagisce e trae linfa vitale interagendo col pubblico. In un mondo in cui spesso band e artisti si limitano al loro compitino di presentare i loro brani, l’artista inglese porta il suo mix di alternative rock e di hip hop con un magnifico pot-pourri di un’oretta.

Yungblud in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

L’inizio con “superdeadfriends” da “weird!” è già uno spiraglio di sole in questo cielo sempre più minaccioso e che purtroppo regala solo pioggia a intermittenza. Ma chissene: subito si poga un po’ con “I Love You, Will You Marry Me”, una traccia d’esordio che, curiosamente, non è uscito come singolo ma è tra i brani più noti della sua discografia, con quella chitarrina in levare che dà proprio quel tocco ska da spallate in giro per il pit.

L’accento inconfondibile del Midlands, l’utilizzo del fucking come intercalare fisso, ma soprattutto le parole di elogio nei confronti dei fan sono il carburante perfetto per un live memorabile: in “Fleabag”, ad esempio, porta sul palco un ragazzo del pubblico per suonare la chitarra insieme a lui, senza un perché, non dev’essere necessario. È proprio questa la chiave della chimica tra lui e i suoi sostenitori.

Locked me in a room since I was young

I’ve never seen a morning sun come up

I’m employee of the month at a Ritalin club

Yeah, why do you think I’m so messed up?

D-don’t know where I am, I don’t know where I am

I don’t know where I am

YUNGBLUD – Anarchist (2018)
YUNGBLUD agli I-Days 2024
Yungblud in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

Il bis: “la-la-la-la-la”

Il bis è invece una composizione di singoli che potrebbero rappresentare un futuro album di cui ancora non c’è stato un annuncio ufficiale, tutti già grandi successi: “Lowlife”, con il “la-la-la-la-la” allungato fino all’esasperazione; “breakdown.”, una canzone che porta a galla il grande problema della salute mentale associata alla sua vita vissuta: un brano, tra l’altro, che va ad associare una moderata drum and bass con l’hip-hop e quello stile, meno graffiato, alla Post Malone.

Save the Sunday morning, pray for me Saturday night

YUNGBLUD – breakdown. (2024)

Ovviamente non poteva non chiudere con il suo marchio di fabbrica: “Loner”. Un’ora di puro godimento, assolutamente all’altezza delle aspettative (come termine di paragone ho in mente il suo concerto allo Sziget Festival del 2023).

BRING ME THE HORIZON: come avete fatto a deviare il temporale sopra Milano?

Una delle cose assurde di questo finale di giornata degli I-Days di Milano è il fatto che il cielo si è fatto sempre più minaccioso, con fulmini e saette che circondavano il palco dell’Ippodromo di via Diomede, ma, alla fine della fiera, ha solo esteso la scenografia a mo’ di cattedrale dell’ultima band della giornata: finalmente i Bring Me the Horizon!

Oli Sykes dei Bring Me the Horizon agli I-Days
Bring Me The Horizon in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

Il NX_GN WRLD TOUR, partito da Danzica l’8 giugno, ha quindi tappa su Milano a più di un anno dal tour che ha toccato il Mediolanum Forum, con una scaletta rivoluzionata e ovviamente focalizzata molto sulla saga “POST HUMAN”.

Alle 21:30 precise parte il video appena appena ispirato ad un’altra saga, leggendaria, relativa a Final Fantasy: cinque minuti di videogioco, mettiamoci comodi solamente per creare i mosh-pit da manuale. Parte “DArkSide”, la sesta epica traccia del loro ultimo album, “POST HUMAN: NeX GEn”, una combo di metalcore, hyperpop e post-hardcore alla Turnstile.

Solo un piccolo riscaldamento, necessario, per tornare alle origini con “Empire (Let Them Sing)”: meno male che i termometri oggi respirano, perché l’attività fisica del mosh, associata al growl di Oli Sykes, sarebbe stata fatale con il solleone delle ultime date degli I-Days.

‘Cause you got a taste now, drank the Kool-Aid bny the jug

So suffer your fate, oh, come here and give me a hug

Bring Me the Horizon – Kool-Aid (2024)
Bring Me The Horizon in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

Come non poteva non mancare YUNGBLUD?

Ovviamente non poteva mancare YUNGBLUD sul palco per la collaborazione tutta British nel primo capitolo della serie “Post Human”, con “Obey”: un racconto del periodo di oppressione legato alla pandemia, visto che il singolo è uscito a settembre 2020, soprattutto dal punto di vista degli oppressi.

Dopo un susseguirsi di tracce legate al progetto “Post Human”, altro salto al 2013, in modalità YUNGBLUD, con un fan che sale sul palco a cantare “Antivist”, il denominatore comune di tutto il tour. Un grande figurone, in cui la partecipazione al pubblico risale ai massimi: “Sempiternal” è un album inossidabile, sempre moderno e attuale.

Middle fingers up if you don’t give a fuck

You think you’re changing  anything? Question everything

Middle fingers up if you don’t give a fuck

I’m sicked to death of swallowing every single thing I’m fed

Bring Me the Horizon – Antivist (2013)

Ci rivediamo presto, all’Electric Castle!

Il finale agli I-Days viene affidato al periodo classico dei Bring Me the Horizon, tra il 2013 e il 2015, con cinque tracce tra “That’s the Spirit” e, nuovamente “Sempiternal”. Dalle note decisamente emo di “Drown” a “Can You Feel My Heart?”, passando solo per un ritorno al 2024 con “LosT”. Un brano più bello dell’altro, che porta i fan della band inglese ad avere lo stesso stato d’animo, emozionato, fibrillato e con i brividoni che arrivano dritti al cuore, tramite espressioni musicali completamente diversi.

Un modo di raccontare e affrontare il dolore attraverso con un grande messaggio di speranza: “every wound will shape me / every scar will build my throne”.

E, soprattutto, un arrivederci all’Electric Castle perché li seguiremo anche in Romania dal 16 al 21 luglio e faranno proprio parte del parco di headliners in quel di Cluj-Napoca!

Clicca qui per vedere le foto dei Bring Me the Horizon, di YUNGBLUD e degli Innocence all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano (o scorri la gallery qui sotto).

Bring Me The Horizon

IMMINENCE – La scaletta del concerto all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano

Heaven Shall Burn
Ghost
Continuum
Erase
Come Hell or High Water
Desolation
Infectious
L’appel du vide

Encore

Temptation
The Black

YUNGBLUD – La scaletta del concerto all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano

Superdeadfriends
I Love You, Will You Marry Me
The Funeral
California
Strawberry Lipstick
Fleabag
Ice Cream Man
Anarchist
Parents
I Think I’m Okay

Encore

Lowlife
Breakdown.
Loner

BRING ME THE HORIZON – La scaletta del concerto all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano

Darkside
Empire (Let Them Sing)
Mantra
Teardrops
Amen!
Kool-Aid
Shadow Moses
Obey (feat. YUNGBLUD)
Top 10 Statues That Cried Blood
Kingslayer
Parasite Eve
Antivist
Drown
Can You Feel My Heart

Encore

Doomed
Lost
Throne

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Se non parlo di musica, parlo di sport. Se non parlo di sport, parlo di ingegneria. Se non parlo di ingegneria, parlo di meme. Se non parlo di meme è perché dormo.

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