Reportage Live

CLAVER GOLD al Magnolia: Questo non è un articolo.

Articolo di Giulio Taminelli | Foto di Lara Bordoni

Lo ammetto: è parecchio strano, nell’anno più caldo che ricordi, doversi muovere per un concerto tenendo conto di freddo e, soprattutto, NEBBIA.
Ovviamente questo non ha fermato gli intrepidi reporter di RockOn che, alle venti e trenta, erano già all’interno del Circolo Magnolia aspettando l’inizio del concerto (Scusate l’intro autocelebrativa ma è stato davvero difficile muoversi con una visibilità così scarsa).
Quasi inutile dire che le aspettative per il concerto erano altissime. Claver Gold a Milano che presenta il suo nuovo album “Questo Non è un Cane” per la quarta tappa del nuovo tour “Questo non è un Tour” è qualcosa che difficilmente un appassionato di rap italiano possa lasciarsi sfuggire senza rimpianti.

Tempo di prendere posto all’interno della tensostruttura del Magnolia e si aprono le danze (alle 21:00 spaccate).
Un beat ritmato con sonorità techno introduce Piove. (si, col punto), artista eclettica dall’identità sconosciuta che in soli due anni è riuscita a conquistarsi un posto nel panorama musicale underground del belpaese.
Non saprei se la definizione di “avantpop” data da alcuni recensori di settore possa davvero calzare con ciò che ho avuto il piacere di ascoltare e osservare dal vivo ma, di per certo, so che l’esibizione di Piove. ha un fascino che in qualche modo supera i classici confini musicali entrando, grazie ad un mix ben congegnato di luci, sonoro, movenze e canto, nel mondo della performance artistica.
Unico difetto, a volerne veramente cercare uno, è stato forse il poco appeal sulla folla dovuto sì all’ingrato compito di dover fare da prima “scaldapubblico” di Claver Gold ma, senza che questo rappresenti un disonore, anche ad una carriera forse ancora troppo breve per poter attecchire sin da subito con un genere così particolare.
Ad ogni modo, sono più che convinto che questa artista abbia tutte le carte in regola per poter fare, tra qualche anno, il salto di qualità ed avere un tour tutto suo.

Piove. in concerto a Milano, foto di Lara Bordoni per www.rockon.it

Giusto il tempo di salutare Piove. e prendersi una birra che sul palco sale Adrift East, ragazzone riminese di origine cubana che… beh, ha spaccato parecchio.
Ammetto che, dei tre artisti della serata, Adrift era quello che per gusto musicale mi ispirava meno ma sono felicissimo di essermi sbagliato.
Canzoni trap con ritornelli reggaetton che infiammano il pubblico e tanta, tanta voglia di intrattenere e far giocare i presenti.
Rapido, energico, alla mano e con dei gran polmoni. Anche per lui ci sono tutte le premesse per una gran carriera, grazie anche alla possibilità di mischiare italiano e spagnolo nei testi in modo da essere fin da subito riconoscibile rispetto alla massa.

Adrift East in concerto a Milano, foto di Lara Bordoni per www.rockon.it

Ma veniamo al piatto forte della serata: Claver Gold.
A luci spente, parte la intro dell’album “Questo non è un cane” a sottolineare che il tour è organizzato principalmente allo scopo di presentare la nuova fatica del GoldOne il quale, in parecchie interviste, si è definito meno arrabbiato rispetto al passato e più desideroso di raccontarsi e raccontare.
L’atmosfera si scalda sin dall’inizio grazie all’esecuzione in rapida successione di “Nak Su Kao” e “Mr.Nessuno”, due tracce che legano benissimo nonostante i quasi dieci anni che le separano.
Tempo di un applauso e Claver sfoggia le doti di intrattenitore sereno e divertito che danno la misura di quanti anni questo artista abbia passato calcando palchi di tutta Italia.
La cosa che più mi ha colpito durante l’esecuzione dei vari pezzi che si sono susseguiti durante la prima fase del concerto è stato l’amore incondizionato del pubblico per Claver Gold.
“Ti Amiamo”, “Siamo qui perchè te lo meriti” e apprezzamenti vari sono risuonati durante ogni singolo momento di silenzio, dando dimostrazione di quanto Daycol Orsini (questo il vero nome del rapper) sia stato in grado negli anni di conquistarsi un posto speciale nel cuore dei fan.

Claver Gold in concerto a Milano, foto di Lara Bordoni per www.rockon.it

Il cambio di passo nel ritmo del concerto coincide con le prime note del brano Anima Nera, pezzo del 2015 contenuto nell’album “Melograno”.
Devo ammettere che è stato davvero emozionante vedere un rapper quasi incapace di sovrastare le voci dei fan che cantavano. Seriamente, tranne per il pezzo finale si potrebbe tranquillamente dire che questa canzone l’abbia cantata la sala. Il concerto prosegue in un crescendo di emozioni e di momenti speciali, con Claver Gold che non smette mai di ringraziare, scherzare ed incitare un pubblico che contraccambia intonando ogni singola canzone, sia essa vecchia o nuova, ad ennesima dimostrazione che i presenti avrebbero affrontato nebbie ben peggiori pur di essere lì davanti.
Passando tra pezzi recenti come “Fragole e Miele” o “Horror Vacui” e brani storici come “Uno come Me”, “Soffio di lucidità” e “La cicala” si arriva ad un richiestissimo Encore composto dall’indimenticabile “Lady Snowblood” e, soprattutto, da una incredibile “Non c’è show” in cui è lo stesso Claver ad invitare sul palco Adrift East e un componente del pubblico per improvvisare (per la cronaca, Samuele -questo il nome del fan chiamato sul palco- ha lasciato tutti a bocca aperta da quanto spaccava. Un grande).

Claver Gold in concerto a Milano, foto di Lara Bordoni per www.rockon.it

Il concerto si chiude sulle note di Design in Malice di Jedi Mind Tricks (avete notato che ogni volta che vado ad un concerto compare, seppur indirettamente, una citazione  a Star Wars?) e io ho tempo per rendermi un’altra birra e riflettere sulla serata.
Nonostante mi fossi preparato, devo constatare che non avevo la più pallida idea di ciò a cui stavo andando incontro.
Parlando con i presenti, mi sono reso conto che molti ragazzi non solo avevano fatto anche diverse centinaia di km per poter incontrare i propri idoli, ma addirittura stavano seguendo l’intero tour pur di supportare le idee espresse in alcune tracce. Non voglio arrivare al “che l’underground riparta da Claver Gold” ma è innegabile che realtà simili di affezione nei confronti di un genere o di un esponente di esso siano diventate più uniche che rare nel 2022. Forse, a prescindere dal genere affrontato, si dovrebbe ricominciare a curare di più il messaggio e la comunicazione, piuttosto che il mero marketing… ma il tempo è scaduto, i cancelli si riaprono e la nebbia torna ad avvolgermi mentre mi avvio alla macchina.
Rimangono solo la birra da finire, tante idee in testa e una “Anima Nera” che canterò tra me e me per le prossime due settimane.

Clicca qui per vedere le foto di CLAVER GOLD in concerto al Circolo Magnolia di Milano o sfoglia la gallery qui sotto

CLAVER GOLD – La scaletta del concerto:

Intro
Nak Su Kao
Mr.Nessuno
Il Coraggio di Dirti
Boloricordo
Sabbia nel Letto
Anima Nera
Malastrada
Quelli come noi
Fragole e Miele
Calicanto
Horror Vacui
Il Meglio di Me
Uno Come Me
Quando Sei con Lui
C’è Qualcosa che non Va
Soffio di Lucidità
Mai Più
La Cicala

Encore

Lady Snowblood
Non c’è Show

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