Articolo di Philip Grasselli | Foto di Claudia Mazza
Sta per finire il 2024 ed è un anno speciale per Gianna Nannini: un settantesimo coi fiocchi accompagnato dall’uscita del suo nuovo album, “Sei nel l’anima”, lo scorso 22 marzo, e il tour europeo partito con la data zero a Jesolo il 22 novembre e che trova “casa” proprio all’Unipol Forum di Assago.
Un’atmosfera speciale d’attesa
Porta Genova, Romolo, Famagosta e così via fino al Forum: tutto parte un po’ dalla scrematura naturale in metropolitana in direzione Assago, con i gruppi di persone adulte, che certamente hanno vissuto anche gli inizi della sua carriera, da “California” o “Puzzle”, passando per “X forza e x amore” e “Dispetto”, e che iniziano ad intonare alcune canzoni che richiamano i freschi ricordi di gioventù.
Arrivati all’Unipol Forum, il primo impatto è stata la platea numerata, una scelta che non mi ha fatto impazzire dal punto di vista da trentaduenne – considerata anche la musica movimentata degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, anche se comprensibile: bisogna ahimè fare i conti con la realtà delle cose, l’età è quella che è!
Il palco è semplice, un piano unico dove tutti stanno sullo stesso livello, dalla batteria ai cori: tanta democrazia. Alle spalle il ledwall che ospita le visual e dal soffitto sono appese numerose catene. Insomma, un set da classica rockstar, senza troppe opulenze.
La prima parte in punta di piedi
Una botta in mezzo al petto
Una corda che si tende
Una voce dal silenzio
Una mano che mi prende
Ritornare ai sette cieli a carpire meraviglie
Bere chiare acque di fonte
Respirare nuovamente
Gianna Nannini – Ottava vita (1995)
Passano cinque minuti dalle 21 e un video registrato viene proiettato sul ledwall con Gianna Nannini che recita alcuni versi di “Ottava vita”, settima traccia di “Dispetto”: un testo forte, che parte da tutto il male presente nella società (ancora attuale…) e vira, ciononostante, verso un grande desiderio di rivalsa e di rinascita.
A fine proiezione sale tutta la band, con musicisti di caratura mondiale, come Simon Phillips alla batteria, Milton McDonald e Davide Tagliapietra alle chitarre, Francis Hylton al basso, Christian Riganò alle tastiere e Isabella Casucci e Sofia Gaudenzio ai cori.
Il primo brano è per forza dedicato alla sua nuova uscita, intitolato “1983”: è l’anno del primo tour europeo, che la consacra nel panorama rock italiano, ma anche e soprattutto tedesco, a seguito dell’album “Latin lover”; infatti, il brano successivo è “Primadonna”, prima traccia di questo disco del 1982.
Il pubblico un po’ fatica a entrare nel mood, purtroppo, specialmente noto la platea piuttosto ferma, nonostante i fan in primissima fila in piedi, con i cartelloni, indomita a saltare dall’inizio alla fine del live. I primi spiragli di movimento partono con un altro pezzo del 1993, ai tempi con il featuring di Jovanotti, “Radio baccano” e, soprattutto, “Profumo”. Anche dal punto di vista sonoro è presente un po’ di affaticamento vocale, specie nei difficili acuti che sovente, nei cinquant’anni di carriera, Gianna ci ha regalato in più di venti album.
La seconda parte: finalmente si scioglie il ghiaccio
Il primo vero spartiacque rispetto alla sezione precedente è la cover di “Me and Bobby McGee” di Janis Joplin, che parte a cappella e si finalizza tutti insieme, con il carisma della cantautrice senese che invade verso tutti i settori: il pubblico finalmente rompe gli indugi battendo le mani sul due e sul quattro, chi in piedi, chi seduto, chi con il flash acceso dei telefoni. Il climax cresce, da “Io voglio te” dell’ultimo album ai vari salti come grilli tra i vari dischi del passato.
Questo amore è una camera a gas
È un palazzo che brucia in città
Questo amore è una lama sottile
È una scena al rallentatore
Gianna Nannini – Fotoromanza (1984)
Con “Fotoromanza” il Forum diventa una bolgia, il ritornello diventa il coro degli ultras, un inno generazionale, un grande momento di nostalgia e di abbracci. Uno scenario che, non avendo vissuto quegli anni, mi ha colpito profondamente: l’unità intergenerazionale, tra fan anche sull’ottantina ai ragazzini che bazzicano sugli spalti.
I due pezzi successivi “Io” e “Sei nell’anima”, grandi successi del primo decennio degli anni Duemila, finalmente evocano ricordi anche nella mia testa, gli ultimi Festivalbar, i video su MTV e la pesante rotazione sulle radio italiane: una dimostrazione di quanto Gianna Nannini sia sempre stata abile, da inizio carriera, a lasciare un’impronta per ogni decennio, rivolgendosi a fan molto eterogenei. Il denominatore comune è l’aver anticipato argomenti scottanti e controversi oggi anche più di quarant’anni fa, come nella mitica “America” e il famoso album “California” con la torcia della Statua della Libertà di New York sostituita da un vibratore.
Ma quanta fantasia ci vuole per sentirsi in due
Quando ognuno è da sempre nella sua solitudine
Gianna Nannini – America (1979)
Notti magiche…
Il bis non poteva che essere un vero inno, “Un’estate italiana (Notti magiche)”, cantata con Edoardo Bennato in occasione dei mondiali di calcio del 1990 in Italia e poi riportato alla luce durante i campionati europei del 2021, dove ne siamo usciti vittoriosi contro l’Inghilterra. Un peccato solo che una buona fetta di pubblico se ne sia andata prima, convinta che la combo “Meravigliosa creatura”, “Bello e impossibile” e “America” fosse l’apice…
Clicca qui per vedere le foto di Gianna Nannini all’Unipol Forum di Assago (MI) (o scorri la gallery qui sotto).
GIANNA NANNINI – La scaletta del concerto all’Unipol Forum di Assago (MI)
1983
Primadonna
Silenzio
Filo spinato
Radio baccano
Scandalo
Ragazzo dell’Europa
Lento lontano
Fenomenale
Profumo
Un giorno disumano
Ti voglio tanto bene
La differenza
Io e Bobby McGee
Io voglio te
I maschi
Fotoromanza
Io
Sei nell’anima
Meravigliosa creatura
Hey bionda
Bello e impossibile
Latin Lover
America
Encore
Un’estate italiana (Notti magiche)