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Milano Ultimo Amore: il racconto e le foto del concerto di COSMO

Articolo di Federica Leveni | Foto di Pamela Rovaris

“Mi lasci fare, ti faccio fuori” così si aprono le danze dell’Ultimo Amore, l’ultima delle feste di Cosmo. 

Sì, non dei concerti ma proprio delle feste. Il tour di Cosmo è andato al di là del concetto di concerto, perché l’importante è divertirsi insieme. E quanto si diverte Marco sul palco.

Data spostata all’ultimissimo dal Carroponte al Fabrique causa pioggia ma non importa, il locale è straripante di gente che vuole ballare, vuole cantare, vuole sentire, vuole lasciarsi andare. E dopo la potente apertura di Antipop e La Cattedrale il pubblico esplode sulle note di Le Voci. Cosmo si butta tra la gente, si canta tutti insieme.

I live di Cosmo sono infatti in grado di trasmetterti, nel giro di due ore, talmente tante emozioni che ne esci frastornato e sopraffatto. Ed è per questo che la musica di Marco è inclassificabile. Riesce allo stesso tempo a farti scatenare grazie alle sonorità più elettroniche come a farti emozionare con pezzi come L’Amore e Quando ho incontrato te

Nottata prima delle elezioni e quindi non manca una nota politica alla fine di Cazzate: “poi voti Giorgia Meloni, tutte cazzate” e il pubblico esplode in un boato. Cosmo non ha infatti mai nascosto i suoi pensieri, politici e non. Ed è anche per questo che è riuscito a creare questo tour fuori dalle righe, queste “feste illegali” iniziate con la data blitz all’Alcatraz.

Cazzate è anche la prima delle “vecchie” canzoni che sono state riarrangiate per questa festa. I testi rimangono gli stessi ma le sonorità sono completamente stravolte. Cazzate diventa più elettronica che mai, Turbo una danza tribale. 

Arriva poi l’attesissimo momento di Tristan Zarra, canzone “dedicata alla cultura italiana della pizza e della polizia” e una delle più apprezzate dal pubblico perché fa scatenare al massimo. E l’invito del cantante è proprio questo: “la dobbiamo ballare con tutte le forze del corpo” e il pubblico esegue, anche perché è impossibile trattenersi. 

Il finale è la parte più psichedelica, si combinano luci e suoni che lasciano gli spettatori in uno stato quasi di trance che si conclude con Ultima Festa, anche se “la festa non finisce mai”.

In chiusura, una dopo l’altra, Vele al vento, Sei la mia città e una sentitissima Noi che ci fa sentire in completa connessione con la terra. Le luci, la musica, l’emozione, non ci può essere miglior modo per concludere questa esperienza che Cosmo ha voluto condividere con noi. Perché “non sostituiremo mai rituali ed esperienze collettive con il lavoro”.

Clicca qui per vedere le foto di Cosmo al Fabrique di Milano o sfoglia la gallery qui sotto

Cosmo
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