Articolo di Silvia Cravotta | Foto di Roberto Finizio
C’era il buio ma c’era anche la luce. C’erano l’oscurità del Porto Antico e i fari colorati del Balena Festival. C’era quel retrogusto dark che scorre in tutte le canzoni degli Editors ma anche quel luminoso filo di speranza che le accompagna sempre. Ma soprattutto c’erano loro, spettacolari. Dimentichiamoci le categorie – indie, alternativo e così via – o i rimandi che si fanno sin dagli esordi della band di Stafford – vent’anni fa giusti giusti -, dagli Interpol agli U2 ai Radiohead e altri vari. Perché quella che ha suonato ieri a Genova per la prima data italiana del suo tour 2022 è stata, semplicemente, una grandissima rock band.
Guidata da un Tom Smith che, con la sua andatura dinoccolata e la sua voce potente, ha fatto l’amore per un’ora e mezza con il microfono, con i suoi compagni di palco e con il pubblico. E loro, come buoni amanti, hanno seguito il suo ritmo, con canzoni che si fondevano perfettamente l’una dentro l’altra e suoni così puliti da sembrare in certi momenti di stare ascoltando una registrazione, perfettamente accompagnati dalle mani e dalle voci di un pubblico non debordante ma consapevole e capace di godersi appieno il momento. Tutto molto intimo ma allo stesso tempo, se possibile, grandioso. A cominciare dall’attacco in rosso sulle note di “Heart Attack”, uno dei singoli che hanno anticipato l’uscita di “Ebm”, il prossimo album in studio – il settimo – che arriverà a settembre. Una dichiarazione d’amore disperata gridata a colpi di chitarre elettriche, che segna anche il nuovo corso della band dopo lo stop forzato della pandemia e l’ingresso di Benjamin John Power (aka Blanck Mass), dj e produttore di lungo corso che ha lavorato con loro già per “Violence”, l’ultimo lavoro del 2018. Neanche il tempo di respirare, con Tom alle tastiere si fa un balzo indietro di quindici anni con la monumentale “The racing rats” e il suo flusso sonoro che ti prende e ti trascina letteralmente con sé fino a quando non è finita.
Dopo la compagna di album “Bones”, arrivano i sintetizzatori di “Papillon” e la voce di Tom si fa più profonda per reggere il testo oscuro di una canzone che di sicuro si distingue da tutte le altre. Non sarà originale sparargli le luci verdi in faccia, ma l’effetto è fantastico quando parte “Frankenstein” e tutti – Elliott Williams, Edward Lay, Nicholas Willes ma soprattutto Russell Leetch, che suona a bordo palco per tutto il concerto senza stancarsi di caricare il pubblico – cambiano colore a tema con la canzone e le sue ritmate atmosfere gotiche. La gente sotto il palco e tutto intorno balla, canta, si diverte. La trascinante “Magazine” – con i suoi colpi di chitarra e i suoi cori – è solo un’altra occasione per non fermarsi e continuare a urlare al cielo. Difficile stare fermi anche quando arriva “Karma Climb“, altro singolo uscito quest’anno, decisamente sulla buona strada per diventare una hit nei prossimi mesi. I momenti di “Violence” e “No harm” sono struggenti, nella voce ancora più profonda e nei movimenti di Tom c’è energia ma anche rabbia e tristezza. Ti verrebbe voglia di salire sul palco ad abbracciarlo, mentre resisti alla tentazione di abbracciare lo sconosciuto che hai accanto. A fermarti giusto in tempo è l’attacco superritmato di “An end has a start“, il frontman imbraccia la chitarra e parte, il ritornello è tutto un coro che arriva da sotto il palco. Non poteva mancare “Blood” e subito dopo “Kiss“, altra anticipazione dell’album in arrivo. La ballata elettronica spaccacuore “Sugar” è la degna chiusa di questa prima parte. Un breve saluto, un’uscita di pochi minuti giusto per rinfrescarsi e gli Editors sono di nuovo a bordo per quattro encore che non fanno certo rimpiangere le canzoni precedenti. A partire da “The phone book” in versione acustica, per continuare con la trascinante “Smokers outside the hospital doors” e con “Munich“, una di quelle che, se non l’avessero fatta, ci sarebbe stato da chiamare la polizia. Il saluto e la buonanotte sono messi nelle mani di “No sound but the wind“, pura malinconia in formato musicale ma con quella sensazione che in fondo le cose alla fine andranno bene mentre canti il ritornello. Le luci si spengono, a malincuore ti rendi conto che il concerto è finito. Per fortuna ottobre non è lontano, cari Editors ci si vede a Milano o a Casalecchio di Reno.
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EDITORS: la setlist del concerto al Balena Festival di Genova
Heart attack
The racing rats
Bones
Papillon
Frankenstein
Bricks and Mortar
Magazine
Karma Climb
Violence
No harm
An end has a start
Blood
Kiss
Sugar
Encore
The phone book
Smokers outside the hospital doors
Munich
No sound but the wind
EDITORS – Tour 2022
20 OTT 2022 Milano Fabrique
21 OTT 2022 Bologna Unipol Arena
Biglietti in vendita a questo link > https://bit.ly/editors2022