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Reportage Live

Gli EXTREME all’Alcatraz di Milano: Un grande ritorno di fiamma

Il Thicker Than Blood Tour degli Extreme fa tappa a Milano, collezionando l’ennesimo sold out di quella che possiamo definire come una delle migliori annate per la rock band Statuinitense

Giugno 2015 | Extreme in concerto all'Alcatraz di Milano, foto di Davide Merli

Articolo di Giulio Taminelli

L’inverno è ormai alle porte e il freddo, almeno in Lombardia, comincia a farsi sentire. Per combattere i brividi dati dalle basse temperature in molti consigliano tisane calde o serate sul divano davanti al camino. Io, a questa lista di rimedi, sento di poter aggiungere un bel sold out degli Extreme all’Alcatraz nella sua configurazione a maggior capienza (quella col palco “sul fondo” per intenderci).

I quindici anni di attesa tra Saudades De Rock e Six hanno fomentato i fan nostrani della formazione statunitense che, a giudicare dal numero di biglietti staccati e dalla partecipazione durante la serata, non vedevano l’ora di assistere ad un live con del materiale fresco.

In apertura, un’ottima (seppur breve) esibizione dei The Last Internationale in grado di strappare più di un applauso alla sala.

Maggio 2023 | The Last Internationale in concerto al Legend Club di Milano foto di Andrea Ripamonti

The Last Internationale

Conoscevo i The Last Internationale di fama e per qualche ascolto casuale in streaming ma, ogni volta che in qualche conversazione con amici si faceva il nome di questo combo, subito partivano complimenti per capacità esecutiva e presenza scenica.
Non potevo quindi arrivare senza un po’ di sano “hype” che, purtroppo, non ho avuto modo di soddisfare a pieno per i tempi d’esibizione più che risicati. Nei pochi minuti concessi alla band, il ruolo da protagonista è spettato a Delila Paz, cantante dalla straordinaria capacità vocale che riesce a stupire il pubblico con una serie infinita di vocalizzi. Unico difetto, ma a mio mero gusto personale, è stato forse quello di esagerare nel dar sfogo alla sua voce ma, probabilmente, questa sensazione nasce dall’aver assistito ad uno show stringatissimo (poco più di venti minuti) in cui per forza di cose la cantante ha dovuto optare per un approccio particolarmente “aggressivo”, per cui non credo di potermi esprimere in maniera oggettiva sulla questione.
Non pervenuti invece gli altri componenti del gruppo proprio per via della tempistica. Ho a malapena avuto modo di vederli sul palco. Rimando quindi ogni mio giudizio per una futura esibizione che riesca a superare almeno i trenta minuti complessivi.

Luglio 2017 | Extreme in concerto al Live Club di Trezzo sull’Adda (Milano), foto di Davide Merli

Il concerto degli Extreme

Non bastano i quasi quarant’anni di carriera alle spalle o lo stile anni ‘80 a creare una fanbase solida come quella degli Extreme. Alla base ci devono essere qualità musicale, un ottimo rapporto palco pubblico e la certezza di divertirsi sul palco e, credetemi, questo solidissimo combo statunitense ha tutte le caratteristiche sopra citate.
Nelle due ore abbondanti di concerto, i ritmi serratissimi d’esecuzione e la voglia di Nuno Bettencourt di scherzare con il pubblico e gli altri membri della band hanno inondato l’Alcatraz di buon umore e “senso di partecipazione”, trasformando quello che poteva essere una mera esecuzione di brani classici con inserti dell’ultimo album in un percorso coinvolgente. Certo è che quando hai in setlist pezzi come Decadence o More than Words è facile avere il pubblico dalla tua, ma riuscire a coinvolgere una folla come quella dell’Alcatraz in un dialogo o in momenti come gli assoli dei singoli componenti, rende l’idea di quanto questi musicisti siano preparati e, soprattutto, di quanto il chitarrista Bettencourt abbia ben chiaro il suo ruolo sul palco. Sarà lui infatti ad introdurre tutti i pezzi nuovi, ad intrattenere un po’ di conversazione per mascherare i momenti di “riposo” della band e, in generale, a dettare i ritmi dello show.

L’esecuzione e la scaletta

Gli Extreme portano sul palco dell’Alcatraz la scaletta che li ha accompagnati fino ad ora nel loro Thicker Than Blood Tour senza apportare modifiche. I brani dell’ultimo album Six vengono posizionati a ridosso con pezzi di maggior successo della band, seguendo una strategia di “comparazione positiva” comune ormai a molte band storiche che cercano di lanciare un nuovo disco. In sostanza, l’idea è quella che se ai fan piace un brano storico, dalle sonorità solitamente simili a quello nuovo da lanciare, l’ascolto consecutivo dei due pezzi in live invita il pubblico ad apprezzare maggiormente il nuovo prodotto. Se tra i lettori dovesse esserci qualche conoscitore dei brani classici degli Extreme, nella scaletta del concerto a fondo articolo ho scritto in maiuscolo i nomi dei nuovi brani, in modo da poter apprezzare a colpo d’occhio il loro posizionamento “strategico”.
A livello esecutivo beh… sono gli Extreme.

Luglio 2017 | Extreme in concerto al Live Club di Trezzo sull’Adda (Milano), foto di Davide Merli

Precisi come un orologio svizzero in ogni pezzo ma con un mood che ricorda l’improvvisazione. La gestione dei pezzi segue apparentemente il classico schema di batteria e basso, ovvero Kevin Figueiredo e quel manico assurdo di Pat Badger, che creano il contesto ritmico su cui la voce Gary Cherone può alternarsi con la chitarra nel creare melodie. Dico “apparentemente” perché in realtà tutto salta nell’esatto momento in cui ci si rende conto che è la chitarra di Nuno Bettencourt a fare da pilastro portante all’intera esibizione. Nelle fasi ritmiche, praticamente getta le basi sincopate che basso e batteria vanno semplicemente a riempire (seppur con gran classe), nei soli ci ricorda perché sia uno dei chitarristi più apprezzati della sua generazione. Oltretutto, da buon protagonista non si risparmia nemmeno al microfono. Oltre al canto e ai cori infatti, sarà esclusivamente lui ad interagire col pubblico e a presentare i pezzi.
Se devo essere onesto nel cercare un difetto nella serata, credo che la ricerca di una modulazione della scaletta (in questo caso particolare con partenza a ritmi elevati, parte centrale più morbida con inserti acustici e finale “col botto”) sia stata troppo accentuata, perchè a metà concerto ho visto più di una persona distrarsi e decidere di andare a prendersi una birra. Non è un male, sia chiaro. È normalissimo che in un concerto di due ore non tutti stiano sempre attenti, in fin dei conti si è lì per divertirsi, però quando accade questo di solito significa che c’è una pesantezza di fondo che rende complesso l’ascolto a chiunque non sia fan sfegatato.

In definitiva, un gran concerto per gli Extreme, forse non per tutte le orecchie ma sicuramente di qualità eccelsa. L’album Six e il conseguente tour si rivelano una vera e propria ripartenza in grande stile per una delle band più iconiche degli anni ‘80 e ‘90. Forse un giorno Nuno Bettencourt morirà schiacciato dal peso del suo stesso ego e dalle responsabilità ma, fortunatamente, non è stato questo il giorno.

Luglio 2017 | Extreme in concerto al Live Club di Trezzo sull’Adda (Milano), foto di Davide Merli

EXTREME: La scaletta del concerto all’Alcatraz di Milano

It (‘s a Monster)
Decadence Dance
#REBEL
Rest in Peace
Hip Today
Teacher’s Pet / Flesh ‘n’ Blood / Wind Me Up / Kid Ego
Play With Me
OTHER SIDE OF THE RAINBOW
Hole Hearted
Cupid’s Dead
Am I Ever Gonna Change
THICKER THAN BLOOD
Midnight Express
HURRICANE
More Than Words
BANSHEE
Take Us Alive / That’s All Right
Flight of the Wounded Bumblebee
Get the Funk Out

Encore
SMALL TOWN BEAUTIFUL / Song for Love
RISE

THE LAST INTERNATIONALE: La scaletta del concerto di Milano

Intro – A Cappella
Killing Fields
Life, Liberty, and the Pursuit of Indian Blood
1984
Wanted Man
Hard Times

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