Metti un tramonto di luglio che lascia spazio nel giro di mezzora a una distesa di stelle, metti un intimo anfiteatro di cemento immerso nella pineta, metti un incrocio generazionale fra chi c’era più di vent’anni fa all’uscita di “Turbe Giovanili” e chi nel 2002 c’è nato, e forse anche più tardi. Ecco creata la base per il cocktail estivo del concerto di Fabri Fibra a Lignano Sabbiadoro.
La scaletta è la replica del Caos Tour 2022, con l’aggiunta – tra “Calipso” e “Vip in Trip” – di un pacchetto con i featuring di successo degli ultimi tempi sparati uno dopo l’altro, tra cui spicca “Parafulmini” dichiarato disco d’oro poco meno di una settimana fa. I più saltano e si divertono, ma tra il pubblico qualcuno disapprova: “Ho pagato più di quaranta euro, vorrei sentire più Fibra e meno pezzi registrati. Altrimenti mi bastava Spotify”. Ci può stare.
La soluzione? Forse una qualche ospitata sul palco ogni tanto…
Ma ciò non basta a far crollare il più autentico bugiardo della scena rap nostrana.
Fabri Fibra resta fedele a se stesso sempre e comunque e, cosa fondamentale, è carico di credibilità. Non si conforma al bisogno di generare effetti wow a tutti i costi e continua saldo sulla via della tradizione; sul palco ci sono solo lui, con una maglia tributo a Eddie Guerrero da invidia, e il fidato Dj Double S, che come al solito è coinvolto nel live a 360° scratchando le basi e interagendo sia con Fibra che con il pubblico. Una colonna portante irrinunciabile.
Questo è il rap italiano. Pulito. Senza fronzoli. Non serve niente altro.
Manca un po’ di improvvisazione, di freestyle magari? Sì, ma chi se ne frega.
In contesti come l’Arena Alpe Adria, più raccolti rispetto ai grandi festival all’aperto o agli stadi, Fibra sembra divertirsi molto di più, e si sente. L’atmosfera che si è respirata a Lignano è decisamente diversa in confronto, ad esempio, al live dello scorso anno all’AMA di Romano d’Ezzelino. Va meno di fretta (pur riuscendo a concentrare oltre trenta tracce in un’ora e mezza), si esibisce con un ritmo preciso ma molto meno vorticoso. All’AMA la sensazione era quella di chi voleva chiudere in fretta il compitino e andarsene a casa. A Lignano no. Relax, tra amici.
Il contatto con i suoi fan è più diretto, Fibra li guarda negli occhi da vicino, è quasi lui a farsi trascinare dal pubblico, la sua linfa vitale, e ne esce rigenerato.
Non manca il momento old school. Qualcuno passa sul palco una maglia con il cerbero dei Club Dogo. Fibra la guarda e quasi si emoziona: “C’è dell’underground stasera”, esprime soddisfatto, e ricorda (o rivendica?) da dove nasce
tutto ciò: “Questa roba esiste grazie ai Dogo e a me…cosa credete?”.
Un live carico di positività, di affetto del pubblico verso Fibra, e viceversa. La parola “amore” viene pronunciata più e più volte, è questo che Fabri Fibra desidera trasmettere ora, quasi a ripulire la scena da un modo di fare e un linguaggio politicamente scorretti che oggi, in mezzo a trapper e aspiranti fenomeni impegnati a riempire il loro vuoto di contenuti con violenza e termini “scioccanti” (davvero? nel 2023?), non serve davvero più.
Concludendo? Niente momenti clou – anche se poter ascoltare “Rap in Vena” e “Verso altri lidi” dal vivo è sempre un pugno allo stomaco che genera pelle d’oca – ma un concerto che scorre liscio, con equilibrio e pura voglia di divertirsi.
Valeva il biglietto? Magari con qualche momento “Spotify” in meno, ma decisamente sì. Fabri Fibra è (ancora) tanta roba (ultima cit., promesso).
FABRI FIBRA – la scaletta del tour estivo 2023
- Intro (cielo)
- GoodFellas / Brutto Figlio Di / Sulla Giostra
- Cronico
- La pula bussò (Tradimento reloaded)
- Fenomeno
- Demo nello stereo
- Propaganda
- Stelle
- Pamplona
- Rap In Guerra / Applausi per Fibra
- Rap In Vena / Non Crollo / Non Fare La Puttana
- Come Vasco
- Bugiardo
- Cocaine
- Verso altri lidi
- Yoshi
- Caos
- Fotografia
- Calipso
- Vip In Trip
- La soluzione
- Panico
- Stavo pensando a te
- Luna piena
- Tranne te
- Dalla A Alla Z