Articolo di Chiara Amendola | Foto di Virginia Bettoja
Arrivo ai Magazzini Generali stremata dal caldo hardcore e con la perdita di ogni forza di volontà.
Non sono certa che la band che ha messo in crisi il mio orientamento sessuale durante l’adolescenza meriti tutto ciò da parte mia. Armata di acqua fresca – molto più gustosa di una birra doppio malto quando fuori ci sono 38 gradi – mi faccio coraggio e mi immergo tra la folla.
Mi ritrovo ingorgata in sciami di donne attempate e nostalgiche – e anche qualche uomo, ma solo accompagnatori – in arrivo come da un ritiro spirituale in autobus Granturismo. Sembra di prendere parte a un numeroso addio al nubilato, con qualcuno che di tanto in tanto tende una birra verso il palco, come se fosse un’orgogliosa fiaccola olimpica.
Intorno a me sbiadite t-shirt anni novanta che ritraggono la band in età scolare, e qualche cartello sventolante che recita promesse d’amore nei confronti di Taylor Hanson. E ancora, ragazze dall’aspetto dark, donne in carriera, madri di famiglia, tutte unite da una missione comune: perdere la dignità ancora una volta dinnanzi alla band dell’infanzia.
l fratelli Hanson saranno per sempre ricordati come il trio biondo dai denti perlati che nel 1997 ottenne un primo posto internazionale con MMMBop con oltre 10 milioni di copie vendute del loro album di debutto, Middle of Nowhere, e tutto questo prima di aver superato la pubertà. Ora li ritroviamo trentenni, padri sobriamente vestiti (di 14 figli se sommiamo la prole di ogni singolo) con una testa piena di capelli castani e qualche pelo sul viso.
Ammetto che nel corso degli anni gli Hanson hanno dimostrato di non essere una semplice boy band ma tre musicisti con un grande bagaglio di esperienze e un innato talento musicale, ed in effetti era prevedibile, considerando che la prima parola che hanno pronunciato è stata Si bemolle.
In queste tre decadi hanno pubblicato attivamente nuova musica – oltre a mettere al mondo intere squadre di lacrosse – e hanno recentemente lanciato un nuovo album “Red Green Blue” che segna il loro 30° anniversario, riunendo le tre voci creative anche nella produzione artistica.
Con mia grande sorpresa, la band apre il concerto con uno successo degli esordi, “Where’s the Love”. L’energica canzone è l’intro perfetto di uno spettacolo con tantissime aspettative amarcord, e in effetti le prime canzoni della scaletta sono quasi tutte incentrate sui loro più grandi successi.
“Don’t Let Me Down” vede Zac Hanson alla voce, cosa che gli si addice molto, credo che i batteristi che cantano debbano essere l’epitome del multitasking fatto bene.
Mentre il trio spazia da un album all’altro durante il set, uno dei miei momenti preferiti è la versione acustica di “Penny & Me”, brano che ha riportato la band sul radar nel 2004 – momento cruciale della carriera quando hanno deciso di lasciarsi alle spalle la major che li ha portati alla ribalta creando una propria etichetta indipendente.
Dalla regia – che poi è la nostra fotografa Virginia, inopinabile fan del gruppo – mi suggeriscono che lo sguardo di Taylor Hanson, dopo un’attenta osservazione, è più incattivito rispetto al passato, sarà in crisi con la moglie all’alba del settimogenito? Molto probabile.
L’ovvio pezzo forte dello show, “MmmBop” arriva dopo una lunga carrellata di pezzi poco prima dell’encore – dove è stato riproposto – ma il pubblico boomer tradisce il momento per la fama digitale, godendosi poco la performance e flirtandola dallo schermo dei cellulari.
Nonostante il parterre poco nutrito c’è qualcosa in questa serata che si avvicina alla Hanson-mania ed è surreale, ma al contempo stranamente commovente che una band, che ci si aspettava fosse bruciata anni fa, ispiri ancora così tanto amore.
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HANSON: la scaletta del concerto ai Magazzini Generali di Milano
1.Where’s the Love
2.A Minute Without You
3. Runaway run
4.Against the World
5.Thinking of You
6.If Only
7. Don’t Let Me Down
8. Child At Heart
9. I will come to you
10. Go
11. Juliet
12. Penny & Me
13. River
14. Madeline
15. Write you a song
16. This time around
17. Cold As Ice
18. Thinking ‘Bout Somethin’
19. And I Waited
20. Wake up
21. Save Me
22. Only love
23. MMMBop
24. Get the Girl Back
25. Lost Without Each Other
26. MMMBop/ In the city
Mariantonietta
21/06/2022 at 16:52
Non era Rambling heart, ma wake up.
Chiara Amendola
21/06/2022 at 16:53
Ciao Mariantonietta, grazie per la segnalazione!
Alessandra
30/08/2022 at 17:54
Non boomers, semmai millennials!