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Reportage Live

Graspop Metal Meeting 2023 – Day 1: i Guns N’ Roses inaugurano l’ennesima edizione da record

Graspop Metal Meeting 2023 – Day 1: I Guns N’ Roses inaugurano l’ennesima edizione da record.

Articolo di Jennifer Carminati | Foto di Andrea Ripamonti

Il Graspop Metal Meeting è una festival di musica heavy metal estivo nato nel lontano 1996 che si svolge annualmente a Dessel in Belgio e che ogni anno supera il record raggiunto l’anno precedente in termini di affluenza di pubblico e qualità oltre che varietà delle proposta offerta.

Il festival belga ha lanciato la sfida all’HellFest come main metal events di tutta Europa, basta scorrere la scaletta dei due eventi per leggere gli stessi nomi o quasi, soprattutto nella parte alta del tabellone, e dunque cosa li differenzia direte voi?

Per quanto vi posso dire io, ho avuto da subito l’impressione che, forse per le dimensioni della location, forse per sua filosofia, il GMM è decisamente più vivibile del suo diretto concorrente; sicuramente l’organizzazione è davvero di altissimo livello e nulla è lasciato al caso.

Per quattro giorni di fila, 15-16-17-18 giugno 2023, la piccola località belga situata a pochi chilometri dall’Olanda, aprirà di nuovo le porte del paradiso metal con una line-up che definire spettacolare sarebbe riduttivo.

È dallo scorso autunno, quando uscirono i primi nomi headliner, che il mio personalissimo conto alla rovescia per questi primi giorni di ferie estive è iniziato. Chiamarle ferie è un eufemismo visto che saranno 4 giorni di zero dormire e puro devasto, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena per chi come me ama la dimensione live più di ogni altra cosa.

Il GMM è un appuntamento imperdibile anche o forse soprattutto per la varietà offerta di generi metal che accontenta davvero tutti: hard rock, death, black e trash thrash, punk e metalcore, e proposte più leggere e orecchiabili a scaldare tipicamente gli animi del primo pomeriggio. Insomma oltre che essercene per tutti i gusti culinari come vi ho anticipato prima ce ne è davvero anche per tutti i gusti musicali e per tutte le orecchie.

I gruppi si alternano su ben 5 stage: South e North Stage, enormi e scoperti, Jupiler più piccolo e sempre scoperto, mentre gli altri due Marquee e Metal Dome si trovavano sotto dei tendoni dove si riusciva tutto sommato a respirare. Insomma, con quasi sempre due band in contemporanea a suonare bisogna fare delle scelte su chi vedere e chi no. Per cui, selezione alla mano, assolutamente a discrezione personale ripeto, tabellone a portata di App e via si parte, ecco che oggi giovedì 15 giugno 2023 il conto alla rovescia è finalmente finito e inizio dunque con il raccontarvi il giorno 1 di questo GMM2023.

MAMMOTH WVH

Ad inaugurare la giornata, sul South Stage, sono i Mammoth WVH, band nata nel 2015 a Los Angeles. Inizialmente era una one man band, formata da Wolfgang Van Halen. Solo successivamente si aggiungeranno quattro membri, ma restano conosciuti come “il gruppo del figlio di Eddie Van Halen”, ovvio quindi che le aspettative fossero altissime, ma vi spoilero già, saranno pienamente soddisfatte. Si dimostrerà essere degno erede del padre portando avanti la tradizionale bravura di famiglia con la chitarra avendo un talento che pare innato offrendoci uno spettacolo di puro hard rock senza annoiare mai. Questa è una delle rare occasioni per vederli all’opera esibendosi raramente fuori dagli Stati Uniti e dal Canada e i Mammoth WVH suoneranno per circa quarantacinque minuti il loro mix di hard rock, rock e metal alternativo con una scaletta che ci farà conoscere meglio i pezzi del loro album di debutto, e che verrà apprezzata dal pubblico guadagnandosi numerosi e meritati applausi.

Spiritbox in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Spiritbox in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

SPIRITBOX

Giusto il tempo di spostarsi a lato, sul North Stage, e attendiamo per pochi minuti l’esibizione dei canadesi Spiritbox, nati nel 2017 per iniziativa della carismatica cantante Courtney LaPlante e del chitarrista Mike Stringer, che stanno letteralmente spopolando, ovunque vadano il soldout è garantito, e credo sia dovuto alla loro proposta giovane e sincera, post o progressive metalcore che dir si voglia, con numerosi inserti djent. Dopo una breve intro che vede i quattro salire sul palco, gli Spiritbox attaccano immediatamente inanellando uno dopo l’altro i loro successi, con breakdown devastanti e alternando sapientemente melodia e aggressività. La frontwoman è davvero tale, sa tenere magistralmente il palco, e questo loro alternare ritmi diversi come anche le voci, spesso growl ma a tratti pulite, con un’intensità travolgente piace al pubblico che su alcuni pezzi canta insieme a Courtney all’unisono, a dimostrazione di quanto siano conosciuti e apprezzati nonostante abbiamo solo un album all’attivo. La loro scalata verso il successo sono certa che continuerà perché la qualità dei quattro canadesi è fuori discussione e lo meritano assolutamente, gusti personali a parte.

Tom Morello in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Tom Morello in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

TOM MORELLO

Thomas Baptiste Morello è conosciuto per il suo ruolo con i Rage Against the Machine e poi con gli Audioslave e Prophets Of Rage, ma da qualche anno ha intrapreso una carriera solista che gli sta portando non poche soddisfazioni, grazie alle prestigiose collaborazioni presenti nel disco. Dal vivo pero’ non è la stessa cosa e la prestazione, a mio parere, stenta a decollare…fino a quando, colpo di scena, circa a meta’ setlist lo raggiunge sul palco Slash, e il valore aggiunto si vede e si sente. Entrambi hanno uno stile di chitarra unico e inconfondibile, che li ha resi entrambi delle leggende nell’olimpo dei chitarristi, e vederli sullo stesso palco vi garantisco è stato un bel momento condiviso di musica di alto livello. Detto questo, un concerto di Morello da solo personalmente non tornerei a vederlo, manca un cantante altrettanto di spessore, che renda il giusto sostegno alle sue ritmiche inconfondibili.

MARDUK

Prendo una birra al volo mentre mi sposto in fondo all’area concerti dove si trova il Marquee, palco al coperto, per vedere i Marduk con cui l’atmosfera si fa infernale in tutti i sensi. Corpse paint che li contraddistingue e una scenografia scarna, non hanno bisogno di fronzoli per sbatterci addosso tutta la loro violenza. Mortuus entra per ultimo, dopo che Morgan e gli altri due si sono già sistemati sul palco, pronti per dare inizio a una vero e proprio assalto sonoro che ci farà sentire per i prossimi 50 minuti in un caldissimo, in tutti i sensi, girone infernale. I brani della setlist proposta, che spaziano nell’intera discografia, dal primo album Dark Endless del 1992 all’ultimo Viktoria del 2018, sono perfetti per tenere alta l’attenzione e il coinvolgimento del pubblico e ogni ulteriore commento sarebbe davvero superfluo. Dopo trent’anni di carriera i Marduk, sono ancora perfettamente in grado di fare metal estremo, con un’ immutata attitudine sul palco che pochi artisti possono vantare. Mortuus é in gran forma e con la voglia di esserci qui oggi, nulla da dire sulla voce e presenza scenica davvero impeccabili, cosa che in altri concerti loro non mi era parso di percepire; Morgan alla chitarra è una certezza con la sua aggressività che sembra volerle spezzare quelle corde più che suonarle e i due musicisti che li seguono live sono assolutamente all’altezza della situazione, mi è piaciuto soprattutto il batterista Simon, incappucciato dietro la batteria, potente e preciso che non ha perso un colpo che sia uno. I Marduk, come detto, sono in giro da molto tempo, ma se questo è il loro stato oggi credo proprio ce li ritroveremo tra i piedi ancora per un bel pò di tempo, e ne siamo solo che contenti. Duri, cattivi, intransigenti e pur restando praticamente fermi nelle loro posizioni provocano pogo, stage surfing e moshpit selvaggi nel pubblico presente in maniera cospicua sotto questo telone che sta raggiungendo temperature veramente alte. Outro d’ordinanza a seguire un suo urlo che sembra uscire dagli inferi come ci apprestiamo anche noi ora a fare uscendo dall’aria infernale che si è creata qui sotto per andare a respirarne di pulita e fresca, come il gruppo che sta per salire sul South Stage. Micidiali davvero, ad ora i miei preferiti, ma siamo ancora all’inizio di questa lunga giornata, vediamo se cambierò idea.

Papa Roach in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Papa Roach in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

PAPA ROACH

E non faccio in tempo ad avvicinarmi al palco che vedo un insetto steso a zampe all’ aria su un telo nero e capisco quale sia la postazione dei Papa Roach. Forse non l’ho detto prima, i due palchi principali, North e South Stage sono praticamente adiacenti, separati fino a un certo punto da teloni divisori, per cui è abbastanza rapido lo spostarsi da uno all’altro, stando attenti al fiume di persone che camminano in senso contrario al tuo. Fanno capolino sul palco delle fiamme vere come se l’atmosfera non fosse già abbastanza rovente. Jacoby è davvero un trascinatore di folle, e lo dimostrano i numerosi pezzi cantati a squarciagola da tutti. Dopo pochi minuti dall’inizio chiama un wall of death seguito da un mosh pit di dimensioni davvero considerevoli, a dimostrazione che il pubblico se correttamente incitato risponde prontamente senza farselo ripetere due volte. I californiani tutto sommato sono ancora freschi dalla pubblicazione del loro ultimo album, Ego Trip, da cui ovviamente pescheranno alcuni brani da proporre nella setlist di questa sera ma è lecito e doveroso aspettarsi anche pezzi più classici e datati del loro repertorio. Fin da subito carichissimi e con la voglia di spaccare sul palco del GMM23, la band si dimostra essere una macchina con gli ingranaggi perfettamente oliati e Jacoby rimane assoluto protagonista della scena e un perfetto frontman, che interagisce con il pubblico oltre che corre da una parte all’altra del palco con il suo sorriso sincero e bonario ringraziandolo più volte per l’affetto e l’energia dimostrate. C’è tempo anche per una cover, Firestarter dei Prodigy su cui chiede di saltare come bolle impazzite a questa folla che sembra davvero una marea umana. A chiudere il loro live ci pensa quello che rappresenta in pieno i Papa Roach, Last Resort, un vero e proprio inno generazionale che è sopravvissuto a tutti questi anni e che riascoltandolo ora fa riemergere nei quarantenni come me tutti i ricordi dell’adolescenza, di quegli anni dettati dalle prime turbe amorose o disagi interiori che si deve ancora imparare a gestire prima di diventare adulti, e si, lo so cosa state pensando, non si impara mai davvero. La band lascia il palco dopo essersi abbracciati calorosamente tra loro e dopo aver ricevuto il giusto tributo dal pubblico che per tutta la durata del loro show ha ballato, pogato e cantato senza risparmiarsi, ricambiando da sotto l’energia ricevuta dal palco. Questo è stato il live dei Papa Rach e dovrebbe essere quello che succede in ogni Live che si rispetti, e la maiuscola è voluta.

Arch Enemy in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Arch Enemy in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

ARCH ENEMY

Mi sposto di nuovo per assistere alla performance degli Arch Enemy, ma decido di vederli stando esattamente nel mezzo, dove finisce questa sorta di separé tra i due palchi principali e c’è un video wall perfettamente piazzato, come tutti gli altri presenti nell’area concerti, che permettono così di assistere al concerto da ogni punto ci si trovi. Deceiver, Deceiver, è un opener da pogo perfetto per sfruttare al meglio sin da subito la presenza scenica di Alissa e dei chitarristi Michael Amott e Jeff Loomis. Il loro è un indovinato death metal con venature epico/melodiche e testi molto semplici ed immediati, interpretati magistralmente dalla bella e brava frontwoman dai capelli blu come l’attillatissima tuta che lascia poco spazio all’immaginazione, con un volto angelico ma dalla cui bocca escono urla laceranti con un growl impeccabile; inoltre tiene il palco molto bene e sfrutta appieno la sua femminilità con una notevole presenza scenica, a tratti ammiccante nonostante stia praticamente grugnendo appunto. Da sottolineare anche la notevole performance della coppia d’asce, che nella conclusiva Nemesis si son presi dei meritati seppur brevi momenti di solo. Si dice che il loro nome sia una garanzia dal vivo e, anche questa volta ce ne han dato una riprova, restando sempre fedeli alla loro proposta senza deludere ma i fan che li seguono fedelmente in ogni esibizione e che son certa erano presenti in maniera copiosa a riempire le prime file.

Ci allontaniamo nuovamente soddisfatti quindi da questo palco per dirigerci di nuovo verso il South Stage, ma nel mentre, molti come la sottoscritta ne approfittano per prendere una birra nelle belle funzionali e numerose aree ristoro. Un pomeriggio perfetto questo che sarà solo il preludio di una serata altrettanto perfetta, dal clima alla location.

Alter Bridge in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Alter Bridge in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

ALTER BRIDGE

Questa per me è la prima volta che vedo dal vivo gli Alter Bridge, non fanno parte dei miei ascolti, ma ero davvero curiosa di potere vedere e sentire il contrasto che ho sempre notato, quando mi capita di sentirli in radio, tra la pesantezza dei loro riff e la voce pulita di Myles Kennedy. ll gruppo ha a disposizione 60 minuti per dare in pasto ai fan il meglio della loro discografia, e non deluderanno le aspettative dei numerosissimi accorsi per assistere alla loro performance. Il gioco di luci sul palco è perfettamente proporzionato e coerente con i pezzi, ed è una cosa che è sempre bene apprezzare, non essendo affatto scontata. Musicisti eccellenti: Brian Marshall e Scott Phillips, rispettivamente al basso e batteria, sono praticamente perfetti, Mark Tremonti suona con una facilità sconcertante e che dire del frontman, Myles Kennedy, con un’estensione vocale unica e ben lungi dall’essere solo un chitarrista che canta. Nonostante qualche piccolo problema nei volumi, la voce spariva completamente in alcuni brevissimi tratti, ma credo dipenda solo da dove si è posizionati durante il concerto, visto il vento fresco che ci farà praticamente sempre compagnia oggi, la performance molto professionale e la scaletta proposta hanno reso questo inizio serata del primo giorno del GMM23 un momento davvero di ottimo spessore musicale per gli amanti di queste sonorità molto radiofoniche.

Ed è con questa temperatura fresca e ancora luce in cielo che ci prepariamo ad assistere ad altre cinque ore di ottima musica con due gruppi molto attesi dalle migliaia di persone accorse da ogni dove quest’oggi a Dessel.

Ghost in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it
Ghost in concerto al Graspop Metal Meeting 2023 di Dessel foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

GHOST

Anche per i Ghost, per la sottoscritta, è la prima volta che assisto ad un loro spettacolo live, ma è come se ci fossi già stata in un certo senso, per quanti fan sempre parlare di loro. Prima salgono sul palco i Nameless Ghoul e le due Nameless Ghoulette e poi eccolo Papa Emeritus IV che fa il suo ingresso in scena sul cui sfondo troviamo le vetrate di una cattedrale gotica, giusto per rimanere in tema religioso ovviamente. I Ghost eseguiranno alternativamente pezzi recenti e classici, soddisfacendo i fan sia nuovi che di vecchia data, perché i Ghost sono un fenomeno che ha saputo abbracciare diverse fasce d’età, con la loro proposta teatrale e originale, e soprattutto grazie al carismatico frontman che sa come attirare l’attenzione e come guadagnarsi fette sempre più grandi di fanbase. Prestazione eccellente di tutti i musicisti coinvolti sul palco che danno manforte a Papa Emeritus IV in un continuo crescendo di sonorità, cambi di stile si, ma con ritornelli che restano sempre molto orecchiabili. Essere ad un loro concerto è come essere a teatro, visti i numerosi cambi d’abito e i siparietti che vedranno coinvolti tutti i componenti della band, con un momento persino comico che vede il breve ritorno di Papa Nihilus, portato in scena in una cassa durante Miasma e rianimato poi con un defibrillatore da un fonico che verrà strozzato dallo stesso Papa prima di cominciare a suonare il suo sassofono. Mary on a Cross è cantata praticamente da tutti come molti dei pezzi proposti questa sera, se non tutti devo essere sincera, questi Ghost ai più piacciono, forse non ai metallari vecchio stampo, ma alla stragrande maggioranza dei metalheads accorsi qui quest’oggi o come in ogni altra loro esibizione che rasenta spesso il sold out. A chiudere la loro spettacolare e affascinante performance ci pensa Square Hammer con una cascata di scintille immersa su uno sfondo di luci coloratissime a dimostrazione di quanto i Ghost puntino davvero molto sulla presenza scenica e sull’esibizione live, cercando di colpire il pubblico con effetti speciali oltre che come detto una prestazione ai limiti del teatrale. Buona la prima per quanto mi riguarda.

GUNS’N ROSES

E ora, mancano solo venti minuti allo spettacolo più atteso della giornata, i Guns N’Roses stanno per salire sul palco e le migliaia di persone qui per loro oggi, provenienti da ogni dove, corrono per accaparrarsi una visuale migliore e non perdersi neanche un minuto delle oltre quasi tre ore che i Guns ci offriranno. Iniziano con It’s so Easy, un loro classico quindi, ma nella scaletta, da abili professionisti quali sono i nostri, sapranno ben alternare il vecchio al nuovo corso. È con Welcome to the Jungle che la folla si scatena, dai giovani ai molti meno giovani presenti oggi, altra cosa che ho notato durante le ore passate qui al festival è la copiosa presenza di over 6o ma direi anche 70 per molti. Speriamo di arrivarci anche noi a quell’età con lo stesso carisma e un’attitudine rock che ti fa muovere dal divano per assistere ad un concerto, o meglio ancora ad un impegnativo festival. Nella loro lunga setlist trovano spazio anche numerose cover, vi cito solo quella che ho particolarmente apprezzato, ovvero Slither, brano dei Velvet Revolver cantata ovviamente dal sempre fisicato Duff Mckagan. Personalmente, vi posso assicurare che ne ho visti davvero tanti di concerti, ma della durata di quasi tre ore gran pochi, e ci sarà un motivo… è un minutaggio oggettivamente pesante e lo è ancor di più se teniamo conto che siamo all’ultimo gruppo di una giornata all’interno di un festival. La stanchezza si fa sentire per tutti noi qui presenti, ancora più per chi magari è in viaggio da stanotte, e non è questione di amare o meno i Guns, è oggettivo per la voce di Axl dei giorni nostri tre ore sono troppe, decisamente troppe. Axl resta uno dei più grandi frontman al mondo, ancora fa spettacolo e il palco lo sa tenere certo, come sa gestire folle oceaniche di pubblico, ma quello che manca è la voce, che non ci arriva più a certe tonalità, punto. Tra entusiasmi del pubblico, lacrime di gioia o tristezza si sono succedute Estranged, Rocket Queen, Absurd e Civil War, intervallate da lunghi momenti di solo di Slash, senza il quale i Guns non sarebbero più tali, e menomale che nel loro caso, la forza dell’amicizia ha sempre superato i numerosi contrati e diverbi avuti negli anni, e ancora oggi suonano sullo stesso palco insieme. Ovviamente non sono mancate November Rain, Knockin’ on Heaven’s Door e Don’t Cry vere e proprie pietre miliari nel mondo del rock, non solo della loro discografia. Encore con due altri pezzi da novanta come la bellissima Patience e la conclusiva Paradise City che per un’ultima volta sconquassa tutti i presenti, per chi ha ancora rimasugli di forze che glielo permettono. Tutto molto bello davvero eh, nulla da dire, ma per il futuro sarebbe bene tagliare il minutaggio per provare a mantenere lo standard qualitativo un pochettino più alto e più a lungo soprattutto. Certamente i loro fan apprezzano questa loro scelta, per cui forse, va bene anche cosi. Lunga vita ai Guns e ai loro lunghissimi show.

È su questi successi intergenerazionali che pochi artisti come i Guns han saputo unire tra loro che si conclude questa prima giornata del GMM2023. È ora di tornare al nostro b&b, non per riposare ma per lavorare io sul report che avete appena letto e Andrea sulle foto che avete appena visto. Guardiamo già al secondo giorno che si preannuncia il più metal dei quattro, ma ve ne parlerò domani. Per oggi chiudo qui, stanca, ma assolutamente felice di esserci.

Stay metal and stay tuned, see you tomorrow.

Clicca qui per vedere le foto del Graspop Metal Meeting 2023 – Day 1 (o sfoglia la gallery qui sotto)

Ghost
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Bergamasca nell'animo, Milanese d'adozione. Di giorno Ingegnere di sera mi trovate con una birra in mano ad un concerto rock o metal. Amo camminare e visitare città che non conosco. Mi piace leggere e ovviamente ascoltare musica, immancabile sottofondo delle mie giornate. Per me essere Rock è una filosofia di vita. I'm hard on the outside but soft on the inside, come un tortino al cioccolato con cuore fondente, of course.

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