Articolo e foto di Roberto Finizio
Erano sicuramente la band più attesa del 2018, tanto che l’unico argomento e quesito irrisolto era “Ma quando suoneranno in Italia i Greta Van Fleet?”
Non si arrivò alla fine della stagione calda che il quesito fu risolto e venne annunciata la prima ed unica data italiana della band americana, attesa per febbraio 2019 all’Alcatraz con biglietti polverizzati al primo spostamento di mouse. Prevedibile, infatti molti si chiesero perchè non fu scelta subito una location più grande. Mise tutti d’accordo Joshua Kiszka, strepitosa voce della band, che a causa di una fastidiosa laringite dovette dare forfait al tour invernale, rimandando il caldo popolo italiano al successivo autunno ma regalando al bel paese un palcoscenico più adatto per la loro prima esibizione.
Si è quindi consumato ieri sera nella splendida cornice dell’Arena Joe Strummer di Bologna la prima data italiana della band più attesa da fan e detrattori. I tre fratelli Kiszka e Daniel Wagner, considerati il fenomeno musicale del momento, hanno letteralmente spettinato i 15 mila accorsi la Bologna Sonik Park con un concerto da band matura nonostante la giovane età.
Li ritrovo ad un anno ed un mese dall’esibizione al Pinkpop Festival e devo dire che la maturazione si sta compiendo in proporzioni molto rapide. Questi ragazzi sul palco ci sanno stare eccome, al di là delle critiche, delle accuse di essere dei cloni e di essere sopravvalutati. Magari non diventeranno i nuovi Zep, magari li ricordano un po’ troppo, ma anche per imitare bisogna essere bravi ed andare sul palco con questa maturità non è da tutti.
La cosa interessante è stata vedere un pubblico vario, dai ventenni agli over 50, probabilmente molti di questi arrivati con spirito critico, pronti a smontare subito i ragazzi del Michigan, ma vi posso assicurare che le facce con occhi lucidi e sgranati che ho visto ieri diceva tutt’altro.
Un’ora e mezza di suono potente pulito, belli da vedere e da sentire, una scaletta di pochi brani giustamente vista la loro povera discografia, ma il tutto condito dalla voglia di suonare, di stupire, con assoli interminabili ed acrobatici Jacob Kiszka, accompagnati da acuti di Joshua da sfondare il muro del suono.
Un’attitudine che preannuncia solamente un grande futuro, magari non da dei del rock ma sicuramente fra qualche anno il concerto di ieri sera resterà negli annali degli eventi da ricordare.
Chi non c’era ed aveva già acquistato il biglietto per l’Alcatraz se li gusterà a novembre, mentre l’augurio è di ritrovarli presto anche in una grande arena indoor. Ecco forse l’unica pecca del Bologna Sonic Park, per il resto una bellissima struttura, una delle location estive italiane migliori che ricordi negli ultimi anni, è stato un suono che tendeva a perdere di qualità e potenza andando verso la collinetta che chiude l’arena naturale bolognese.
Clicca qui per vedere le foto dei Greta Van Fleet a Bologna (o sfoglia la gallery qui sotto).
GRETA VAN FLEET – La setlist del concerto al Bologna Sonic Park
Curtain Falls
Highway Tune
Blake Smoke Rising
Flower Power
Watch Me (Labi Siffre cover)
The Music Is You (John Denver cover)
You’re The One
Age Of Man
Black Flag Exposition
Watching Over
Lover,Leaver (Taker,Believer)
Encore:
Safari Song