Mi siete mancati come l’aria! Mi sento la tachicardia, quella bella. E mi sento onorata, ancora una volta, di poter avere davanti ai miei occhi, dopo tanti anni, così tanta gente! Questo è il nostro anniversario!
Queste alcune delle parole di Laura Pausini ieri sera, al Teatro Carcano di Milano, dove si è conclusa la maratona live voluta dall’artista, per festeggiare i suoi 30 anni di musica.
Proprio nel giorno in cui, 27 febbraio, Pippo Baudo la prese per mano proclamandola vincitrice del Festival di Sanremo dando così il via ad una carriera a dir poco sfolgorante, piena di canzoni, dischi, prestigiosi riconoscimenti e soprattutto amore incondizionato da parte del pubblico di tutto il mondo, Laura, o Iron Laura visto quello che ha messo in atto, ha voluto ricambiare questo amore, raggiungendo più fan possibili, con un evento unico nel suo genere. Una 24 ore musica attraverso 2 continenti, 3 differenti location, in ognuna delle quali è stata celebrata una decade di successi. Dall’Harlem’s World-Famous Apollo Theater di New York, a The Music Station di Madrid per terminare poi nel capoluogo meneghino, nel teatro di Corso di Porta Romana.
E di amore ce n’era davvero tanto ieri sera. Già dalle 21.00 (apertura porte prevista per le 22.00) una lunga fila di fan attende la cantante di Solarolo, molti giunti da diverse parti d’Italia, alcuni speranzosi senza biglietto, ma anche tanti giornalisti, personaggi pubblici ed influencer arrivati per questo importante anniversario. Alle 23.00, con una puntualità svizzera, un cono di luce ad illuminare la giacca iconica di Laura appesa all’asta del microfono, dà il via alla serata. Nota da fashion week appena conclusa: sia lei, sia la band, vestono Emporio Armani.
Una decade di successi per tappa dicevo. A Milano, quelli dell’ultimo decennio. Benvenuto accolto da una sala in piedi a telefoni spiegati per immortalare il momento, è il primo brano della serata. Una grinta, una voce ed un’energia che se ne fregano del sonno o dei continenti. Tutti sul palco sembrano (o sono) freschi, carichi, raggianti. Il teatro è pervaso da quell’adrenalina che nasce dall’attesa, da occhi che sorridono e bocche spalancate a cantare! Tutti in piedi ad applaudire e a tributare il giusto riconoscimento ad un’artista che, da ragazza della porta accanto che porta sempre con sé le proprie radici (come ci ha raccontato), è diventata una delle artiste più acclamate al mondo. E l’evento del trentennale, con il bagno d’affetto che lo ha accompagnato, ne è la dimostrazione.
Durante gli applausi, le battute e i primi scambi tra Laura e i presenti, abbiamo modo di apprezzare la scenografia, dominata dall’opera di Fabio Novembre a fondo scena. Sono rappresentate due figure femminili, speculari. A ben guardare, ci sono una L, una P, nel cui incrocio danno vita ad una clessidra, che rappresenta appunto il tempo. E la donna, Laura, che guarda avanti. Una forte simbologia che troverà presto spiegazione.
Ma ritorniamo alla serata. Tanti i momenti di pura chiacchiera e simpatia, oltre ovviamente alla musica. La straordinarietà della Pausini sta proprio nell’impeccabilità e la professionalità che ha come performer, sia dal punto di vista della voce, sia dal punto di vista dell’interpretazione e del tenere il palco, unita alla schiettezza e genuinità di ragazza, che trasmette ed emerge ogni volta che si rapporta con il pubblico (i suoi amici di sempre), che sia per un racconto, un commento o… i saluti in videochiamata al cugino australiano di un ragazzo in prima fila! 30 anni di carriera, ma la maturità di artista non ha modificato la sua spontaneità e schiettezza verso il suo pubblico.
In questo mix di amore e valore, abbiamo ascoltato e cantato brani come Non ho mai smesso, Limpido, Lato destro del cuore. Arrangiamenti ficcanti per canzoni rese non solo in italiano, ma nelle 5 lingue di Laura. Ogni pezzo un successo ed una precisa collocazione nella colonna sonora della vita di ognuno dei fan. Difficile definire un momento più atteso di un altro, ma decisamente toccante Io sì, brano di Diane Warren, colonna sonora del film La vita davanti a sé (con la fantastica Sofia Loren) che le è valso la candidatura agli Oscar 2021. Una resa voce e pianoforte da brivido.
Ma brividi anche nei pensieri e nelle condivisioni legate a quello che verrà. Dopo un anno difficile e di fragilità, come ci racconta, ho bisogno di sentire ancora paura, voglio sudare, senza avere la certezza di quello che succederà. È mezzanotte, è finita la festa del nostro trentennale. Da questo momento comincia qualcosa di nuovo. E lo voglio fare con voi!
Il brano conclusivo della scaletta, è un regalo: l’anticipazione di un inedito dal titolo Un buon inizio. Ovvero: quando il messaggio contenuto nel testo unito alla forza trasmessa dalle note, creano quell’energia al sapore di commozione tipica di un futuro ancora tutto da scoprire e da scrivere.
Ma… Laura lo sa. Lo sguardo è avanti, ma i nostri ricordi restano e li vogliamo avere sempre con noi. Non potevamo lasciarci senza un piccolo viaggio nelle due precedenti decadi. Ed è così che, sipario chiuso, la vediamo uscire dalla tenda, da sola, per un medley a cappella di diversi successi del passato. Straordinaria. Espressioni da effetto wow in ogni dove! Ritroviamo poi la band al completo per il saluto finale, con l’immancabile La solidutine, che a tutto diede inizio! Una serata davvero unica!
Tante sorprese e belle emozioni nei prossimi mesi per i fan di Laura. Non resta che… stare pronti!
LAURA PAUSINI – La SETLIST del concerto al Teatro Carcano di Milano
Benvenuto
Non ho mai smesso
Limpido
Lato destro del cuore
Simili
Non è detto
Frasi a metà
Io sì (Seen)
Scatola
Un buon inizio
Foto Francesco Pardoni