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Reportage Live

Lo SHOWTIME di MARGHERITA VICARIO è una lezione di vita

Quinta tappa dello “Showtime Tour” di Margherita Vicario, che ha garantito tutto il meglio del suo repertorio: il cantautorato e la recitazione. Un live ricco di insegnamenti e che deve essere visto almeno una volta nella vita.

Articolo di Philip M. Grasselli | Foto di Marco Arici

L’ultima volta in cui ho messo piede all’Alcatraz di Milano è stata per un concerto heavy metal e questo contrasto musicale con la quinta tappa dello Showtime Tour di Margherita Vicario è curiosa, ma allo stesso tempo molto interessante.

È assai noto quanto l’artista romana sia davvero poliedrica, dall’essere autrice, a musicista, ad attrice, ed è certamente grazie a tali caratteristiche che i suoi live sono davvero un esempio di concerto da godersi dalla prima all’ultima scena.

“Ave Maria
in piena disgrazia
tu portami via
tra le tue braccia”

Si inaugura la data meneghina davanti ai circa 2,500 spettatori con la canzone Ave Maria, il singolo uscito lo scorso 27 aprile 2023 in concomitanza con il primo episodio della sua serie di podcast “Showtime”. Sono tanti, infatti, gli inni al femminismo e ai diritti civili lungo la scaletta molto farcita di questa serata, ben 22 canzoni tratte dalle sue uscite “Bingo” e “Minimal Musical”, intervallati da discorsi e tentativi di interazioni con il pubblico.

Ebbene sì, il rapporto con gli spettatori è stato raramente così intimo: sfonda questa quarta parete del palco, interagendo con loro in diverse maniere, dai classici auguri di buon compleanno, al ritiro di gadget dai fan più incalliti (come un santino con il suo viso).
Ma non solo: prima di “Nota bene”, proprio qualche ora prima erano usciti i ventisette nomi dei big del Festival di Sanremo. Parte un vero e proprio dissing nei confronti della kermesse, una frecciatina grossa come un dardo infuocato ad Amadeus, in riferimento al suo non far parte del “polpettone”.

“Forse arriva un giorno in cui capiranno… ah no, forse sarò morta”.

Ricordiamo la sua presenza l’anno scorso al Festival in duetto con La Rappresentante di Lista nella serata delle cover, cantando “Be My Baby” delle (The) Ronettes. Chissà se bisserà in qualche altra maniera a Sanremo 2024.

In un’altra occasione ha ricordato, ahimè, che quest’anno ha compiuto pure i dieci anni di carriera: l’ahimè è semplicemente dovuto al fatto che il 2013 non è più tre o quattro anni fa, che presa a male…

Tanta musica e poche parole, insomma, ma quelle parole sono sempre efficaci e opportune, bilanciate e rassicuranti. Gli arrangiamenti perfetti, il finale prima del bis con la direzione dei cori in stile Jacob Collier della coda di “Abauè (Morte di un Trap Boy)”, apoteosi della fusione in un’unica entità di palco e parterre.

Ma non ho proprio chiuso al cento per cento. Ogni volta che vado a un concerto, oramai, cerco di pensare “chissà se becco qualcuno che conosco o qualcuno da cui carpire quale opinione” e stavolta è il turno di Alessandra, mia collega speaker di POLI.RADIO, che becco per puro caso in zona Front of House.
Intervistò Margherita Vicario nel lontano 2018, quando ancora non era propriamente definita cantautrice a tutti gli effetti: da “Abauè” è diventata definitivamente sua fan, poiché ha notato una sua grande rivoluzione artistica a tal punto da considerarla una delle poche cantautrici che trasuda femminismo autentico e “urlato”.

Vorrei chiudere questo “Showtime”, a tal proposito, con l’appello struggente di Margherita Vicario in uscita dal palco, in relazione agli ultimi sconcertanti casi di femminicidi:

“Semplicemente abbiamo un po’ bisogno di voi [uomini, ndr] in questo momento. Il famoso “proteggeteci”, ecco, fatelo nella maniera più figa possibile. Con gli occhi aperti, guardandovi sempre intorno”.

Clicca qui per vedere le foto di Margherita Vicario in concerto a Milano o sfoglia la gallery qui sotto.

Margherita Vicario

MARGHERITA VICARIO – La scaletta del concerto di Milano

Ave Maria
Come va
Astronauti
DNA
Troppi preti troppe suore
Canzoncina
Mandela
Pina colada
Dove te ne vai (inedito)
Fred Astaire
Giubbottino
Nota bene
Occhio ai vetri
Per un bacio
Se riesco parto
La meglio gioventù
Orango
Romeo
Abauè (Morte di un Trap Boy)

Encore:
Come noi
Magia
Pincio

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Se non parlo di musica, parlo di sport. Se non parlo di sport, parlo di ingegneria. Se non parlo di ingegneria, parlo di meme. Se non parlo di meme è perché dormo.

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