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Reportage Live

METALLICA e gli I-Days: and Nothing Else Matters!

Prima data di questa edizione degli I-Days all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano, dedicata proprio ai fan del metal: i Metallica sbancano con successo in questo tour mondiale che promuove la loro ultima uscita, “72 Seasons”.

Articolo di Philip Grasselli | Foto di Andrea Ripamonti

L’atmosfera solenne di uno dei concerti chiave per i veri metallari non parte esattamente all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano.

Come al solito prendo la metro in zona Porta Venezia e noto subito l’ondata di magliette nere con i loghi di diverse band metal, non per forza dei Metallica. Da lì capisco subito che stiamo traghettando tutti insieme in direzione Rho Fiera.

Fermate sempre più piene, finché la diaspora di fan inizia con le due fermate attigue, Lampugnano e Uruguay, e con la corsa per accaparrarsi il posto più comodo e con la perfetta visuale dal prato.

L’immensa prateria dell’Ippodromo ha accolto quasi ottantamila fan delle tre band che si sono susseguite nel grande palco degli I-Days, con un programma ricchissimo fin dal secondo pomeriggio: la primissima data di questa serie, che “oramai” compie 25 anni, è servita!

Ice Nine Kills per una merenda metalcore

Do you like Ice Nine Kills?

(Not really)

Their early work was a little bit too scene for me

But when The Silver Scream came out I think they really came into their own

Commercially and artistically

The whole album has a refined melodic sensibility that really makes it a cut above the rest

Ice Nine Kills – Hip to Be Scared

La prima band a calcare il palco, per “riscaldare” gli animi, è quella degli Ice Nine Kills: da Boston portano una scaletta ristretta a due dei sei album della loro quasi ventennale carriera – “Welcome to Horrorwood: The Silver Scream 2” e “The Silver Scream”.

Ice Nine Kills agli I-Days 2024

Alle 17:15 precisissime, i cinque membri (Spencer Charnas, Ricky Armellino, Patrick Galante, Joe Occhiuti e Dan Sugarman) si presentano nella loro solita tenuta elegante, nonostante il caldo pomeridiano: giacca, camicia e cravatta per Spencer Charnas, tutti gli altri in camicia, bretelle e papillon.

Tornano, così, a Milano, dopo poco più di un anno e mezzo dal Wurst Vacation Tour, all’Alcatraz. Il loro set è prevalentemente ambientato in un lungo film horror, con una serie di personaggi mascherati che compaiono a destra e a manca sul palco, che s’integrano perfettamente con i testi delle canzoni (come in “Hip to Be Scared”).

Five Finger Death Punch come aperitivo heavy metal

Bad, bad company, ‘til the day I die

Until the day I die

Until the day I die

Five Finger Death Punch – Bad Company

Più variabilità discografica, invece, per i Five Finger Death Punch: un aperitivo, che inizia alle 19:15, di heavy metal più classico e che comprende più o meno tutto il ventaglio artistico ventennale: da “The Way of the Fist” del 2007 fino alla versione deluxe di “AfterLife”, uscita il 5 aprile scorso. Zoltan Bathory, Ivan Moody, Chris Kael, Charlie Engen e Andy James ci guidano, così, verso il tramonto e verso il riempimento quasi totale dell’Ippodromo.

Five Finger Death Punch agli I-Days

Il pit è pressoché pieno, il caldo sta diventando insopportabile, ma viene mitigato dal “freddo” dei testi della band di Zoltan Bathory e Jeremy Spencer, gli unici due fondatori rimasti.

Ladies and gentlemen: Metallica on the I-Days stage!

Say your prayers, little one

Don’t forget, my son

To include everyone

I tuck you in, warm within

Keep you free from sin

Metallica – Enter Sandman

L’ultima volta a Milano fu il Milano Summer Festival del 2019, quando la band californiana infiammò sempre il pubblico dell’Ippodromo del Galoppo. Nuovamente, l’M72 World Tour tocca – per l’unica tappa italiana – il capoluogo meneghino.

Lars Ulrich alla batteria, James Hetfield alla voce e alla chitarra, Kirk Hammett alla chitarra solista e Robert Trujillo al basso. Inconfondibili e in grandissima forma.

In questa fase, la promozione del loro ultimo album, “72 Seasons”, è stata da collante rispetto alla loro lunghissima carriera che ha rivoluzionato i canoni dell’heavy metal, dai tempi di “Kill ‘Em All…” del 1983.

Metallica in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

Infatti, il primo brano suonato ha l’idea di quel vinile strausato e ripreso recentemente dallo scaffale dopo tanto tempo: “Creeping Death”, la settima traccia di “Ride the Lightning”, è come un vino già buono all’epoca e che, dopo quarant’anni tondi, diventa qualcosa di divino. Non poteva mancare, subito dopo, il brano chiave dello stesso album: “For Whom the Bell Tolls”.

Saltiamo verso il 1991, verso l’eponimo ed inconfondibile album nero, il più controverso di tutta la carriera dei Metallica. Attraverso “Holier Than Thou”, il climax ascendente ci trasporta verso uno dei pezzi più iconici della storia del metal: “Enter Sandman”. Fiamme, effetti pirotecnici, luci poderose: l’effetto di coinvolgimento degli ottantamila fan è totale, con uno dei classici dei classici.

A-cido, a-cida, a-cido, a-cida

Check this out! Kirk and I, you know, we like to jam. We’ve been jamming since we were teenagers. (…) Earlier this afternoon we were like “What band can we cover from Italy?”.

Robert Trujillo prima di presentarci “Acida” dei Prozac+

Dopo un paio di canzoni, sul palco rimangono solamente Kirk Hammet e Robert Trujillo: forse ci regalano il momento più spensieratamente bello e ignorante della serata.

Inizialmente Trujillo parte con questi slap di basso poco chiari, ma gradualmente la direzione è solo una: stavano suonando “Acida” dei Prozac+! Questa jam session prima di “Welcome Home (Sanitarium)” è stata pazzesca, per qualche istante mi domando se fossi agli I-Days o al MiAmi. Hanno conquistato il cuore di tutti, anche se non è la prima volta che si divertono a fare queste jam session.

La seconda parte e l’epico finale

Metallica in concert at I DAYS 2024 in Milan photo by Andrea Ripamonti

Il giro di boa, partito con “Welcome Home (Sanitarium)”, è un perfetto amalgama tra vecchio e nuovo, con una scelta molto azzeccata dell’ordine dei brani che spaziano dal mitico “Master of Puppets” del 1986, passando per “One” del 1988 e, ovviamente, il più grande successo loro, la power ballad per antonomasia, “Nothing Else Matters”. Le luci dei flash dei telefoni, infatti, si sono fuse con il mood del lentone della band californiana, a illuminare quasi a giorno l’Ippodromo.

Il finale, spettacolare, è dedicato ad uno dei brani più belli della storia della musica moderna: “Master of Puppets”, chiuso con tre minuti di fuochi d’artificio al lato destro del palco, che fa abbassare l’immaginario “sipario” dell’Ippodromo dopo poco più di due ore di epico concerto.

Che dire? And nothing else matters…

Clicca qui per vedere le foto dei Metallica, dei Five Finger Death Punch e degli Ice Nine Kills all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano (o scorri la gallery qui sotto).

Metallica

METALLICA – La scaletta del concerto all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano

Creeping Death
For Whom the Bell Tolls
Holier Than Thou
Enter Sandman
72 Seasons
Too Far Gone?
Acida (Prozac+ cover)
Welcome Home (Sanitarium)
Shadows Follow
Orion
Nothing Else Matters
Sad But True
Lux Æterna
Seek & Destroy
One
Master of Puppets

ICE NINE KILLS – La scaletta del concerto all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano

Hip to Be Scared
Rainy Day
Meat & Greet
Ex-Mørtis
Savages
Funeral Derangements
The American Nightmare
A Grave Mistake
The Shower Scene
Welcome to Horrorwood

FIVE FINGER DEATH PUNCH – La scaletta del concerto all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano

Lift Me Up
Trouble
Wash It All Away
Jekyll and Hyde
The House of the Rising Sun
IOU
Wrong Side of Heaven
Salvation
Under and Over It
The Bleeding

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Se non parlo di musica, parlo di sport. Se non parlo di sport, parlo di ingegneria. Se non parlo di ingegneria, parlo di meme. Se non parlo di meme è perché dormo.

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