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MICA MILLAR: il racconto e la scaletta del concerto di Milano

La bellezza è un punto pedagogico e Mica Millar ci mostra come scriverla, produrla, arrangiarla e cantarla.

Articolo di Adriana Panico | Foto di Claudia Mazza

Se l’attesa del piacere è essa stessa il piacere, si può solo confermare che di questo si è trattato per occhi e orecchie che hanno assistito all’unica data italiana del tour europeo di Mica Millar, stella del soul-gospel-jazz-blues e paesaggio sonoro vintage targato UK. Un’attesa iniziata lo scorso novembre e  rimandata a brillare al Blue Note di Milano nel quasi ultimo giorno di quel mese che sembra non passare mai: gennaio, proprio ieri. 

C’è la nebbia da qualche giorno qui in città e muoversi la sera assomiglia un po’ a spostare veli fatti di zucchero filato o, al contrario, andare incontro a Silent Hill – quello dipende dall’inclinazione. Io, team cotton candy su smalto nero, apro la porta del jazz club di Via Borsieri. L’atmosfera è rilassata. I più sono intenti a chiacchierare, bere, cenare. Ognuno al suo posto. Cerco il mio tavolo e in due minuti arrivano bollicine, la band e infine, lei. Al suo, di posto.

Partita da Manchester, scrive, arrangia e produce da sola nel 2022 l’album che la porta ad aprire il concerto di Gregory Porter alla Royal Albert Hall di Londra e anche quello di Lionel Richie al Blenheim un anno dopo: Heaven Knows. Da Abbey Road all’ Europa, al mondo di Spotify e anche fuori.  L’album di debutto è stato registrato negli Studios che hanno fatto diventare iconiche pure le strisce pedonali che gli stanno davanti (sì, abbiamo tutti in mente quella copertina di quell’album dei Beatles), e “Dio solo sa” se questo non abbia portato un po’ di fortuna anche a lei.

Girl, la traccia di apertura del concerto e dell’album, mette subito le cose in chiaro: “Don’t wish your life away”, che tra ieri e domani conta il momento presente in cui questa “ragazza” dalla voce potentissima, in maniera sofisticata e leggera, con un attacco soul dolcissimo ti fa sentire i suoi vocalizzi a colori alternati alle vibrazioni sonore della spalla corista. È subito Harlem e anche un po’ Chelsea. 

Prosegue con un ritmo più blues con The Preacher Man per poi salutare il pubblico e Milano. Prima volta in città quasi senza valigia, storie di ordinaria follia aeroportuale ma non importa: il bagaglio ognuno di noi se lo porta dentro. Lei apre il suo e tira fuori la grinta di chi ha proprio voglia di cantarla a qualcuno che non doveva essere un asso di generosità nelle relazioni con More Than you Give Me, poi porta alla mente Quincy Jones quando intona Flashlights. Siamo lettere, cartoline, biglietti destinati a qualcuno ed è per questo che talvolta ci troviamo in Trouble, trionfo di jazz, blues, funky e applausi. 

Un pianoforte, un contrabbasso, una batteria e la voce della corista insieme a lei ci portano all’inedito When you are gone, una ballata soul da luci soffuse: da pensarci su, da riflettere, proprio da guardarci dentro quando lui, lei, noi, non ci siamo più. Un pezzo pronto per essere inserito nel prossimo album per i più, ma per noi al Blue Note è un vero dono. Tornano un po’ alla mente i Beatles mano nella mano con Donny Hathaway, Etta James e Nina Simone quando parte No Money Nor Faith – Freedom, ma il nostalgic moment si disperde quando Mica si (e ci) concede un momento accompagnata soltanto dal pianoforte per il singolo degli esordi: My Lover

L’artista continua con pezzi più slow, raccolti e intimisti, appoggiandosi ogni tanto allo sgabello quasi a reggere meglio il peso dei temi che canta: la natura umana, la spiritualità, l’amore, l’oppressione, la disuguaglianza, l’emancipazione. Conclude poi la setlist con il brano che intitola l’album, Heaven Knows e così chiude anche il cerchio di luce che si ricongiunge all’immagine della “ragazza” con cui ha inaugurato la serata. 

In realtà no. Non era credibile questo finale e regala così un encore correndo di nuovo sul palco per Will I see you again: una voce incredibile su note così tanto soul che con tutta l’anima è esattamente quello che ci auguriamo anche noi: vederti ancora, Mica Millar.

Mica Millar

MICA MILLAR – La scaletta del concerto di MILANO

Girl
Preacher Man
More Than You Give Me
Flashlights
Trouble
Fool’s Fate
When You Are Gone
No Money, Nor Faith – Freedom
Stay
My Lover
Down River
Nothing’s for Keeps
Heaven Knows
Will I See You Again

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