Articolo di Chiara Amendola | Foto di Giulia Manfieri
La fobia del lungo viaggio che mi attende per raggiungere l’area Expo mi mette sempre tanta ansia.
Nonostante la location si presti perfettamente per un Festival di musica, gli orari serrati, le infinite fermate in metropolitana e il lungo corridoio all’aperto, prima di arrivare al palco, rappresentano ostacoli che spesso mi hanno fatto tentennare dal presenziare a questi eventi.
Il day 2 di Milano Rocks è dedicato ai più giovani e ospita due headliner particolarmente apprezzati dal pubblico teen: Billie Eilish e i Twenty one Pilots.
So poco di entrambi ma la sfida di ascoltare due concerti immersa in un marasma di ormoni freschi e puri è davvero irresistibile.
Billie Eilish ha quel tipo di fama sussurrato in tono sommesso dagli adulti: come può questa diciassettenne californiana, la cui carriera copre un totale di tre anni e mezzo e un album, avere un seguito così enorme (ha più di 28 milioni di follower su Instagram!) e ispirare tanta devozione nei suoi fan? Chi è questa Billie Eilish, nei suoi abiti assurdi, oversize, scontrosi, con la sua spavalderia maschile e sgangherata?
Eilish arriva sul palco senza fronzoli, accompagnata da due musicisti, di cui uno è suo fratello Finneas. Pur non avendo look e scenografia da popstar appena parte “Bad Guy” sento la terra venir meno da sotto i piedi.
Eilish indossa un tutore, sappiamo che si è fatta male durante il tour, ciononostante si dimena come una taranta sul palco facendo leva sull’altra gamba.
Su “My strange addiction”, succede qualcosa però, si siede, “Fa troppo male spiega” e scappa via.
Ci mette un po’ prima di rientrare, i presenti la chiamano impazienti, le cantano “Sei bellissima”, in verità la percepiamo per la prima volta sotto tutta la sua fragilità di giovane star.
Riappare, rimane seduta su uno sgabello e intona “Idontwannabeyouanymore”, l’interpretazione del pezzo malinconico è più intensa del solito, intravedo delle lacrime, un coro parte potente come se volesse abbracciarla.
Lo show procede pulito sfornando una hit dopo l’altra, “Wish You Were Gay” e “All the good girls go to hell”, “Bellyache” e “Ocean eyes”.
“Ancora due canzoni e basta, non ce la faccio. Grazie per essere rimasti fino a questo momento, io me ne sarei sicuramente andata“, dice la cantante, che contiene la sua energia e accorcia la scaletta.
Sebbene Eilish non sia pienamente in forma la sua capacità di controllare e incantare il pubblico è impressionante.
Il live si conclude con “When the party’s over” e “Bury a friend”, nonostante gli imprevisti nessuno va via scontento.
BILLIE EILISH – La setlist del Milano Rocks
Bad guy
My strange addiction
Idontwannabeyouanymore
Xanny
Wish you were gay
All the good girls go to hell
Bellyache
Ocean eyes
When the party’s over
Bury a friend
Alle 21:00 le prove regia sul main stage rianimano la folla. Il parterre è cambiato, non è lo stesso di prima. Le ragazzine dai capelli tinti e le t shirt extralarge lasciano il posto a teenager dall’aspetto più “cattivo” con maschere, bandane e in look total black.
Qualcuno mi aveva messo in guardia sul potenziale hardcore dei Twenty One Pilots, proprio per questo motivo ho voluto provare l’ebrezza in prima persona e capire se è tutto così strong come viene descritto.
C’è un po’ di ritardo, sono in hangover e fa caldissimo, bevo coca-cola per riprendermi ma non mi sento a disagio. Due ragazzini, un lui e una lei, alle mie spalle, dicono di essere “07”, che non si riferisce a James Bond ma al loro anno di nascita, e si fanno confessioni sulle sigarette. Lei è di Roma, lui di Monza, lei ammette di conoscere la città solo perché sta studiando i “Promessi Sposi”. Anche se qualche genitore nei dintorni ha la mia età trovo tutto molto affascinante.
Si spengono le luci. Josh Dun mascherato compare sul tetto di una Cadillac fiammeggiante, nel mentre emerge Tyler joseph, suo fratello, con una torcia infuocata tra le mani, “Jumpsuit” apre ufficialmente l’attesa performance. Sono passati solo pochi minuti dall’ingresso dei Twentyone Pilots e l’adrenalina ha già raggiunto livelli altissimi, il duo continua sulle note di “Levitate” con una folla incredibilmente indomita.
Joseph sorprende il suo giovane pubblico riempiendo lo spettacolo di scenografie e acrobazie, con tanto di stage diving. È un cantautore prodigiosamente talentuoso. La sua musica ribelle è un ibrido che afferra le influenze del pop mainstream e dell’indie più complesso: una follia polimorfica che passa dalla ballata al rap, inciampando in mutazioni pop-reggae.
La sensazione è che potrebbe aggiungere praticamente qualsiasi cosa a questo “stufato” – trash, polka, Macarena – e i fan non protesterebbero mai, purché il batterista, che continua portentoso il suo show, rimanga fedelmente in topless. Lui è la best revelation della serata.
“Chlorine”, “Leave The City” e, naturalmente, “Trees” chiudono il set ma prima i due musicisti sfoggiano il loro iconico graffito giallo che illumina la platea.
Scappo a prendere l’ultimo treno da Rho, in un sabato afoso che salute un’estate ancora troppo vicina. Al confine con la metro una popolazione di padri dall’espressione preoccupata attende i figli eccitati e sicuramente sfiniti, che ricorderanno questa serata per molto tempo.
Clicca qui per vedere le foto di Billie Eilish e Twenty One Pilots al Milano Rocks 2019 (o sfoglia la gallery qui sotto).
TWENTY ONE PILOTS – La setlist del concerto al Milano Rocks
Jumpsuit
Levitate
Heathens
The Hype
We Don’t Believe What’s on TV
Lane Boy
Holding on to You
Stressed Out
Jump Around (House of Pain)
Ride
My Blood
Cut My Lip
Morph
Car Radio
Chlorine
Trees
