Articolo di Costanza Garavelli | Foto di Matteo Scalet
Il fermento dell’attesa di quelli che sono più di 30 anni di storia della musica italiana, si percepiscono già mezz’ora prima dell’inizio. Il brusio di un pubblico che non vede l’ora di immergersi nell’atmosfera che solo i Negrita, con la loro identità unica, non inquadrabile sotto un solo genere, sanno regalare.
È la sedicesima data del tour 2023 e come tutte le altre anche questa è sold-out: la sala del teatro di Sambàpolis di Trento, che accoglie la band, è infiammata.
Infatti, è quando fanno il loro ingresso sul palco che il pubblico trentino si fa sentire davvero. D’altra parte, c’è gente che i Negrita li segue dagli esordi, come sottolinea Pau, voce del gruppo, nel salutare la marea di braccia tese verso di lui che lo reclama.
L’apertura con “Siamo ancora qua” diventa un tributo alla resistenza della musica, ai palchi calcati, agli anni che passano, all’incrollabile sound di questo gruppo, che di stare qui, ne ha ancora un sacco di voglia.
Ed è un intenso viaggio nel passato che propone la band subito dopo, come regalo a tutti quegli affezionatissimi che sotto a quel palco ci sono da sempre. Un viaggio nelle evoluzioni magistrali del la loro musica negli anni, proposto attraverso pezzi come “Bambole” tratto da “Radio Zombie” classe 2001, per passare dall’iconico pezzo “Il libro in una mano, la bomba nell’altra” partorito nell’album “Helldorado” del 2008. Ma si torna ancora più indietro, con “Io sono” e “Negativo” che provocano gli sguardi lucidi sotto palco e i gli incessanti cori di chi ormai è completamente perso nella dimensione personale che solo la musica sa dare. Nella stessa dimensione sembra essere Drigo, chitarrista e co-fondatore dei Negrita, che mentre suona appare totalmente travolto da quello che sente, fuso con il suo strumento, completamente assorbito dalla musica, come se nulla di quel che esiste fuori da quello spazio di sé, sul palco, della scaletta e del sound, possa avere più alcuna importanza. Forse dovremmo tutti riuscire a sentirci così, qualche volta. Su “Ogni atomo” la quota femminile del pubblico impazzisce, accompagnando Pau in ogni strofa, il quale nel frattempo si offre protendendosi verso la folla con tale passione da sembrare pronto a lanciarsi.
Il gruppo, dopo 30 anni, è ancora perfettamente in armonia, sul palco c’è affiatamento e si lanciano occhiate d’intesa l’un l’altro, mentre scorrono i pezzi più rock della loro carriera, saltano e si divertono. Sono solidi nella loro unicità, ormai confermati da anni nelle band Italiane più influenti del genere rock, nonostante la loro incredibile abilità di spaziare nelle sonorità del pop, per spingersi volte verso il blues o oscillare su qualche riff più punk. “Che rumore ha la felicità?”, brano del 2008, risponde alla domanda stessa con un’autentica scarica di adrenalina e felicità, sin dalle prime note. Il mood che portano dal palco è innegabilmente quello di uno stato di presa bene, di serenità nell’animo, di colore. Un po’ come un viaggio in qualche posto dove l’estate non finisce, a ballare sotto le stelle, ed è esattamente questa la pittoresca immagine in cui ci portano con “Radio Conga” e “Notte Mediterranea” che profumano di sigari cubani e balli in spiaggia e poi ancora l’intramontabile “Rotolando verso Sud” ormai diventato un inno, cantato di generazione in generazione. La botta di adrenalina cala, lasciando spazio a un’attitudine più meditativa, più malinconica, rimbalzando tra le note di “Non Torneranno più” nostalgico capolavoro dell’ultimo album “Desert Yacht Club” del 2018, dedicato a chi non c’è più e “Ho imparato a sognare” dell’invece lontano “XXX” del ‘97. Chiudono sempre con un pezzo di “XXX”, che invece ritorna a far ardere il fuoco: “A modo mio”. L’encore è chiamato a gran voce dal pubblico, che non ne ha sicuramente abbastanza e infatti non deludono le aspettative, infuriando sul palco con “Cambio”, “Mama Maè” per concludere con l’unico pezzo con cui avrebbero potuto chiudere uno show così, con “Gioia Infinita!”, che ci teniamo addosso il più a lungo possibile, come una ricarica di vita, dopo un concerto di questo livello.
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NEGRITA – la scaletta del club tour 2023
1.Siamo ancora qua
2.Bambole
3.Il libro in una mano, la bomba nell’altra
4.Io sono
5.Negativo
6.Non ci guarderemo indietro mai
7.In ogni atomo
8.Hemingway
9.Il gioco
10.Che rumore fa la felicità?
11.Brucerò per te
12.Radio Conga
13.Notte mediterranea
14.Rotolando verso sud
15.Alzati Teresa
16.E sia splendido
17.Non torneranno più
18.Ho imparato a sognare
19.Il giorno delle verità
20.La tua canzone
21.A modo mio
Encore
22.Cambio
23.Mama Maè
24.Gioia infinita