Articolo di Stefania Clerici (24 ottobre) | Foto di Claudia Mazza (25 ottobre)
Dicono che stare bene nel cambiamento sia la chiave di tutto e nel loro camaleontismo i Negrita ci hanno insegnato come essere fedeli a se stessi, sapendo evolversi nel tempo, senza essere mai banali. Come la loro musica ha subito evoluzioni rock, punk, pop ed elettroniche, così le loro performance sono passate da teatri a palazzetti, per tornare alla dimensione originale degli esordi, quella dei club, in quella che a mio parare è la forma più riuscita, un live concert antologico e smaccatamente rock che ripercorre i loro 38 anni musica insieme in maniera totale.
Dopo 2 anni di assenza dai palchi e l’ultimo disco pubblicato nel 2018, Pau, Drigo e Mac, tornano a calcare la scena musicale italiana con una chiara dichiarazione d’intenti già all’apertura del live: Siamo ancora qua (e per fortuna!) ci lancia indietro di 20 anni, per regalare poi la doppietta rock di Bambole e Il libro in una mano, la bomba nell’altra. Il salto nel tempo continua con la chicca targata 1995 di Io sono e la sempre verde Negativo. Dai cori rock, prende poi il via una parte più tranquilla, dedicata alle ballad e ai suoni caldi di Non ci guarderemo indietro mai ed Hemingway, intervallate dall’amatissima In ogni atomo, dedicata a tutte le donne presenti in sala, dove tra le urla di “Sei uguale a me, altro che no” si conclude la prima parte del live.
La remise riprende con il bicchiere di Pau pieno di tonica, molto gin e Il gioco, cui seguono poi le desideratissime ballads Che rumore fa la felicità? E Brucerò per te. Scivolando poi sul bellissimo excursus di Helldorado con il coro tribale di Radio Conga, il rock de Il ballo decadente e Salvation, arriviamo alla parte più acclamata del live, in un crescendo del sound degli anni 2000, con il twist di Rotolando verso sud e l’inconfondibile armonica di Ho imparato a sognare. I ricordi del passato riaffiorano con l’ultimo singolo del 2018 di Non torneranno più, una poesia per tutti i cari non più in questo nostro mondo, e “Dannato vivere” de Il giorno delle verità. Il finale è affidato a La tua canzone e la cantatissima, ballatissima e saltatissima A modo mio, che lascia un Alcatraz sfatto e molto molto felice.
L’encore non abbassa i toni e sullo stesso stampo adranalinico si continua con cori e balli su Cambio e il rock di Mama Maè, per poi concludere con il saluto, augurio, inno ed arrivederci del grande classico di Gioia infinita. Titoli di coda e applausi finali si sprecano sulle pre registrate Ehi! Negrita e La Chinita di Manu Chao, che concludono più di 2 ore di un live coinvolgente e totalizzante, da cui usciamo con la convinzione che sì, il buon rock italiano è ancora possibile farlo. Grazie ai Negrita e a questo tuffo nel passato che confermano di essere ancora quelli di un tempo.
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NEGRITA – La scaletta del concerto di Milano, 24 ottobre 2023
Siamo ancora qua
Bambole
Il libro in una mano, la bomba nell’altra
Io sono
Negativo
Non ci guarderemo indietro mai
In ogni atomo
Hemingway
Il gioco
Che rumore fa la felicità?
Brucerò per te
Radio Conga
Il ballo decadente
Rotolando verso sud
Salvation
Non torneranno più
Ho imparato a sognare
Il giorno delle verità
La tua canzone
A modo mio
Encore:
Cambio
Mama Maè
Gioia infinita
Encore 2:
Ehi! Negrita
La Chinita (Manu Chao song) (outro)