Articolo di Tatiana Sharon Vani | Foto di Davide Merli
Una band con oltre vent’anni di carriera alle spalle spesso fatica a trovare la possibilità di suonare i brani più vecchi durante i concerti. Proprio per questo, i Nightwish avevano deciso di fare un tour per narrare la loro storia, con una setlist che ripercorresse i dischi della band. Da questo bisogno è stato pubblicato a marzo “Decades”, l’ultimo album realizzato dal gruppo e motivo del loro tour mondiale 2018: dalla Svezia alla Spagna, dal Messico alla Germania, Dagli Stati Uniti all’Ungheria… eccoli tornare in Italia.
4 dicembre 2018. Milano, Mediolanum Forum di Assago, unica tappa italiana – nonché tra le ultime del Decades Tour – la cui scaletta è composta anche da pezzi raramente suonati dal vivo.
Alle 18, ora di apertura delle porte, la fila è già molto lunga e in un’ora il parterre si riempie, mentre sugli spalti continuano ad arrivare i fans. Il gruppo spalla che apre il concerto sono i Beast in Black, la grintosa band power metal di Helsinki nata nel 2015. Il gruppo domina il palco con le sue tastiere e la voce potentissima del cantante greco, il frontman Yannis Papadopoulos, apprezzatissimo dai fans italiani. Nel loro repertorio, che sfoggiano con una grinta estrema, troviamo brani come Blood of a lion, Ghost in the rain, Blind and Frozen e Sweet true lies. I Beast in Black riescono in poco più di un’ora a scaldare bene il pubblico.
Prima dell’arrivo dei Nightwish, sullo schermo appare un video che ha, come richiesta, quella di spegnere i cellulari, per godersi a tutto tondo l’esperienza musicale. Tuttavia, la domanda rimane senza risposta: sono tutti pronti a immortalare l’ingresso con il cellulare in mano, l’hype è troppo elevato. Parte il countdown di un minuto sullo schermo del palco. 3, 2, 1…
Finalmente, eccoli: i Nightwish sono davvero tornati. La tensione lascia il posto all’emozione, sia sugli spalti che nell’infuocato parterre. Durante l’intro i musicisti prendono posto on stage e appena partono le prime note di Dark Chest of Wonders, brano tratto dall’album Once (2004), capiamo quanto la band siano amata nel Belpaese. L’olandese Floor Jansen, classe ʾ81, dal 2012 frontwomen del gruppo, è di una bellezza disarmante. Tecnica, pulita, potente e carismatica. I fans sono completamente rapiti dalla sua voce.
Subito dopo parte la torbida Wish I had an angel, brano tratto sempre dallo stesso album. La performance è comunque molto alta, tuttavia forse è il brano dove la voce della cantante soffre un po’. E il parterre è palesemente in visibilio nei momenti in cui canta lui, l’affascinante bassista Marco Hietala. Con i suoi toni graffianti colpisce il cuore del pubblico e lo scatena all’inverosimile.
Poi è la volta di 10th Man Down. Un testo forte, che ben si fonde con la scenografia del palco, realizzata con un video tra le tombe. Un sound oscuro e ambientazioni dark che immobilizzano i fans, estasiati. Successivamente, il viaggio dei Nightwish ci fa fare un tuffo nel passato, tornando al 2000 con Come Cover Me di Wishmaster. Un intreccio perfetto di parti melodiche e altre più slanciate. Sullo sfondo una luna piena, che sale alle note di questo brano, lasciando il posto a un cielo stellato.
Alternando brani più vecchi a quelli più nuovi, i Nightwish immergono così i fans in vero e proprio viaggio di ricostruzione della loro fantastica carriera. La scaletta è lunga e ricca: subito dopo è il turno di Gethsemane ed Elan, dove Floor viene illuminata dalle luci del palco che fanno risaltare la sua carnagione quasi d’avorio; poi Sacrament of Wilderness, brano del 1998. Una canzone free, wild, dove gli enormi occhi di un lupo predominano il palco. Fino ad arrivare a scatenare il pubblico con I Want My Tears Back – con una scenografia dal sapore nordico che ben si sposa con il brano – e The Kinslayer.
Durante il concerto, una persona nel parterre si sente male ed è proprio Floor a rendersene conto: ferma il concerto chiedendo aiuto ad un dottore e solo dopo riprende a cantare con la band. Un gesto di attenzione verso il suo pubblico che, onestamente, non è sempre facile da riscontrare. Ma… show must go on! Ed ecco che i Nightwish tornano a giorni più recenti con Last ride of the day – brano tratto da Imaginaerum del 2011. Giostre e montagne russe fanno da sfondo sul palco e lo spirito dei primi Nightwish prende il sopravvento. Il pubblico lo percepisce e apprezza. Poi Dead boys’s poem, traccia di Wishmaster. Una poetica delicatezza accompagna i fans, mentre alle spalle della band vediamo la proiezione di un tramonto purpureo. La lista dei pezzi suonati è davvero lunga ma, in particolare, brani come The Carpenter (1997) e Nemo (2004) mostrano la vera essenza di questo gruppo storico.
Il concerto si chiude infine con le note di Ghost love score, tratto sempre dall’album Once del 2004, tra gli infiniti applausi del pubblico. Una performance davvero elevata di questo gruppo che speriamo presto rivedere in Italia. Ma probabilmente i fans non dovranno aspettare poi molto: i Nightwish stanno già lavorando al nuovo album, che dovrebbe uscire nel 2020!
Ecco di seguito la scaletta:
Dark Chest of Wonders
Wish I Had an Angel
10th Man Down
Come Cover Me
Gethsemane
Élan
Sacrament of Wilderness
Dead Boy’s Poem
Elvenjig
Elvenpath
I Want My Tears Back
Last Ride of the Day
The Carpenter
The Kinslayer
Devil & the Deep Dark Ocean
Nemo
Slaying the Dreamer
The Greatest Show on Earth
Ghost Love Score
Di sotto le photogallery di Nightwish e Beast in Black
NIGHTWISH
BEAST IN BLACK