Articolo di Stefania Clerici – foto di Roberto Finizio
Come ogni anno da qualche tempo a questa parte ci occupiamo dei festival internazionali europei e delle novità del panorama musicale del genere che più ci sta a cuore: il rock in tutte le sue declinazioni!
In questi giorni a Landgraaf, piccolo paesino olandese nel centro della Mitteleuropa nella regione del Linderburg nei Paesi Bassi (dove uomini e donne solo però alti/e) si svolge la 45esima edizione del Pinkpop, il più antico festival mondiale, una tre giorni di musica e divertimento con grandi artisti del calibro di Robbie WIlliams, Muse e Foo Fighters.
L’apertura delle danze é avvenuta oggi alle 15.30 sotto al tendone del Brand Bier Stage con Jick Munro & The amazing Laserbeams, gruppo olandese agli esordi, che ci propone un sound scalda animi, un folk rock alla John Fogerty che mette voglia di ballare anche senza conoscere parole e canzoni, perché tanto il ritmo é quello festaiolo e country che piace in molte occasioni. Il pubblico olandese conosce bene la band, si levano cori, battiti di mani e risposte al frontman del gruppo, che sta al gioco del parterre.
Sul pratone di Megaland si abbatte un diluvio, molti sono invitati ad entrare anche per il tempaccio, alle cinque però c’è da scegliere: rimanere per la performance di Paloma Faith o trasferirsi al 3fm stage per danzare sui ritmi dell’electric pop degli Shaka Ponk?
La pioggia non accenna a fermarsi, la scelta é obbligata su Paloma Faith, londinese, star del pop oltremanica, il cui album appena uscito A perfect contraddiction sta riscuotendo un buon successo. Il nome dell’artista può non esservi nuovo, la si é vista recitare nel ruolo di se stessa, nell’ultimo film di Paolo Sorrentino, Youth la giovinezza, dove nonostante la parte minore ricoperta esce bene il suo personaggio. Un’oretta di pop spinto e sensuale, la pioggia intanto si placa, per il prossimo artista ci trasferiamo sul mainstage, con George Ezra.
Un palco scarno e semplice: 4 grandi luci ad illuminare le lettere del cognome EZRA, due valige vintage, un parco chitarre da far invidia a Riccardo Onori, alle sei e un quarto, puntualissimo (difficile non rispettare gli orari organizzativi qui al Pinkpop, a meno che non si abbatta un tornado e per ragioni di sicurezza si aspetta la fine della tempesta – ogni riferimento all’edizione 2014 non é casuale), sale sul palco un ragazzo magro e biondo, insieme alla sua band, super hypster.
Le phisic du role non rende giustizia ad Ezra che ha una voce profonda, roca, super attrattiva, che ha molto da dire e da raccontare: lo stile é quello di un cantautore inglese fuori dal comune, non a caso tra i suoi riferimenti musicali cita Bob Dylan. Di lui si notano la profondità dei suoni e la maturità della voce, con canzoni melodiche ed intense che rivelano una maturità maggiore rispetto alle 21 primavere sulle spalle. La folla del Pinkpop al colpo d’occhio sul main stage deve far paura, ma George va tranquillo per la sua strada, rivelando una professionalità e rigore inaspettati. Invita il pubblico ad ascoltare i suoi pezzi e vedere i suoi video su YouTube, proprio grazie alla rete e a Vevo infatti ha avuto un successo strameritato, con i singoli Did you hear The rain e Cassy O’ e l’album Wanted on voyage, che ci fa ascoltare.
Alle 19.15 inauguriamo il PinkPop del 3fm stage, dedicato alla famosa radio olandese. Sul palco i Faith No More, da poco visti in Italia il 2 giugno, ad aprire il concerto dei Metallica al Postepay Di Asago.
La scenografia é quella vista a Milano: di bianco vestiti, fiori finti dai colori sgargianti ad allestire lo stage, per condire il sound duro e puro della band che conosciamo.
La setlist inizia spinta al massimo, in uno show adrenalinico e in crescendo che regala momenti che ricorderemo per un bel po’…
Eccovi la scaletta:
Motherfucker
From Out of Nowhere
Caffeine
Evidence
Epic
Black Friday
The Gentle Art of Making Enemies
Midlife Crisis
Easy (Commodores cover)
Last Cup of Sorrow
Separation Anxiety
Matador
Ashes to Ashes
Superhero
Sono già le 20.15 quando sul mainstage salgono gli Elbow, band inglese di Manchester che suona dagli anni ’90 e che al Pinkpop è già stato nel 2009 e nel 2011. Il gruppo ci regala un concerto intenso e per essere la prima volta che li ascolto mi lasciano la voglia di approfondire e di andare a cercare i loro album su Spotify!
Ecco la setlist (sembra breve, ma i brani sono lunghi e con intermezzi strumentali):
The Birds
Fly Boy Blue / Lunette
One Day Like This
Bitten by the Tailfly
My Sad Captains
The Take Off and Landing of Everything
Lippy Kids
Grounds for Divorce
Alle 21.15 il sole sta tramontando ma una nuova alba prende vita per l’ultimo concerto sul 3fm stage: SLASH featuring Myles Kennedy e the Conspirators sono pronti per un’ora di puro rock! Il gruppo sarà in Italia i prossimi 23 e 24 giugno, a Roma e Milano, ma non perdiamo l’occasione e di ascoltarli in anteprima. Oltre ad alcuni inediti ci regalano perle dei Guns come Nighttrain, You could be mine, per un finale tutto rock con Sweet Child of Mine e Paradise City. La voce non è quella di Axl Rose ok, ma Myles Kennedy é un animale da palcoscenico, e l’occasione poi di ascoltare il Dio della chitarra elettrica almeno una volta nella vita non si può affatto perdere.
La serata rock é appena cominciata, perché sul mainstage stanno arrivando gli headliner della giornata: i Muse! In tour in Europa in questi mesi per la promozione del nuovo album Drones, in Italia a Roma il prossimo 18 luglio, Matt Bellamy e i suoi salgono sul palco poco prima delle 22.30 per il concerto che i 60.000 del PinkPop stanno attendendo da inizio giornata. L’atmosfera si carica con l’inizio cattivo e graffiante di Psycho ed Hysteria, Matt si diverte a giocare con l’elettronica della sua chitarra, Chris e Dominic lo seguono nei suoi viaggi psichedelici, in New Born si preparano le carte che mandano il pubblico in visibilio, su Supermassive black hole e il singolo Dead Inside che ha lanciato il nuovo lavoro in studio.
Oltre le camere della regia del Festival, gli schermi proiettano i visual dei Muse, che su Madness ci regalano un atmosfera 360 fantastica. L’effettato del falsetto di Matt su questo pezzo gioca uno scherzetto al frontman del gruppo che si ferma a pochi secondi dall’inizio e scusandosi con la platea, chiede di ricominciare dall’inizio. E ci voleva, perché poi la magia dell’esecuzione é perfetta.
Da questo punto l’infilata di hit parte alla grande, con i successi che hanno reso famosa la band a livello mondiale: Time is running out, Reapers, per giungere all’encore di Uprising e Starlight. chiusura sulle note del nostro grande Ennio Morricone, per la colonna sonora di C’era una volta il west, con Knights of Cydonia e il tema dell’uomo con l’armonica.
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Ecco la setlist dei Muse:
Psycho
Interlude
Hysteria
New Born (Ashamed + Headup riff outro)
Supermassive Black Hole
Dead Inside
Resistance
Munich Jam
Madness
Apocalypse Please
Stockholm Syndrome (Township Rebellion riff outro)
Plug In Baby
Mercy
Time Is Running Out
Reapers
– – – – –
[JFK]
Uprising
(Extended Outro)
Starlight
Knights of Cydonia
(Ennio Morricone’s Man With a Harmonica intro)
