Reportage Live

PINKPOP Festival @ Landgraaf (Olanda) 14 Giugno 2013

Pinkpop Festival @Landgraaf, Netherlands – 14 – 15 – 16 Giugno
Articolo di Stefania Clerici, Foto di Roberto Finizio

Si è aperto ieri il primo giorno del Pinkpop Festival, l’evento di 3 giorni che si tiene ogni anno da 26 anni, nel parco di Megaland, in Olanda, al confine tra Belgio e Germania.
Attesi in questa edizione grandi ospiti, che abbiamo visto in Italia ultimamente… Come i Green Day, The Killers, Paramore, The Script, ma anche gruppi che non hanno ancora toccato la nostra penisola, come i 30 Seconds to Mars e The Vaccines, che arriveranno a luglio, o ancora band di notevole importanza internazionale, come i Kings Of Leon, i Queens Of The Stone Age (che suoneranno a Milano il 3 Novembre) e Jimmy Eat World,  che da noi non si vedono, nè si vedranno, per un po’…

L’occasione di un Festival come il Pinkpop permette di godere di ottima musica in una serie di concerti di qualità, concentrati in pochi giorni in un contesto unico nel suo genere, quello di una grande “fiera musicale”, in questo caso mittel-europea, con un mix di pubblico eterogeneo per nazionalità, età, gusti, eclettismo e anche abitudini. Qui si comincia a suonare presto, anche perché – come insegna la cultura nordica – si termina anche presto (da scaletta, alle 22.30 tutti a casa… The Killers sforano infatti di poco più di 10 minuti e abbondantemente prima delle 23 ogni luce é spenta sui palchi del Pinkpop).

Alle 15 il primo a salire sul palco più piccolo, quello della Brand New Beer, è Christopher Green, giovane artista olandese, con la sua Band. L’apertura ufficiale del Pinkpop è affidata al patron e produttore del festival Jan Smeets, e ai presentatori Giel Beelen ed Eric Corton, localmente conosciuti.

Ma dura solo una mezz’oretta la prima performace, per scaldare voce e strumenti, perché a breve anche gli altri due palchi verranno inaugurati: il palco principale dagli stravaganti Handsome Poets che deliziano la folla che man mano riempie il pratone di Megaland con più di 45 minuti di concerto e in concomitanza (a qualche centinaio di metri e su un altro palco) sullo stage 3FM salgono i Master Of Reality (che purtroppo non abbiamo il piacere di ascoltare, non avendo ancora il dono dell’obiquità… Ma ci attrezzeremo per le prossime edizioni!).

Quando sul palco piccolo sale il giovane Andy Burrows per una performance di circa un’ora, facciamo appena in tempo a raggiungere il Main Stage, per assistere al concerto degli attesissimi Paramore. La rossissima Hayley possiede una forza adrenalica contagiosa e vivace che subito arriva al pubblico, scatenando la folla in danze, cori, battiti di mani e coreografie. Jeremy Davis e Taylor York accompagnano la loro cantante nel vortice delle canzoni, principalmente tratte dal loro ultimo successo “Paramore”, ma non mancano in scaletta anche brani meno recenti, che hanno decretato il loro successo tra il grande pubblico, come Decode, I Caught Myself, Brand New Eyes, oltre a cover di Sunday Bloody Sunday degli U2 e My Hero dei Foo Fighters.

Carichi, dopo questo grande spettacolo, sono da poco passate le 18 e il dubbio amletico ci coglie: Kodaline o Jimmy Eat World? Non abbiamo tirato la monetina nè abbiamo chiesto aiuto ad un teschio per decidere, ma ci siamo affidati al fiuto… Un’arena di stand culinari ricchi di ogni prelibatezza proveniente da ogni angolo del mondo faceva da cornice al pratone del palco principale, portando poi, attraverso un ampio “corridoio” di divanoni, cuscini, amache ed altre amenità di relax, al palco 3FM… Decidiamo di seguire la strada del cibo e tra due birre, un samosa indiano e uno Street food locale dal nome impronunciabile (uno spiedino di carne, con una salsa al formaggio, accompagnato da una pagnotta ai cereali e semi) raggiungiamo l’altra parte del parco per assistere al concerto dei Jimmy Eat World (e quando ci ricapita di
beccarli in Europa, visto che si presentano “We are from Arizona”?).
Nati sotto il segno dell’indie rock, ci intrattengono per più di un’ora, con hit storiche del loro repertorio (attivi dal 1994!) come Lucky Denver Mint, The Middle, 23, My best Theory e anche le più recenti I will steal you back e Damage, dall’omonimo album.

Si stanno per fare le 19 e sul palco principale stanno per salire The Script, quindi prima della fine dell’assolo di Jim Adkins, ci trasferiamo nell’area del Main Stage. Camminando nel pratone notiamo che alcune persone “puliscono” il suolo, raccogliendo bicchieri usati e cartoni porta bicchieri. Che ragazzi civili, pensiamo… Vediamo poi che uno di loro arriva ad uno stand a consegnarli, lì gli vengono contati e subito rilasciato un voucher. Chiediamo allo stand, che ci illumina: ogni 50 bicchieri di plastica, o 25 cartoni porta bicchieri consegnati, regalano un ticket del valore di 2,50 € che puoi spendere agli stand del cibo, della birra, dei gadget (nb: con un ticket ti compri una birra – sì gente, solo 2,50€ – o con 2 ticket un panino – lo spiedino mangiato prima valeva 2 voucher). Ok, il palco principale è lontano, decidiamo di partecipare alla missione e, in 10 minuti, raggiungendo il Main Stage, raccogliamo 50 bicchieri, guadagnando un voucher per una birra gratis, da gustare durante l’esibizione di The Script.

Gli irlandesi salgono puntualissimi sul palco e la folla astante è tutta per loro (non ci sono altri concerti in concomitanza): ci regalano brani del loro album #3, come If You Could See Me Now, Hall Of Fame, Six Degree Of Separation, e anche pezzi meno recenti come We Cry, Breakeven e The Man Who Can’t Be Moved. Anche per loro circa un’ora di concerto, durante la quale, nonostante l’orario attardato, esplode il sole sul prato del Megaland.

Il tempo di trasferirsi sul 3FM stage, per lo show degli attesissimi, almeno da noi, Queen Of The Stone Age. Un’altra camminata dall’altra parte dell’arena, ne approfittiamo per fare un po’ di pulizia… Raccogliendo altri bicchieri (arriviamo a 100!) ed eccoci al “traguardo”: altre 2 birre! Ma quando importiamo l’idea anche in Italia, che 5€ per una birra (da noi la maggior parte delle volte anche annacquata) sono davvero troppe!?!

Sono da poco passate le 20 e i 5 di Seattle salgono sul palco: un inizio vintage per la Band che ripropone pezzi dei loro esordi, Walking On The Sidewalks, No One’s Know,  A Song For The Deaf, Another Love Song, Go With The Flow. Seguono poi in scaletta anche pezzi più recenti tratti da Like Clockwork, l’album appena uscito, come I Sat By The Ocean, My God Is The Sun, I Appear Missing… Più di un’ora di puro rock, durante la quale Joshua Homme è apparso in splendida forma! Attendiamo una loro visita in Italia da molto tempo, speriamo che l’occasione della presentazione del nuovo album possa essere motivo per una tappa anche da noi!

Il sole sta tramontando e sono da poco passate le 21 quando giunge l’ora del concerto più atteso, quello dei The Killers! Brandon Flowers é sempre militarmente vestito (ma non vuole essere fotografato, quindi niente prova documentale sul suo look), ma la sua stratosferica voce resta e rimane una conferma: Battle Born è l’album con cui apre il concerto, con i brani Flash and Bone, Runaway, From Here To Out, Be Still. Non manca la carrellata dei grandi successi della Band: Somebody Told Me, Under The Gun, Bones, Shadowplays, Human e Spaceman.
Alle 22.40 però, dopo quasi un’ora e mezza di concerto, il Main Stage chiude i battenti, la festa continua nel parco sotto al tendone del Brand Beer Stage, con un dj set fino all’1 (ma noi abbandoniamo il campo… Siamo troppo vecchi per queste cose!). Oggi e domani attesi i Phoenix, 30 Second To Mars, Kings Of Leon, Stereophonics e ovviamente i grandi Green Day!

Clicca qui per vedere tutte le foto di PINKPOP Festival o guarda lo slideshow qui sotto!

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