Reportage Live

POPLAR FESTIVAL 2023 – Day 4 : il racconto e le foto della quarta giornata

Verdena Poplar Festival 2023 Matteo Scale Rockon

Foto di Matteo Scalet | Articolo di Costanza Garavelli

Non retrocede di un passo, il quarto giorno di Poplar, il festival made in Trento. Come i giorni precedenti è un trionfale sold out e il parco è gremito. 

Per il gran finale di questa settima edizione, si respira un’aria internazionale, che vede nella line-up due entrate in scena britanniche. 

La serata ha un taglio che converge verso il punk, e sono le sonorità ruvide e intense del rock alternativo ben assestato degli Humus ad aprire le danze. La band trentina ci regala un inizio niente male.

Di seguito c’è l’entrata in scena del giovane gruppo milanese Milanosport, nati nel 2019 e che già si distinguono per la ben riuscita mescolanza di generi, che sta velocemente facendo conoscere il gruppo nella scena punk-rock italiana. É tardo pomeriggio e il parco accoglie già un pubblico acceso e carburato. 

Daniela Pes è unica. Cantautrice, musicista e performer sarda, porta sul palco un sound che sfugge a etichette predefinite optando invece per un’interpretazione personalissima di elettronica, che sfocia in richiami folk, che ricorda in alcuni pezzi le raffinatezze delle musiche religiose. Lei stempera l’atmosfera grintosa delle band che l’hanno preceduta, creando un’atmosfera emotivamente trascinante, fornendo un momento di pathos che prepara ai sound più mordaci che seguiranno. Profonda, completamente immersa nelle sue composizioni con testi che mescolano l’italiano al dialetto gallurese, Daniela arriva al pubblico in maniera potente, portando la sua voce multiforme, strumento sublime, a sincronizzarsi con i battiti cardiaci di chi l’ascolta. Il lasciarsi avvolgere da questa musicalità così fuori dal comune, accompagna facilmente il suo pubblico in un sentire quasi meditativo. Sarebbe da occhi chiusi e volume al massimo. 

Dopo questa iniezione di benessere ed emotività, i livelli di adrenalina ricominciano a salire con l’entrata in scena del primo gruppo internazionale della serata. Parliamo degli Squid, band che fa il suo debutto sulla scena post punk inglese nel 2021 con l’album “Bright Greenfield” e che raccoglie presto i consensi del pubblico britannico; in queste date italiane portano sul palco il loro ultimo nato, “O Monolith” uscito nel giugno di quest’anno.  A dominare egregiamente il palco troviamo Ollie Judge, che si distingue per le non scontate prestazioni tecniche e fisiche di cantante e batterista. Suona in piedi, pestando sulle pelli e graffiando il microfono con le spigolosità della sua voce che ha quel che di spezzato, di disperato, che ricorda vagamente quella di Cobain e che sa arrivare dritta in fondo, nelle parti più scure di noi. Insomma, gli Squid sono giovani, carichi e affamati di musica e non esitano a fartelo capire. 

La line-up è un’escalation al kerosene e dopo gli Squid infuocano il palco gli Shame, band londinese di qualche anno più adulta dei compaesani. Infatti il loro album di esordio “Songs of Praise” esce nel 2018 e apre loro le porte del successo nella scena punk inglese. Producono altri due album: “Drunk Tank Pinnk” nel 2021 e l’album promosso in questo tour, “Food for Worms” uscito nel 2023 e che Charlie Steen, frontman della band, ci spara addosso con un sorriso beffardo. Sono magnetici e lo show che offrono non è da meno. Il sound dei loro pezzi è un saliscendi di riff nervosi, accorati atti punk e influenze quasi pop, che interpretano con un atteggiamento insolente e divertito, mentre schizzano sul palco, vestiti da ricchi collegiali e impiegati di banca, salvo poi strapparsi di dosso la camicia e saltare con un’energia invidiabile. Tengono botta quasi un’ora e mezzo, tra gli stage-diving di Charlie, gli incredibili scatti del bassista Josh Finerty e il pogo infuriato sotto le transenne. Lasciano il palco e il pubblico senza fiato. 

C’è poco tempo per riprendersi, però, tra pochi minuti faranno la loro entrata in scena gli attesissimi Verdena, storica band Italiana formatasi a Bergamo nel lontano ‘95, che milita nella scena underground da ormai quasi un ventennio senza perdere neanche un battito. Fondata dai fratelli Alberto e Luca Ferrari, i Verdena sono gli orgogliosi creatori di nove album, che nel loro, hanno segnato la storia della musica punk rock/ grunge italiana. Il loro arrivo sul palco trentino scatena il pubblico in braccia protese, spinte alle transenne e urla a polmoni pieni. L’ apertura con “Paul&Linda”, brano tratto dall’ultimo album “Volevo Magia” uscito nel 2022 è un trionfo di cori. Alberto canta proteso verso il pubblico, raccontando storie, tra musica e testi, ripercorrendo tutta la loro discografia, proponendo pezzi tratti da ognuno dei loro album passando da “Loniterp” uscito nel 2011 nell album “WoW” le cui sonorità articolate tendono a una rivisitazione moderna del grunge, per passare ai più semplici e accattivanti suoni degli albori con “Dentro Sharon”, dal primo successo “Verdena” uscito nel 1999. I fan li seguono, in questo viaggio nella storia della band con grande coinvolgimento, crollando in un picco nostalgico da accendini in aria, sulle note di “Luna” pezzo iconico uscito con l’album “Il Suicidio del Samurai” nel lontano 2004 e che tutt’ora provoca brividi a qualunque fan dei Verdena. Ed è molto più terrena, languida la dimensione in cui proiettano i seguenti pezzi “Chaise Longue” e “Nevischio” rispettivamente tratti dal nuovo nato “Volevo Magia” e il fratello maggiore “Endkandez1”. Ci piacciono, questi ex ragazzotti bergamaschi, oramai divenuti grandi musicisti, che sanno gestire il loro spazio in questa serata regalando una vasta gamma di emozioni, passando da cuori aperti a poghi incendiati, come quello che si scatena al primo riff di “Volevo Magia”, tratto dall’omonimo album sul quale chiudono il concerto. Scatta un potente “we want more!” che accompagna il rientro sul palco e gli ultimi pezzi, tra cui una “Scegli Me” con accompagnamento al piano da pelle d’oca e gli immancabili “Valvonauta” e “Muori Delay”. 

Chiudono così, tra la commozione e il senso di appagamento questa riuscitissima edizione del festival più vertiginoso del Trentino, che si è appena concluso e già non vediamo l’ora di scoprire quali sorprese ci riserverà la line-up 2024. 

Clicca qui per vedere le foto del Poplar Festival 2023 – Day 4 a Trento o sfoglia la gallery qui sotto

VERDENA – la scaletta del concerto al Poplar Festival 2023

Paul e Linda

Loniterp

Logorrea (Esperti all’opera)

Cielo super acceso

Lui gareggia

Dentro Sharon

Luna

Dialobik

Chaise longue

Nevischio

Fuoco amico II (Pela i miei tratti)

Crystal Ball

Don Calisto

Sui ghiacciai

Volevo magia

BIS

Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)

Il Gulliver

Valvonauta

Muori delay

Pascolare

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